Indagine su appalti e corruzione a Fiumicino: due filoni distinti e amministrazione sotto la lente

Indagine Su Appalti E Corruzio

Inchiesta su appalti e corruzione a Fiumicino, amministrazione nel mirino. - Gaeta.it

Armando Proietti

3 Settembre 2025

L’amministrazione comunale di Fiumicino si trova coinvolta in un’inchiesta giudiziaria che riguarda appalti pubblici e presunti favoritismi. La Procura di Civitavecchia ha suddiviso l’indagine in due filoni, con periodi e imputati diversi. Il Comune precisa la propria posizione per evitare interpretazioni fuorvianti e garantire ai cittadini una visione corretta delle procedure in corso.

Chiarimenti dell’amministrazione comunale sulle accuse in corso

Il Comune di Fiumicino ha voluto intervenire per smentire alcune informazioni riportate da organi di stampa che avrebbero offerto un quadro confuso delle indagini. L’attuale giunta, infatti, è estranea a diverse delle accuse riguardanti appalti e presunti favoritismi. Il sindaco Mario Baccini ha confermato la piena disponibilità a collaborare con la Procura di Civitavecchia, che sta approfondendo i fatti all’interno delle sue competenze. Il fine è assicurare trasparenza e tutelare l’interesse dei cittadini, che necessitano di dati precisi senza ambiguità.

Secondo la ricostruzione del Comune, alcune notizie hanno erroneamente collegato l’intera inchiesta all’amministrazione in carica dal 2023, provocando allarme ingiustificato. Le investigazioni presentano infatti due segmenti distinti, riferibili a periodi differenti e a soggetti diversi. Questa distinzione è cruciale per comprendere l’effettiva portata delle contestazioni e chi ne sia responsabile.

Il primo filone d’indagine: il periodo 2016-2023 e le false fatture

La prima tranche d’indagine copre gli anni dal 2016 al 2023, prima cioè dell’assunzione dell’attuale amministrazione. Gli inquirenti hanno messo al centro una verifica fiscale che ha fatto emergere un sistema di false fatturazioni per oltre 1,46 milioni di euro, esclusa l’IVA. Tali operazioni coinvolgono enti e associazioni attivi nei settori sociale e dello spettacolo. Nel dettaglio, si è appurato che una cooperativa ha ottenuto ben 42 appalti dal 2016 al 2023, per un valore complessivo di circa 4,1 milioni di euro. Di questi, 26 sono stati affidati direttamente, senza gare pubbliche. Le fatture emesse ammontano invece a 9,4 milioni, più del doppio degli importi dei lavori assegnati.

Questi numeri confermano i sospetti degli investigatori sulla potenziale esistenza di un sistema strutturato di sovrafatturazione e appalti poco trasparenti nella gestione delle risorse pubbliche. Le procedure adottate in questo arco temporale sembrano aver favorito pochi operatori, che hanno beneficiato di affidamenti ripetuti e sproporzionati rispetto agli standard richiesti.

Il secondo filone d’indagine: il contesto 2023-2025 e le manifestazioni pubbliche

Nel secondo filone, che interessa il periodo dal 2023 al 2025, le indagini si sono estese ad altri ambiti, tra cui le attività produttive e culturali di Fiumicino. L’attenzione si è focalizzata sulle manifestazioni estive del 2024 e sulle luminarie natalizie installate tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Al momento, non sono emerse evidenze di favoritismi economici riguardanti questi eventi, ma l’indagine è ancora in corso e la Procura continua a valutare la documentazione.

In questo contesto l’amministrazione comunale resta sotto osservazione ma riafferma la propria estraneità rispetto alle accuse di gestione irregolare e corruzione. La divisione tra i due filoni è essenziale per evitare conclusioni affrettate e per chiarire che la giunta attuale non è coinvolta nei fatti contestati nel periodo precedente il suo insediamento.

Impatto delle indagini sul Comune e le misure cautelari adottate

Le indagini della Procura di Civitavecchia hanno avuto risvolti concreti: sono state emesse nove misure cautelari riguardanti funzionari pubblici, imprenditori e politici locali. Tra questi figura un ex assessore alla Cultura che si è dimesso in seguito a un avviso di garanzia. I sospetti di corruzione e turbativa d’asta riguardano, in particolare, la gestione di appalti pubblici attribuiti con modalità non trasparenti, a volte con affidamenti diretti e altre con gare pilotate.

L’inchiesta ha messo in luce un sistema che avrebbe favorito determinati imprenditori, creando veri e propri oligopoli locali e compromettendo l’imparzialità dell’azione amministrativa. Alcuni provvedimenti amministrativi, firmati dall’ex assessore alla Cultura, sono stati indicati come a supporto di indagini di mercato fittizie, costruite per legittimare assegnazioni non corrette.

Questi sviluppi hanno messo in allerta l’opinione pubblica, ponendo al centro del dibattito la trasparenza e la correttezza nella gestione dei fondi pubblici e nella scelta degli appaltatori. La Procura continua a portare avanti le indagini con l’obiettivo di fare piena luce sulle dinamiche che hanno condotto a questi sospetti di illegalità.


La vicenda giudiziaria che coinvolge il Comune di Fiumicino resta aperta e articolata. L’amministrazione attuale si dissocia dalle accuse dirette relative agli ultimi due anni, mentre restano sotto accertamento le responsabilità riferite al periodo precedente. Le inchieste proseguono con l’intento di stabilire chiaramente i confini delle irregolarità e di tutelare l’interesse pubblico in un contesto delicato per la governance locale.