Nel 2024 la filiera horeca italiana, che raggruppa ristoranti, bar e servizi alimentari fuori casa, ha raggiunto un fatturato complessivo di 107,1 miliardi di euro. I dati indicano una crescita del 23% rispetto al 2019, segno di una ripresa solida dopo gli anni della pandemia. Questo segmento coinvolge 1,5 milioni di lavoratori distribuiti in oltre 380mila imprese, con investimenti negli ultimi anni per 2,7 miliardi di euro. Nonostante il successo globale, restano forti differenze regionali, con la spesa al Sud inferiore di circa il 40% rispetto al Nord.
Il rapporto 2025 ‘Nutrire il Paese, connettere le persone. L’horeca come ecosistema’, redatto da Italgrob e Afdb con la consulenza di The European House – Ambrosetti, traccia un quadro dettagliato di questo comparto vitale per l’economia italiana. Il documento è stato presentato a Roma, alla Camera dei deputati, e rivela numeri importanti non solo per il consumato ma anche per l’impatto occupazionale e gli investimenti, che faticano a tenere il passo con le sfide future legate al calo del potere d’acquisto delle famiglie e ai cambiamenti demografici.
Il valore economico e sociale della filiera horeca in italia
L’Horeca rappresenta una spina dorsale dell’economia alimentare fuori casa. Il fatturato di 107,1 miliardi include tutti i tipi di consumi che avvengono in bar, ristoranti, hotel e catering. Il valore aggiunto prodotto dall’insieme delle imprese del settore arriva a 53,8 miliardi, un contributo significativo al pil nazionale. Vi lavorano oltre 1,5 milioni di persone, un numero che comprende figure fisse e stagionali, dimostrando l’importanza del comparto anche come volano occupazionale.
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La frammentazione territoriale e le differenze regionali
Sono oltre 380mila le imprese attive nella ristorazione e nei servizi di alimentazione fuori casa, un tessuto economico estremamente frammentato e distribuito sul territorio. Il Sud italia pesa per circa il 60% rispetto al Nord, a indicare un divario nei consumi ma anche nelle opportunità di sviluppo. Già ora si evidenziano delle differenziazioni nel modo in cui le persone spendono, legate a reddito, abitudini culturali e offerta locale.
Gli investimenti effettuati nel settore superano i 2,7 miliardi, concentrati soprattutto nel rinnovamento strutturale e nelle tecnologie per migliorare l’esperienza dei clienti. Bar e ristoranti hanno puntato sul cambiamento degli spazi e sulle soluzioni digitali per attirare un pubblico che ha mutato le proprie abitudini dopo la pandemia. Questi investimenti sono i presupposti per reggere la competizione di un mercato che da un lato continua a crescere ma dall’altro deve rispondere a sfide nuove, come la sostenibilità e l’uso di sistemi intelligenti per ottimizzare la filiera.
Ruoli e numeri della distribuzione horeca in italia
La distribuzione Horeca svolge un ruolo cruciale come canale tra produttori e consumatori finali. Nel 2024 ha raggiunto 15,3 miliardi di euro di fatturato e un valore aggiunto di 2,7 miliardi. Il settore impiega circa 57mila persone, includendo lavoratori stagionali, agenti in partita iva e personale per logistica e consegna. Le imprese specializzate nella distribuzione Horeca sono circa 3.400.
Composizione del mercato distribuzione
All’interno di questo gruppo, le aziende che si occupano di bevande coprono il 26,8% del fatturato. La fetta più ampia spetta ai grossisti alimentari, che contribuiscono con il 47,4%. Questa distinzione evidenzia le specificità del mercato distribuzione: mentre le bevande sono un segmento significativo, la maggior parte del business deriva dagli alimenti destinati al consumo fuori casa.
Gli investimenti della distribuzione Horeca ammontano a circa 107 milioni, destinati in massima parte all’innovazione nelle piattaforme logistiche e nella gestione del magazzino. La distribuzione è strategica perché da essa dipende l’efficienza dell’intera catena di fornitura. Anche piccoli ritardi o problemi possono ripercuotersi rapidamente sul servizio offerto ai clienti finali.
I fattori che condizionano questo comparto sono diversi: dalla stagionalità dei consumi, che incide sui flussi di lavoro e sul fabbisogno di personale, fino alla complessità normative legata alla tracciabilità degli alimenti e alle certificazioni di qualità. Il settore cerca quindi di bilanciare la domanda crescente con sistemi di gestione più precisi e un controllo dei costi.
Una filiera agroalimentare strategica con nuove sfide demografiche e di sostenibilità
L’Horeca non vive isolata, ma fa parte di una filiera agroalimentare italiana molto ampia, che nel 2024 ha raggiunto 263 miliardi di euro di fatturato. Di questi, 186 miliardi derivano dal food & beverage e 77 miliardi dal settore agricolo, dall’agricoltura fino alla prima trasformazione. Si tratta di un sistema essenziale per garantire il cibo nel paese, che risponde a molte esigenze sociali ed economiche.
Le imprese del settore segnalano però una certa preoccupazione per il futuro, in particolare per la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. Il 92% degli operatori ha indicato questo dato come il principale fattore di rischio per i consumi fuori casa, che potrebbero rallentare nei prossimi anni. La contrazione della spesa influirà sulle scelte dei clienti, rendendo più delicata la gestione dei prezzi e dei margini per i ristoratori.
Impatti dell’inverno demografico e sostenibilità
A questo si aggiunge il fenomeno dell’inverno demografico. Le persone sole sopra i 65 anni dedicano solo il 2,4% della loro spesa media mensile all’Horeca, mentre i giovani tra 18 e 34 anni arrivano all’8,3%. Questo divario indica che l’invecchiamento della popolazione potrebbe ridurre la domanda nei prossimi anni se non si individuano soluzioni adatte a questa fascia di età.
Il report segnala inoltre la necessità di agire su diversi fronti per ritrovare equilibrio: la polarizzazione dei consumi tra categorie socioeconomiche, l’attenzione crescente alla sostenibilità ambientale e la diffusione dell’intelligenza artificiale nelle attività di gestione e vendita. Le nuove tecnologie possono supportare il settore nel migliorare l’efficienza e nel rispondere in maniera personalizzata ai bisogni dei clienti.
La strada da percorrere richiede quindi interventi mirati sul prodotto, sull’esperienza d’acquisto e sul modello di business per mantenere l’Horeca italiano competitivo e in grado di rispondere ai cambiamenti del mercato e della società. Ogni passaggio sarà fondamentale sia per i lavoratori che per le imprese, che restano al centro di questo settore.