La raccolta della cipolla ramata di Montoro, in provincia di Avellino, si avvicina e lascia intravedere risultati promettenti per quest’anno. La zona beneficierebbe di condizioni favorevoli nonostante la siccità prevista e l’azienda GB Agricola, capeggiata da Nicola Barbato, punta a risultati di qualità alta. Contestualmente continuano le attività per l’ottenimento della certificazione IGP, mentre la tradizione del territorio si integra con iniziative rivolte soprattutto ai più giovani, con l’obiettivo di diffondere la cultura alimentare legata al prodotto. Vediamo nel dettaglio come si sviluppa la situazione sul campo, le sfide affrontate e le strategie messe in atto.
Condizioni climatiche e ampliamento della coltivazione: lo stato attuale della produzione
Nonostante le previsioni di una stagione caratterizzata da siccità, l’area di Montoro presenta una dotazione idrica sufficiente per sostenere la produzione della cipolla ramata. Questo elemento rappresenta un vantaggio rispetto ad altre zone del sud Italia, dove la mancanza d’acqua ha inciso negativamente sulle semine. In particolare, l’azienda GB Agricola ha confermato di poter garantire una qualità probabilmente superiore a quella degli ultimi tre anni.
Espansione territoriale e normativa pac
La campagna 2025 si caratterizza anche per l’ampliamento degli areali coltivati. Oltre ai terreni di Montoro, gli appezzamenti si estendono ora fino alla piana del Sele, nella zona di Pontecagnano Faiano, provincia di Salerno. Questo ampliamento nasce in parte dalle restrizioni introdotte dalla nuova Politica Agricola Comune , che obbliga a una rotazione triennale del terreno per la cipolla, impedendo quindi di coltivare ripetutamente nello stesso terreno.
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Nicola Barbato critica questa norma perché penalizzerebbe le piccole aziende con territori divisi in appezzamenti ridotti. Secondo lui, alcune buone pratiche tradizionali, come l’uso di favino a sovescio e la solarizzazione, dovrebbero consentire una più frequente coltivazione della cipolla, grazie alla rigenerazione naturale del terreno e al mantenimento della sostanza organica. Non a caso, questi metodi sono stati utilizzati per anni proprio nella zona di Montoro per assicurare raccolti consistenti e di qualità.
Questi aspetti confermano come la coltivazione della cipolla ramata resti un’attività complessa, che richiede attenzione non solo alle condizioni meteo, ma anche alle normative. Trovare un equilibrio tra sostenibilità del suolo, tradizione e regolamenti europei rappresenta una sfida significativa per gli agricoltori locali.
Un’occasione per la tradizione e l’educazione alimentare con la festa del raccolto
Tra il 27 e il 29 giugno 2025, Montoro ospiterà la Festa del Raccolto, un evento che segna l’inizio ufficiale della raccolta della cipolla ramata. Questa manifestazione non rappresenta solamente un momento di festa per la comunità, ma un’occasione per valorizzare il legame fra il prodotto, la terra e le persone.
La festa richiama ricordi delle generazioni passate, quando nelle campagne le famiglie si aiutavano durante periodo intenso della raccolta. Per Nicola Barbato è fondamentale mantenere vivo questo racconto per rafforzare l’identità del territorio. La tradizione agricola è considerata parte integrante della vita presente e futura del luogo.
Laboratori e coinvolgimento delle nuove generazioni
In sintonia con questa visione, la Festa del Raccolto includerà laboratori dedicati a bambini e genitori. I percorsi prevedono degustazioni e attività esperienziali volte a far conoscere la cipolla e altri prodotti locali. L’obiettivo è avvicinare i più piccoli alla genuinità e al valore delle colture stagionali e regionali.
Un recente studio della facoltà di Ingegneria Alimentare dell’università di Napoli Federico II ha rilevato come la conoscenza diretta dei prodotti locali aiuti i bambini fra 5 e 12 anni a sviluppare un approccio positivo verso un’alimentazione sana e consapevole. Il contrario si verifica con un’alimentazione basata su prodotti ultra-processati, che allontana dalla cultura e dal legame con il territorio.
Il programma della festa prevede anche workshop con esperti di livello internazionale, tra cui il professor Cesare Ghidelli, oncologo noto per i suoi studi sulla prevenzione tramite l’alimentazione. Questi incontri punteranno a spiegare l’importanza del mangiare bene per prevenire diverse patologie. La kermesse si presenta così come un momento educativo e di comunità rivolto a tutte le famiglie, per unire tradizione, salute e cultura alimentare.
Il percorso verso il riconoscimento igp e il sostegno istituzionale alla cipolla ramata di montoro
L’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta costituisce una delle priorità per chi produce la cipolla ramata di Montoro. Il progetto è partito già nel 2012 e ha richiesto un lungo lavoro di documentazione e recupero di prove storiche per dimostrare il legame forte e duraturo tra prodotto e territorio.
La Camera di Commercio di Avellino ha supportato la fase istruttoria, collaborando con l’azienda e con gli enti locali per raccogliere materiale sufficiente a rispettare i requisiti europei. Tale impegno ha portato alla presentazione dell’istanza alla Regione Campania, che ha accolto favorevolmente la richiesta.
Il riconoscimento IGP non solo valorizzerebbe la Cipolla Ramata di Montoro, bensì la distinguerebbe come prodotto legato a una tradizione radicata e a pratiche agricole consolidate. Questa certificazione europea aiuterebbe anche a difendere la cipolla dagli abusi nell’uso del nome e a rafforzare la posizione degli agricoltori nei mercati.
Al momento il percorso è in fase avanzata, ma non ancora concluso. Le procedure di riconoscimento prevedono una valutazione puntuale delle caratteristiche del prodotto e della sua provenienza. I soggetti coinvolti sono impegnati affinché questo traguardo possa giungere al più presto, assicurando un valore aggiunto concreto alla produzione locale.
Sfide e opportunità nel contesto di mercato attuale per i produttori di cipolla ramata
Il mercato della cipolla in Italia e in Europa presenta situazioni differenziate. In molte aree, come spiega Nicola Barbato, la coltivazione ha subito riduzioni importanti dovute soprattutto alla carenza di acqua. In Spagna e in alcune regioni italiane come la Puglia, si registra una diminuzione pari al 30% nella semina delle cipolle.
Mentre queste riduzioni complicano il lavoro di alcuni produttori, per Montoro si aprono spazi interessanti. Proprio la presenza di risorse idriche sufficienti consente di mantenere e rafforzare una produzione di qualità, proponendo un prodotto che si distingue rispetto ad altre provenienze. Questa condizione può tradursi in un vantaggio competitivo sul mercato.
Il fatto che la Cipolla Ramata di Montoro rappresenti un presidio di biodiversità della zona accentua il valore aggiunto per i consumatori più attenti a origine e caratteristiche dei prodotti. La limitazione nella coltivazione in altre aree potrebbe favorire una maggiore domanda per produzioni tipiche ben radicate.
Adattarsi alle nuove sfide ambientali e normative
Queste dinamiche si inseriscono nell’attuale quadro normativo e ambientale, che richiede agli agricoltori di adattarsi a vincoli crescenti e a condizioni di clima meno prevedibili. La combinazione tra tradizione, qualità certificata e attività di sensibilizzazione può rappresentare la risposta per affrontare il futuro nel mercato a livello locale e nazionale.