Influenza aviaria: nuovi focolai tra Verona e Mantova, agricoltori in allerta

Influenza aviaria: nuovi focolai tra Verona e Mantova, agricoltori in allerta

L’emergenza dell’influenza aviaria in Veneto e Lombardia cresce, con 17 allevamenti colpiti. Confagricoltura chiede supporto per affrontare i danni diretti e indiretti agli agricoltori.
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Influenza aviaria: nuovi focolai tra Verona e Mantova, agricoltori in allerta - Gaeta.it

Negli ultimi giorni, l’emergenza legata all’influenza aviaria ha mostrato un preoccupante incremento con l’emergere di nuovi focolai tra Verona e Mantova. Confagricoltura Veneto ha reso noto che, dall’inizio dell’anno, sono già 17 gli allevamenti colpiti, scatenando ansia tra gli agricoltori che temono un’ulteriore espansione del virus. Secondo i dati forniti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, da ottobre, le province di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lombardia hanno visto 51 allevamenti infetti.

Il punto sulla situazione epidemiologica

Per affrontare l’allerta epidemiologica, Confagricoltura Veneto ha convocato un incontro con i rappresentanti delle aziende avicole regionali previsto per il 20 gennaio presso Albignasego, in provincia di Padova. Michele Barbetta, presidente della sezione avicola di Confagricoltura Veneto, ha evidenziato come la situazione non sia migliorata con l’inizio del nuovo anno, con 17 allevamenti infetti tra Verona e Mantova. Di questi, dieci sono situati nella provincia di Verona e comprendono diverse specie avicole, quali galline ovaiole, tacchini e polli broiler.

Il ministero della Salute ha intrapreso azioni di controllo più rigorose, introducendo nuove zone di restrizione, conosciute come Zur, nelle quali è vietato accasare animali. La zona interessata in provincia di Verona si estende a tutto il territorio a sud dell’autostrada A4, comprendendo comuni come Villafranca, Sorgà e Nogara. La diffusione del virus sta causando preoccupazione significativa tra gli allevatori, i quali potrebbero affrontare danni ingenti sia diretti che indiretti a causa dell’epidemia.

Impatti economici sugli allevatori

Le conseguenze economiche per gli allevatori sono già notevoli e potrebbero aggravarsi. Michele Barbetta ha precisato che ci sono danni diretti, quali l’abbattimento degli animali infetti e di quelli che si trovano in prossimità delle aree infettate. Oltre a questi, si registrano danni indiretti, legati ai vincoli imposti durante i periodi di vuoto sanitario o fermo degli allevamenti. Mentre i danni diretti possono essere coperti da fondi della legge 218/88, non esiste attualmente alcuna forma di copertura per i danni indiretti, creando un ulteriore peso economico per gli agricoltori in un periodo già complesso.

Confagricoltura ha lanciato ripetuti allarmi riguardo la necessità di adeguati interventi di supporto, sottolineando come senza un’adeguata copertura, la resilienza degli allevatori è messa a dura prova. La situazione continua a evolversi e sarà cruciale monitorare da vicino gli sviluppi futuri e la risposta delle autorità competenti per affrontare questa emergenza sanitaria e economica che ha colpito il settore avicolo.

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