Un incendio divampato all’interno di un appartamento a Caivano, in provincia di Napoli, ha fatto emergere un sistema artigianale per la coltivazione di marijuana all’interno dell’abitazione. I vigili del fuoco, intervenuti per spegnere il rogo, insieme ai carabinieri hanno scoperto una serra domestica ben organizzata che nascondeva decine di piante di cannabis. L’episodio ha portato all’arresto di un uomo di 43 anni con l’accusa di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.
Il sistema elettrico compromesso e l’incendio nell’appartamento a Caivano
Il cortocircuito è nato dall’impianto elettrico, che ha subito un sovraccarico a causa del funzionamento contemporaneo di diversi sistemi installati nell’appartamento. L’uomo aveva infatti allestito un sistema per l’aerazione, l’illuminazione a led e l’irrigazione per coltivare piante in casa. Questi dispositivi, pensati per mantenere condizioni ottimali alle piante, hanno generato un blackout elettrico che ha provocato l’incendio in un ambiente abitativo.
I vigili del fuoco sono giunti sul posto dopo la segnalazione e hanno domato le fiamme. Nessuno era presente durante l’incendio. Solo dopo l’estinzione del rogo, i carabinieri hanno svolto una perquisizione approfondita negli ambienti danneggiati e nelle pertinenze dell’appartamento. Hanno notato 4 armadi in tela, ognuno equipaggiato con un sistema complesso che includeva ventole per la circolazione dell’aria, pannelli led per simulare la luce solare e tubi per l’irrigazione automatica.
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Scoperta della serra domestica con cultivar diverse di marijuana
Dentro gli armadi sono state trovate complessivamente 62 piante di marijuana. Si trattava di 4 varietà differenti di cannabis, tutte coltivate con cura all’interno degli spazi ristretti. Il peso complessivo del materiale vegetale si avvicinava ai 10 chili. Questa coltivazione in casa aveva probabilmente la finalità di produrre droga da distribuire illegalmente.
La presenza di più varietà indica un’impostazione abbastanza attenta alla coltivazione, che necessitava degli impianti elettrici specifici già descritti. I carabinieri hanno rilevato anche numerosi barattoli in vetro. Questi contenitori, sporchi, erano presumibilmente usati per conservare hashish e marijuana lavorati. Accanto a questi c’era anche del materiale per il confezionamento, come sacchetti e bilancini, che conferma l’attività legata al commercio della sostanza.
Arresto e accuse per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti
L’uomo, un 43enne incensurato, è stato posto in stato di fermo con l’accusa di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Le violazioni riscontrate riguardano non solo la coltivazione in casa, ma anche, date le tracce del confezionamento e la quantità di sostanza, la possibile distribuzione sul mercato illegale.
Le forze dell’ordine di Caivano, che hanno condotto l’intervento e la successiva attività di controllo, hanno acquisito le prove materiali all’interno dell’appartamento e avviato le indagini per ricostruire la rete di approvvigionamento e vendita. L’arresto è avvenuto in un contesto di contrasto alla diffusione di droghe nella zona, dove questo tipo di attività rappresenta un fenomeno noto.
Il caso sottolinea come i controlli scattati grazie a un semplice incendio possano portare a scoperte significative sulle attività nascoste in abitazioni private. Gli investigatori mantengono attenzione sugli sviluppi e sulle possibili connessioni col mercato locale delle sostanze stupefacenti.