Incontro fra ministero e lavoratori dello spettacolo a roma segna nuova fase di confronto dopo crisi tax credit

Incontro fra ministero e lavoratori dello spettacolo a roma segna nuova fase di confronto dopo crisi tax credit

L’incontro del 6 giugno 2025 a Roma tra il ministro Alessandro Giuli, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il comitato #SIAMOAITITOLIDICODA affronta le criticità del tax credit e propone misure di welfare per i lavoratori dello spettacolo.
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L'incontro del 6 giugno 2025 a Roma ha visto il governo confrontarsi con il comitato #SIAMOAITITOLIDICODA sulle criticità del tax credit per i lavoratori dello spettacolo, ottenendo impegni su misure di sostegno, welfare e flessibilità contrattuale, ma resta alta l'attenzione sulla concreta attuazione degli accordi. - Gaeta.it

L’incontro del 6 giugno 2025 a roma tra il ministro Alessandro Giuli, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il direttore generale Nicola Borrelli ha rappresentato un momento atteso per i lavoratori dello spettacolo, che da tempo chiedevano un confronto diretto sulle problematiche nate dalla revisione delle regole sul tax credit. Il dialogo si è aperto dopo mesi di tensioni e difficoltà economiche per migliaia di addetti ai lavori, tra silenzi e attacchi mediatici che avevano aggravato la situazione. È emersa la necessità di passare dalle parole a fatti concreti per affrontare una crisi che pesa ancora molto sul settore.

Il contesto del confronto e le tensioni accumulate nel settore dello spettacolo

Lo spettacolo dal vivo e la produzione audiovisiva hanno subito pesanti ripercussioni a partire dalla ristrutturazione delle norme sul tax credit entrata in vigore a giugno 2023. Il provvedimento ha modificato i criteri per la deducibilità dei costi del personale, generando incertezze e difficoltà pratiche per molte maestranze e artisti, in particolare quelli non ancora riconosciuti come figure professionali consolidate. In tutto questo periodo la comunicazione istituzionale è stata scarsa, con lunghi silenzi e dichiarazioni spesso contraddittorie che hanno alimentato la frustrazione.

La denuncia del comitato #SIAMOAITITOLIDICODA

Il comitato #SIAMOAITITOLIDICODA ha denunciato la gestione delle modifiche come fonte di un’emergenza economica e sociale non risolta, aggravata da attacchi mediatici rivolti anche a singoli lavoratori come il caso di Elio Germano, evidenziato nel corso dell’incontro. Questa dinamica ha colpito duramente la credibilità e il morale dei professionisti, creando un clima difficile da gestire sia sul piano personale sia collettivo.

Il primo confronto ufficiale è stato accolto come uno spiraglio, ma la consapevolezza della strada ancora da percorrere resta alta. Il comitato ha espressamente sottolineato che senza cambiamenti concreti e immediatezza nelle risposte, le ripercussioni negative si protrarranno nel tempo, aggravando la situazione finanziaria di molte famiglie dello spettacolo.

Le proposte e le richieste avanzate durante l’incontro del 6 giugno

Durante il colloquio a roma, il comitato ha ottenuto alcuni riconoscimenti importanti rispetto alle difficoltà del settore. Fra le richieste principali accolte c’erano il recupero contributivo per gli anni 2024 e 2025, un bonus una tantum da destinare ai lavoratori in difficoltà e l’istituzione di un osservatorio permanente per monitorare in modo trasparente la situazione occupazionale e contrattuale.

Nuove soluzioni di welfare e previdenza

La proposta di creare un sistema di welfare strutturato, con criteri di accesso democratici, rappresenta un punto di svolta per garantire una rete di sostegno più stabile rispetto agli interventi emergenziali del passato. Viene inoltre chiesta una riduzione dei giorni necessari per maturare l’anno contributivo ai fini pensionistici, misura rivolta a migliorare la copertura previdenziale per molte figure che lavorano con contratti estremamente flessibili o intermittenti.

Queste istanze nascono da un’urgenza avvertita in modo diffuso nel settore, dove la precarietà contrattuale è un problema cronico e che, con le recenti modifiche al tax credit, hanno visto aumentare le difficoltà di accesso ai benefici e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro. Le richieste sono state portate al tavolo con la speranza di una risposta solida e tempestiva da parte del governo.

La dichiarazione del ministro giuli sulla “tagliola” e le implicazioni per i contratti

Tra i temi più rilevanti emersi durante l’incontro vi è stata la questione della cosiddetta “tagliola”, una norma che avrebbe limitato la possibilità di rendere eleggibili i costi del personale nel tax credit solo per chi avesse contratti conformi a specifici accordi sindacali post-2019. Una condizione che avrebbe escluso malauguratamente molte realtà artistiche e produttive, visto che i principali contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore non sono stati aggiornati da anni e, in alcuni casi, risalgono addirittura agli anni ’90.

Il ministro Alessandro Giuli ha rassicurato che questa norma non entrerà in vigore per il momento, garantendo margine di tempo per permettere un adeguamento contrattuale. La decisione ha attenuato la preoccupazione di un blocco improvviso che avrebbe causato ulteriore instabilità e confusione nella gestione delle risorse. La conferma di questa sospensione rappresenta quindi un passo necessario per evitare disagi immediati mentre si lavora a soluzioni più durature.

Il comitato ha evidenziato come questa posizione ministeriale segni un riconoscimento ufficiale di problemi oggettivi legati alla versione attuale del CCNL e alla sua obsolescenza rispetto alle esigenze attuali del lavoro nello spettacolo. Si apre così uno spazio per un confronto contrattuale che possa adeguare le tutele e le condizioni di lavoro a scenari in continua evoluzione.

La vigilanza del comitato e le prospettive per i prossimi mesi

Nonostante le aperture emerse durante il dialogo con gli esponenti del ministero, il comitato #SIAMOAITITOLIDICODA mantiene un atteggiamento di grande attenzione rispetto agli sviluppi futuri. La crisi economica che grava sul comparto resta grave, con effetti diretti sulle condizioni di vita di migliaia di lavoratori e le loro famiglie.

Il passaggio dai proclami ai fatti sarà determinante per misurare la reale volontà di risolvere i problemi. Ogni iniziativa sarà valutata anche in base alla tempestività e alla concretezza con cui verrà attuata, così da evitare ulteriori ritardi o modifiche insufficienti alle richieste avanzate.

Nel frattempo, il comitato continua a monitorare la situazione chiedendo trasparenza e chiarezza nell’attuazione degli accordi raggiunti durante l’incontro. La tensione che ha accompagnato questo lungo periodo di difficoltà non si è esaurita. Il confronto aperto resta il canale principale per superare un momento complesso e salvaguardare il lavoro di settori che rappresentano una parte significativa della cultura e dell’economia italiana.

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