La scomparsa di Riccardo suino scuote rivarolo canavese e castellamonte a soli 29 anni

La Scomparsa Di Riccardo Suino

Scomparsa improvvisa di Riccardo Suino scuote Rivarolo e Castellamonte. - Gaeta.it

Sara Gatti

3 Settembre 2025

La morte improvvisa di Riccardo Suino, giovane di 29 anni, ha lasciato sgomente le comunità di Rivarolo Canavese e Castellamonte. La sua scomparsa a causa di una malattia aggressiva ha smarrito le due località, legate da affetti e ricordi condivisi con questo ragazzo solare e amato. La vicenda richiama l’attenzione sul valore delle relazioni semplici e della vita quotidiana che Riccardo ha vissuto fino a poco tempo fa.

Il percorso formativo e lavorativo di Riccardo Suino nel Canavese

Riccardo Suino aveva compiuto gli studi all’Istituto 25 Aprile di Cuorgnè, dove si era diplomato come tecnico del turismo. Da qui ha iniziato la strada di avvicinamento al mondo del lavoro, prima come venditore immobiliare a Castellamonte e poi in un ruolo più stabile presso Penny Market, operando nei punti vendita di Castellamonte e Rivarolo Canavese. Questo percorso riflette la quotidianità di molti giovani della zona, che cercano un equilibrio tra ambizioni e necessità.

La carriera di Riccardo mostra una scelta orientata alla concretezza, con una presenza costante all’interno della piccola economia locale. Il suo lavoro nella grande distribuzione gli ha permesso di stabilizzarsi in un ambiente conosciuto e apprezzato nel territorio. Questi aspetti raccontano di un ragazzo che ha trovato con fatica la sua dimensione nel mondo del lavoro, convivendo con i sogni e le difficoltà di chi vive in realtà di provincia.

Il legame con Castellamonte e Rivarolo Canavese si evidenzia anche attraverso il lavoro svolto, confermando un radicamento forte in questi centri, dove ha costruito rapporti duraturi. Nonostante la giovane età, Riccardo rappresentava per molti un esempio di impegno semplice e quotidiano, lontano da scenari straordinari ma ricco di significati concreti.

Lo sport e l’impegno sociale al centro della vita di Riccardo

Riccardo Suino amava lo sport, una passione che scandiva i suoi momenti liberi. Praticava calcio e calcetto con entusiasmo, mettendo in campo energia e determinazione in ogni partita. Il suo tifo per l’Inter esprimeva quell’attaccamento sportivo tipico di tanti giovani, capace di alimentare legami e conversazioni nelle comunità. Lo sport rappresentava una fonte di svago ma anche di relazione.

Un’altra dimensione importante della vita di Riccardo era legata all’oratorio La Rotonda di Castellamonte, punto di aggregazione per i giovani locali. Qui partecipava spesso all’evento benefico “Mamma Ale”, un torneo di calcetto che richiama ragazze e ragazzi attorno a un’attività sportiva e solidale. Questi momenti erano per Riccardo occasione di socialità, amicizia e sostegno reciproco.

Attraverso il coinvolgimento in queste iniziative, Riccardo dimostrava un impegno che trascendeva lo sport. Era una presenza stabile nelle occasioni di ritrovo, capace di essere vicino ai coetanei e di alimentare quei legami che oggi diventano ricordi preziosi. L’attività nell’oratorio e nel torneo benefico rappresentava un legame concreto con la comunità, fatto di azioni e partecipazione.

La reazione della comunità e le parole dell’arciprete di castellamonte

La notizia della morte di Riccardo Suino ha colpito profondamente l’intera zona, suscitando messaggi di cordoglio a Rivarolo Canavese e Castellamonte. In tanti stanno esprimendo vicinanza alla famiglia, trovando nelle parole dell’arciprete don Angelo Bianchi un punto di riferimento. Don Angelo, pur non avendo conosciuto personalmente Riccardo, ha voluto manifestare solidarietà tramite i social, offrendo preghiere e conforto.

Nel suo messaggio, don Angelo ha ricordato la perdita come “un silenzio doloroso che lascia un vuoto in ogni comunità”. Ha affidato Riccardo alla misericordia del Signore, auspicando “una luce eterna per il giovane e sostegno spirituale ai suoi cari”. Queste parole rispecchiano il sentimento di una collettività che condivide sofferenza e speranza.

Il lutto vissuto dalla famiglia si è dunque trasformato in un momento di unione per le due città, impegnate a dare sostegno morale e partecipazione. Il dolore collettivo assume un valore simbolico che supera il confine dell’esperienza personale, ricordando quanto la vita resti fragile e preziosa. Riccardo lascia un segno nelle persone che lo hanno incontrato, un ricordo di gentilezza e solarità.

Riflessioni sulla solidarietà delle comunità canavesane davanti alla perdita di un giovane

La morte di Riccardo Suino non riguarda solo la sua famiglia, ma coinvolge tutta la rete sociale tra Rivarolo Canavese e Castellamonte. Entrambe le comunità si trovano a condividere un lutto che scuote gli equilibri e ripropone il valore delle relazioni umane. Questi centri, legati da legami storici e culturali, mostrano una vicinanza tangibile in momenti così difficili.

La figura di Riccardo, che con semplicità e dedizione ha vissuto tra lavoro, amici e passioni, appare come un simbolo delle tante esistenze che spesso passano inosservate ma contano profondamente. L’aggregazione intorno alla sua memoria sottolinea come la solidarietà si manifesti attraverso gesti concreti, presenze e parole di conforto.

In un’epoca veloce e frammentata come la nostra, la scomparsa di un ragazzo di 29 anni lascia un segnale forte sulla fragilità del tempo. Le due cittadine si trovano ora a custodire quei momenti di comunità che Riccardo ha saputo animare, mettendo in luce l’importanza di un tessuto sociale attento e coeso. Questa vicenda richiama il rispetto per ogni singola vita e il valore del supporto reciproco.