Inseguimento a Foggia: fermato 26enne su auto rubata con targa alterata dopo scontro con carabinieri

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Inseguimento a Foggia, arrestato 26enne su auto rubata dopo scontro con carabinieri. - Gaeta.it

Sara Gatti

20 Settembre 2025

Un episodio di cronaca si è svolto nelle strade di Foggia, dove i carabinieri hanno fermato un giovane di 26 anni alla guida di un’auto risultata rubata. La targa del veicolo era stata modificata nel tentativo di eludere i controlli. La vicenda ha preso una piega movimentata fino al momento del fermo, in via Cupa Varano.

Scoperta dell’auto rubata e inizio dell’inseguimento

I militari impegnati in un controllo notturno hanno individuato un’auto sospetta, guidata da un giovane. La macchina, già segnalata come rubata, presentava una targa contraffatta per rendere difficoltosa l’identificazione. Appena avvistata, è scattato un inseguimento per fermare il conducente. Questi ha cercato di fuggire lungo le vie del quartiere, mettendo a rischio la sicurezza, ma i carabinieri hanno proseguito la corsa per evitare che si sottragga alle loro verifiche.

L’auto ha cambiato più volte direzione e velocità, mostrando l’intenzione di sottrarsi al controllo, ma le forze dell’ordine non si sono fatte sorprendere. L’intervento tempestivo ha impedito ulteriori manovre pericolose, fino a quando, in via Cupa Varano, il mezzo è stato costretto a una brusca fermata.

Tentativo di fuga a piedi e reazione violenta del giovane

Quando il 26enne ha capito che non avrebbe potuto proseguire la fuga con l’auto, ha abbandonato il veicolo e ha cercato di dileguarsi a piedi. La rapidità dell’intervento dei militari ha ridotto lo spazio per scappare, ma durante la cattura l’uomo ha opposto resistenza. Ha usato la forza fisica colpendo i carabinieri. Le sue abilità da pugile professionista si sono manifestate nei colpi inferti, creando difficoltà durante l’arresto.

I militari però non si sono fatti intimidire dalle spinte e dagli attacchi. Nonostante i colpi ricevuti, hanno mantenuto il controllo della situazione, riuscendo a bloccare definitivamente il giovane e metterlo in sicurezza. L’episodio ha richiesto fermezza e prontezza per evitare danni maggiori, mostrando l’impegno della polizia a garantire ordine pubblico anche in situazioni di conflitto fisico diretto.

Intervento dei carabinieri e neutralizzazione del sospettato

La reazione del 26enne, basata sulla sua preparazione pugilistica, ha aumentato la complessità dell’operazione di fermo. Il confronto ravvicinato con i carabinieri ha messo in luce la capacità degli agenti di resistere ad attacchi fisici, bilanciando la necessità di fermare il sospetto con l’obbligo di non aggravare inutilmente la situazione. La neutralizzazione del giovane è avvenuta con l’uso di tecniche di contenimento adatte a limitare ulteriori danni.

Il controllo ha evidenziato come l’identificazione precisa del veicolo rubato, unita all’attenzione durante l’inseguimento, abbia portato all’arresto. I carabinieri hanno dimostrato efficacia nel coordinare l’intervento, nonostante la resistenza ostinata. La fase finale ha evitato rischi più seri per persone estranee e per gli stessi agenti coinvolti.

Il caso resta sotto la giurisdizione delle autorità locali, che continueranno ad acquisire elementi per ricostruire con precisione i fatti e valuteranno eventuali procedure giudiziarie. L’episodio rappresenta un esempio di controllo e intervento diretto delle forze dell’ordine in situazioni di emergenza.