Una donna di circa cinquant’anni è stata fermata dalla polizia di Latina con l’accusa di omicidio. La vittima, Antonietta Rocco, 63 anni, è stata trovata accoltellata nel suo appartamento del quartiere Campo Boario. Le indagini si sono concentrate sull’ex badante, che aveva preceduto quella che ha scoperto il corpo.
Ritrovamento del corpo e prime indagini sul luogo del delitto a latina
Il corpo di Antonietta Rocco è stato scoperto venerdì pomeriggio nel suo letto, nel suo appartamento di Campo Boario, quartiere di Latina. La donna presentava una profonda ferita da taglio alla gola, compatibile con un’arma da taglio molto affilata, probabilmente un machete o un coltello di dimensioni importanti. L’arma del delitto non è stata ancora trovata.
Gli agenti della squadra mobile sono intervenuti immediatamente dopo la segnalazione, attivata dalla badante attuale che aveva trovato il cadavere. Nella notte sono stati ascoltati numerosi testimoni e svolte verifiche tecniche nel luogo del delitto. Gli investigatori hanno raccolto diversi indizi ritenuti gravi a carico di un soggetto ben identificato. Già nelle ore immediatamente successive si è profilata la pista che coinvolgeva la ex badante della vittima.
La svolta nelle indagini con il fermo della ex badante incensurata
Il procuratore aggiunto di Latina, Luigia Spinelli, ha definito il delitto “efferato e crudele, con segni di una rabbia particolare”. L’autorità giudiziaria ha firmato il fermo di una donna italiana cinquantenne incensurata, che in passato aveva svolto il ruolo di badante di Antonietta Rocco. Non si tratta della badante attuale che ha allertato la polizia, ma di una persona che abitava nelle vicinanze della vittima.
Durante la perquisizione, gli investigatori hanno trovato nella sua disponibilità alcuni oggetti appartenenti alla vittima, anche se privi di grande valore economico. Gli inquirenti sospettano che il litigio tra la ex badante e Antonietta Rocco possa aver rappresentato il movente del delitto. L’omicidio si è consumato intorno alle 18 di giovedì, e le circostanze che hanno portato alla violenza restano oggetto di ulteriori approfondimenti.
Difficolta nella ricostruzione del movente e ricerche dell’arma del delitto
Nonostante le informazioni raccolte negli accertamenti tecnici e l’acquisizione delle testimonianze, il motivo esatto che ha spinto la donna a compiere il gesto resta ancora da chiarire. Le forze dell’ordine continuano a lavorare per ricostruire con precisione la dinamica e i fattori scatenanti.
Non è stato trovato l’arma usata per il colpo mortale, un elemento chiave per l’indagine. Le caratteristiche della ferita suggeriscono un’arma particolarmente tagliente come un machete, ma finora non sono emerse tracce o segnalazioni che ne confermino il ritrovamento.
Gli investigatori mantengono le ricerche anche nell’ambito dei vicini alla vittima, allo scopo di trovare ulteriori elementi che possano chiarire la natura dei dissapori emersi e collegare quei motivi a quanto accaduto. Le informazioni al momento disponibili provengono principalmente da testimonianze e dalla posizione della ex badante, già formalmente fermata in attesa di ulteriori sviluppi.