La regione lombardia accelera sul fronte dell’autonomia amministrativa. Dopo l’estate, si prepara a siglare accordi in materia di protezione civile, professioni e previdenza complementare integrativa, oltre a svolgere un ruolo più ampio nella gestione della sanità, con i livelli essenziali di assistenza già definiti. La volontà di chiudere i negoziati è emersa nell’incontro tra il governatore Attilio Fontana e il ministro per le autonomie Roberto Calderoli, che ha dato esito positivo.
Intese su materie fuori dal patto di stabilità
Dopo aver definito un quadro condiviso, la lombardia mira a sottoscrivere contratti specifici su alcune materie non incluse nei livelli essenziali di prestazioni . In particolare, la protezione civile rappresenta un settore strategico per la regione, che desidera gestire in modo autonomo le emergenze sanitarie e ambientali sul territorio. L’intesa su questo punto dovrebbe permettere procedure più rapide e risposte efficaci alle situazioni di crisi.
Parallelamente, le professioni e la previdenza complementare integrativa rientrano tra gli ambiti oggetto delle prime intese. Sul fronte delle professioni si punta a maggiori competenze per regolare ordine, controllo e formazione, con l’obiettivo di adeguare il mercato del lavoro locale alle esigenze territoriali. La previdenza complementare integrativa, invece, interessa la possibilità di gestire forme di tutela previdenziale aggiuntive rispetto a quella standard, aumentando la libertà di scelta per i lavoratori lombardi.
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Autonomia in sanità come leva
La sanità è il settore sotto il massimo focus. La regione ha già definito i livelli essenziali di assistenza e intende ottenere più margini decisionali. L’obiettivo è intervenire su diversi aspetti, dal contenimento delle liste d’attesa all’adeguamento degli stipendi. La lombardia deve fare i conti con la concorrenza delle retribuzioni offerte dalla vicina svizzera, che sottrae personale sanitario qualificato.
Il modello autonomo consentirebbe di rivedere le politiche salariali di medici e infermieri, probabilmente anche il sistema di incentivi. A quel punto, la possibilità di orientare decisioni sulle risorse umane e sui servizi potrebbe diversificare e velocizzare le prestazioni sanitarie. L’idea di autonomie rafforzate sul piano sanitario segue un percorso che punta a rispondere più velocemente alle esigenze di salute dei cittadini lombardi.
La trattativa tra fontana e calderoli e le prospettive future
L’incontro tenuto a Milano tra il governatore Attilio Fontana e il ministro Roberto Calderoli ha confermato l’intenzione delle istituzioni di portare a termine l’accordo sulle prime intese entro breve. L’incontro ha avuto un carattere interlocutorio ma fermo, con un confronto positivo sui tempi e sulle modalità di attuazione.
Fontana ha sottolineato la necessità di ottenere subito le prime deleghe per cominciare a gestire direttamente alcuni ambiti. Calderoli ha manifestato apertura verso una più ampia autonomia regionale, mantenendo però il quadro di coordinamento con lo stato centrale. I prossimi mesi saranno decisivi per definire dettagli e limiti delle intese, soprattutto dopo l’avvio delle procedure amministrative necessarie per il passaggio di competenze.
Evoluzione legislativa e governance regionale
L’evoluzione del quadro legislativo sull’autonomia è destinata a influire sulla governance regionale in misura significativa. Il focus sarà soprattutto sulla capacità della lombardia di gestire risorse e servizi in modo più diretto, con effetti tangibili su cittadini e operatori. Il 2025 vedrà quindi un’accelerazione sui negoziati e probabilmente l’avvio delle prime applicazioni delle nuove competenze attribuite. “Il 2025 segnerà una fase cruciale per l’autogoverno regionale,” ha dichiarato un esperto del settore.