Infermiere ferito al pronto soccorso di Napoli, aggressione durante richiesta di priorità all’ospedale cto

Infermiere Ferito Al Pronto So

Aggressione a un infermiere al pronto soccorso di Napoli durante una richiesta di priorità. - Gaeta.it

Laura Rossi

3 Settembre 2025

Un operatore sanitario del reparto di emergenza del centro traumatologico ortopedico di Napoli è stato vittima di un’aggressione fisica da parte di una paziente, un episodio che evidenzia il crescente problema della violenza ai danni del personale medico nei luoghi di cura. L’assalto ha causato traumi correlati, con la donna denunciata dalle forze dell’ordine per lesioni aggravate.

Aggressione al pronto soccorso di Napoli: i fatti e le dinamiche dell’attacco

L’episodio si è verificato nella serata di ieri all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale Cto di Napoli. Una donna di 60 anni, originaria della città, era presente insieme alla figlia, che doveva sottoporsi a una visita medica. Secondo quanto ricostruito dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, la signora ha chiesto di saltare la fila per ottenere assistenza immediata, andando contro le procedure stabilite dal triage.

Al rifiuto del personale sanitario di concedere un trattamento prioritario, è scoppiata una forte discussione verbale. L’alterco è degenerato quando la donna ha colpito più volte l’infermiere con la propria borsa, contenente oggetti pesanti, causando un trauma cranico e un taglio alla spalla per il dipendente ospedaliero. L’infermiere ha quindi riportato una prognosi di dieci giorni. La violenza si è consumata all’interno di un ambiente predisposto a fornire cure, trasformando una situazione di attesa in un momento di pericolo reale per chi lavora per garantire la salute dei pazienti.

Subito dopo, il personale sanitario ha dato l’allarme. La sala operativa della Polizia di Stato ha inviato una pattuglia del Commissariato Arenella rapidamente. La testimonianza del ferito è stata raccolta e ha portato alla denuncia della donna per lesioni personali aggravate, in quanto il fatto è avvenuto durante il servizio e contro un operatore sanitario.

Il fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari: numeri e contesto attuale a Napoli

Questa aggressione si inserisce in un contesto di crescente tensione e frequenti episodi di violenza nei confronti di medici, infermieri e altri operatori sanitari. Solo da inizio 2025, nel territorio dell’Asl Napoli 1 Centro sono stati registrati 37 casi segnalati di aggressioni simili. L’allarme è stato acceso dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che monitora e denuncia costantemente le azioni intimidatorie e violente contro chi opera negli ospedali.

La pressione sui reparti di emergenza, l’attesa prolungata e le difficoltà organizzative contribuiscono a un clima spesso teso, dove il personale è più esposto a comportamenti aggressivi. Nei casi come quello del Cto, la violenza non si limita a insulti o minacce ma sfocia in veri e propri scontri fisici con conseguenze per la salute e la sicurezza degli operatori.

Questo scenario ha spinto la categoria a chiedere interventi mirati a migliorare la protezione all’interno degli ospedali, attraverso protocolli di sicurezza più stringenti e una maggiore presenza delle forze dell’ordine. La tutela del personale è vista da molti come una priorità urgente per garantire la funzionalità dei servizi sanitari e l’incolumità di chi dedica la propria attività al soccorso e alla cura dei cittadini.

Intervento della polizia e procedimenti legali: la risposta delle autorità all’aggressione

Dopo la chiamata di emergenza, la Polizia di Stato ha raggiunto il pronto soccorso in pochi minuti, mostrando prontezza nel fronteggiare l’episodio. Gli agenti del Commissariato Arenella hanno svolto rilievi, ascoltato la vittima e esaminato le immagini delle telecamere di videosorveglianza, fondamentali per ricostruire l’accaduto.

La denuncia per lesioni personali aggravate riflette il riconoscimento dalla legge di una preoccupazione particolare quando le offese colpiscono chi esercita la professione sanitaria durante l’orario di lavoro. In Italia, la normativa prevede sanzioni più severe in questi casi, per scoraggiare attacchi indiscriminati agli operatori impegnati in attività di soccorso.

L’azione delle forze dell’ordine conferma l’impegno per garantire la sicurezza negli spazi ospedalieri non solo come luoghi di cura ma anche come ambienti in cui il personale deve poter svolgere il proprio lavoro senza rischi fisici. Di fatto, questo episodio mette in evidenza la necessità di combinare misure preventive con interventi rapidi in caso di aggressioni, per minimizzare i danni e assicurare la tutela di chi offre assistenza.

L’episodio all’ospedale Cto di Napoli richiama l’attenzione su un problema che coinvolge molte realtà sanitarie italiane. Il tema della sicurezza nel contesto ospedaliero rimane al centro del dibattito pubblico e istituzionale, con richieste di misure più incisive per proteggere chi ogni giorno è in prima linea nelle emergenze.