Manuela Bora, consigliera regionale nelle Marche e membro del Pd, ha annunciato pubblicamente che non farà parte della lista dei candidati proposta da Matteo Ricci per le elezioni regionali in programma questo autunno. La decisione arriva dopo che la direzione provinciale di Ancona e quella regionale del Pd hanno escluso Bora dal terzo mandato. La consigliera ha precisato di voler mantenere una linea di coerenza e trasparenza, rifiutando scorciatoie in vista del voto.
Lo scarto dalla lista e il rifiuto dell’invito di matteo ricci
La direzione provinciale di Ancona, qualche settimana fa, non ha approvato la candidatura di Manuela Bora per un terzo mandato da consigliera regionale. Anche la direzione regionale del Pd, riunita sabato scorso, ha confermato quella decisione. A seguito di ciò, Matteo Ricci, il candidato del centrosinistra alla presidenza della regione Marche, ha offerto a Bora un posto nella sua lista, probabilmente per sfruttare la sua esperienza e il radicamento sul territorio.
La decisione di bora
Bora ha però deciso di non accettare l’invito: ha voluto chiarire che non intende mettere da parte la dignità politica con “scorciatoie”. In sostanza, la sua scelta si basa sul rifiuto di candidarsi fuori dalla lista ufficiale del Pd in una situazione che, a suo dire, non ha garantito trasparenza completa agli elettori. Questo rifiuto è anche un segnale alla base del partito e ai circoli, con i quali la politica dovrebbe nascere e svilupparsi. Bora ha ribadito quanto sia importante chiedere il voto con il massimo rispetto delle regole e della partecipazione democratica.
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La rivendicazione di un impegno radicato sul territorio
Nel suo comunicato, Bora ha sottolineato di sentirsi orgogliosa della sua iscrizione al Pd e di aver sempre cercato, nel corso degli anni, di coinvolgere i circoli e gli iscritti nelle scelte politiche. Il suo tentativo di ottenere una deroga alla federazione provinciale voleva proprio offrire spazio decisionale ai territori, che considera il vero motore del partito.
Fiducia e partecipazione effettiva
Il rifiuto di una candidatura fuori lista nasce quindi dalla volontà di preservare una relazione basata sulla fiducia e la partecipazione effettiva, non su decisioni dall’alto. Manuela Bora ha spiegato di voler continuare a lavorare a contatto con i marchigiani, ascoltandoli, organizzandosi con loro e costruendo consenso dalla base. Questo è il motivo per cui la sua candidatura si fonda su dieci anni di attività quotidiana nella regione e non su incarichi imposti o concessi.
Il ruolo di bora nella campagna elettorale del centrosinistra
Pur non essendo candidata, Bora ha confermato la sua volontà di impegnarsi attivamente nella campagna elettorale per il Pd e la coalizione di centrosinistra. Ha annunciato che resterà in prima linea, mettendo a disposizione la sua esperienza e la conoscenza diretta della realtà marchigiana.
La consigliera ha richiamato il suo impegno a sostenere un progetto collettivo, finalizzato al ritorno di un governo regionale considerato più serio e responsabile. Secondo Bora, la forza da cui ripartire parte dal dialogo con le persone e dalla costruzione di un’intesa chiara tra i componenti della coalizione, con un’attenzione particolare alla coerenza politica. La sua posizione si inscrive in un contesto elettorale già complesso, con la partita per la presidenza della regione che si annuncia combattuta, e la presenza del centrosinistra che deve trovare una strategia unitaria.
Un impegno nonostante tutto
Manuela Bora resta quindi un punto di riferimento nel panorama politico locale, anche senza una candidatura diretta.
La campagna verso le elezioni regionali nelle marche
Le elezioni regionali nelle Marche sono previste per settembre 2025. Il centrodestra, il centrosinistra e altre formazioni politiche stanno preparando le loro liste e i programmi per presentarsi agli elettori. La vicenda di Manuela Bora è uno degli episodi che tracciano le dinamiche interne al Pd marchigiano e mostrano la complessità dei meccanismi decisionali che coinvolgono candidati e dirigenti.
Il coinvolgimento diretto di figure come Bora, anche se non in prima linea come candidate, contribuisce a tenere vivo il dibattito politico locale e a coinvolgere l’elettorato. Le scelte operate dai partiti influenzeranno in modo decisivo la partita elettorale, che si giocherà anche sul senso di appartenenza e sulla capacità di costruire consenso in un ambiente politico spesso frammentato.