La maestra sospesa e licenziata per Onlyfans raggiunge l’accordo con la scuola cattolica trevigiana

La Maestra Sospesa E Licenziat

Insegnante di Treviso licenziata per OnlyFans trova un accordo con la scuola. - Gaeta.it

Sofia Greco

12 Settembre 2025

La vicenda di Elena Maraga, insegnante sospesa e poi licenziata da un asilo nido cattolico della provincia di Treviso a causa della sua attività su Onlyfans, si conclude con un accordo formale per la cessazione del rapporto di lavoro a partire da aprile 2025. La storia, seguita con interesse da media e opinione pubblica, ha acceso dibattiti sull’etica, la professione educativa e la gestione della vita privata dei docenti.

La vicenda di Elena Maraga e la sua sospensione dalla scuola cattolica

Elena Maraga, maestra di 29 anni con un contratto a tempo indeterminato e cinque anni di servizio, era stata sospesa dopo che la direzione della scuola paritaria cattolica ha scoperto la sua gestione di un profilo Onlyfans, piattaforma conosciuta per contenuti destinati a un pubblico adulto. Secondo la scuola, l’attività della docente contrastava con l’ispirazione cattolica e i valori educativi dell’istituto. Maraga, da parte sua, ha difeso il proprio operato affermando di “non aver mai fatto mancare nulla né ai bambini né alla scuola durante il suo incarico.” Il caso ha sollevato un acceso dibattito tra sostenitori della libertà personale e chi invece parla di incompatibilità con il ruolo educativo.

L’accordo con la scuola e la posizione della legale dell’ente

A metà aprile 2025 la vicenda si è conclusa con un accordo tra la scuola e la maestra: la scuola ha comunicato tramite la propria legale, avvocata Lucia Riedi, che è stato definito il termine del rapporto di lavoro su base consensuale. La stessa legale ha sottolineato come l’ente “non abbia mai rilasciato dichiarazioni pubbliche sulla vicenda,” evitando così di mettere in discussione la professionalità di Maraga all’interno dell’istituto. La decisione di interrompere il contratto segue la linea della scuola cattolica che ha mantenuto ferma la propria posizione rispetto alla tutela dei valori religiosi e educativi.

Le reazioni pubbliche e istituzionali dopo il licenziamento

La vicenda di Elena Maraga ha prodotto molte reazioni nel mondo della scuola e della politica. La Fism, la federazione delle scuole cattoliche italiane, ha annunciato l’intenzione di elaborare un codice etico dedicato ai docenti per evitare comportamenti giudicati incompatibili con il patto educativo che ogni scuola cattolica si impegna a rispettare. Dal campo politico, Matteo Hallissey, presidente di Più Europa, ha definito il caso un esempio di “moralismo ipocrita,” affermando che la maestra non è stata licenziata per scarsa professionalità, bensì per aver infranto un tabù sociale riguardo l’immagine e la sessualità di una donna che esercita la professione educativa.

Il sostegno di alcuni genitori e le polemiche legate al caso

Non sono mancati genitori che hanno espresso apertura nei confronti di Elena Maraga, sostenendo che l’attività su Onlyfans non ha avuto alcuna influenza sulla qualità del suo lavoro con i bambini. Questi genitori hanno ribadito che la professionalità e l’impegno mostrati in aula restano separati dalla vita privata o da attività extra lavorative, anche se controverse. Parallelamente, il fatto che la scuola abbia scelto di terminare il contratto ha diviso l’opinione pubblica, scatenando un dibattito che ha coinvolto temi come libertà personale, moralità e ruolo della scuola cattolica nella società contemporanea.

Il caso di Elena Maraga prosegue così a far discutere, illuminando un confronto che interessa non solo l’ambito scolastico ma anche più ampi concept di diritti e limiti tra vita privata e lavoro nelle istituzioni educative di matrice religiosa.