Lo scambio casa, o home swapping, sta prendendo piede a Bologna come soluzione alternativa agli affitti turistici tradizionali. In questo sistema non c’è alcun pagamento di denaro per soggiornare nelle abitazioni messe a disposizione dagli utenti. La pratica si basa sul baratto e sulla fiducia tra chi offre la propria casa e chi la utilizza per un periodo limitato. Sebbene il fenomeno sia ancora piccolo rispetto agli oltre 5 mila immobili destinati a uso turistico in città , sta attirando centinaia di bolognesi e si sta diffondendo.
Cosa significa scambiare casa e come funziona
Scambiare casa vuol dire iscriversi a portali online che mettono in contatto persone disposte a offrire la propria abitazione principale quando non la usano. Chi si iscrive può soggiornare gratuitamente nella casa di un altro membro in diverse città del mondo. Non c’è denaro che cambia di mano: si tratta di uno scambio diretto tra chi concede e chi usufruisce dell’alloggio.
Nel dettaglio, chi parte deve lasciare la casa nelle condizioni abituali, garantendo pulizia di lenzuola e asciugamani. Non serve preparare strutture particolari, la casa resta così come se fosse abitata quotidianamente. Il tutto funziona se chi offre e chi ospita rispettano regole e mostrano fiducia reciproca.
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La formula attrae chi preferisce un modo diverso di viaggiare, più legato alla condivisione e meno all’impatto economico che genera l’affitto turistico. Queste piattaforme verificano i profili degli iscritti tramite documenti ufficiali e personalizzano le recensioni, per evitare problemi di affidabilità . Chi si comporta male rischia di essere escluso dalla community.
Com’è la situazione a bologna tra offerte e richieste
A Bologna sono già centinaia le case disponibili per lo scambio su piattaforme come HomeExchange. Gli annunci si trovano principalmente nel centro storico, ma anche in zone periferiche come la Bolognina. Ad esempio, “l’appartamento della Dani” è situato in pieno centro, vicino a San Luca e ai portici tipici della città . Un’altra proposta arriva da Annalisa e Davide, che offrono una casa accogliente al terzo piano con poltrona saliscale, in un quartiere caratterizzato dalla sua multiculturalità .
Le case in scambio spesso indicano piccoli dettagli che aiutano chi cerca un alloggio, come la presenza di animali domestici. In certi casi, chi offre la propria abitazione segnala che ha un gatto e chiede magari la disponibilità a prendersene cura durante la permanenza. Chi non vuole animali può scegliere offerte diverse. Altre proposte riguardano case familiari adatte anche ai bambini, che prevedono un contributo per le pulizie di circa 40-50 euro. Generalmente questa cifra copre la sanificazione finale e l’intervento di qualcuno che si occupa della casa al momento della partenza degli inquilini temporanei.
Numeri e prospettive in italia e nel resto d’Europa
Secondo dati raccolti nel 2024, in Italia si sono registrati 2.500 scambi di casa tramite HomeExchange, con oltre 51 mila notti prenotate. Le città principali restano Roma, Firenze, Venezia e Milano, ma Bologna sta guadagnando terreno nel panorama di chi sceglie questa formula.
Questa tendenza si sviluppa in un contesto di crescente domanda abitativa nelle città e di pressione derivante da affitti turistici che spesso riducono l’offerta residenziale a uso locale. I fondatori della piattaforma sottolineano che “i residenti dovrebbero poter rimanere al centro della vita delle proprie città senza subire le conseguenze negative di mercati immobiliari focalizzati solo sul turismo.” Dall’altra parte, lo scambio casa rappresenta un modo per viaggiare, conoscere luoghi diversi e aprirsi a nuove esperienze senza incidere sulle dinamiche abitative del territorio.
Turismo sostenibile e scambio casa a bologna
Il sistema punta a diventare una valida alternativa al turismo commerciale, continuando a espandersi con un modello basato sulla fiducia fra privati. Restano tuttavia vincoli e richieste, come la cura dell’abitazione e la verifica identitaria, ma chi adotta questa pratica già oggi trova un’offerta diversificata e un ambiente di scambio solidale.
Gli scambi sulla piattaforma mostrano come il turismo possa essere vissuto con un approccio meno legato al denaro e più orientato al rapporto diretto tra persone. A Bologna, questo significa riscoprire quartieri storici e periferie, coinvolgendo abitanti in una rete che parte dalla propria casa e si allarga al mondo.