in italia lavoro instabile e condizioni economiche frenano il desiderio di avere figli, secondo il rapporto unfpa 2025

in italia lavoro instabile e condizioni economiche frenano il desiderio di avere figli, secondo il rapporto unfpa 2025

Il rapporto Unfpa 2025 evidenzia come in Italia lavoro precario, insicurezza economica e accesso limitato ai servizi ostacolino il desiderio di avere figli, con un impatto significativo sulla genitorialità e demografia.
In Italia Lavoro Instabile E C In Italia Lavoro Instabile E C
Il rapporto Unfpa 2025 evidenzia come in Italia lavoro precario, insicurezza economica e difficoltà abitative ostacolino il desiderio di avere figli, richiedendo interventi mirati per sostenere la genitorialità. - Gaeta.it

Il rapporto sullo stato della popolazione mondiale 2025 dell’Unfpa, presentato anche in Italia, mette in luce come lavoro precario, insicurezza economica e difficoltà nell’accesso ai servizi siano i principali ostacoli alla realizzazione del desiderio di avere figli. Lo studio intervista 14mila persone in 14 paesi, tra cui l’Italia, e mostra una realtà in cui quasi un quinto degli adulti non riesce a mettere al mondo il numero di figli desiderato. La situazione italiana si distingue proprio per il peso significativo attribuito al lavoro instabile o assente come causa principale di questa difficoltà.

Il desiderio di avere figli contrapposto alle difficoltà reali

L’indagine condotta da YouGov per l’Unfpa fa emergere una frattura notevole tra la volontà di formare una famiglia e gli ostacoli concreti che si frappongono a questa scelta. In Italia circa il 18% delle persone sopra i 18 anni afferma che non potrà avere il numero di figli che vorrebbe. Tra chi ha più di 50 anni la percentuale sale al 31%, indicando che molte famiglie non sono riuscite a soddisfare le proprie aspettative riproduttive. Il rapporto segnala anche che molte gravidanze non sono pianificate: quasi un terzo degli intervistati dichiara di aver vissuto una gravidanza indesiderata o di aver avuto un partner con esperienza simile. Un fenomeno che mette in evidenza problemi sia nei supporti sanitari che nelle condizioni sociali legate alla genitorialità.

Una quota significativa della popolazione bloccata

Una quota significativa degli intervistati racconta di aver desiderato un figlio in un certo momento, ma di essersi trovata impossibilitata a realizzare quel progetto, rinunciando nell’arco del tempo. Quasi il 13% ha sperimentato sia gravidanze indesiderate che difficoltà a ottenere gravidanze desiderate, un dato che indica la scarsa risposta degli stati alle necessità individuali in termini di salute e supporto riproduttivo. Lo scenario appare dunque segnato da barriere multiple, dove gli ostacoli coinvolgono tanto la pianificazione quanto le condizioni materiali per accogliere un figlio.

La crisi economica e le condizioni abitative tra le cause principali

Nel rapporto 2025 emerge con chiarezza che l’aspetto economico domina le risposte dei partecipanti quando si parla di difficoltà nel realizzare il desiderio di figli. Oltre un terzo indica problemi legati al denaro, e quasi un quinto parla della casa come limite concreto. La mancanza di stabilità finanziaria pesa più rispetto a questioni mediche come l’infertilità o problemi sanitari, che sono segnalate da solo il 12% dell’insieme. Altre cause legate all’economia includono l’insicurezza lavorativa, menzionata dal 21% degli intervistati.

Fattori esterni e complessità globali

Questi dati mostrano come la precarietà nella vita quotidiana influenzi le scelte riproduttive. La difficoltà di garantire una casa, un lavoro stabile e un reddito adeguato riduce lo spazio anche per pianificare un futuro con figli. Inoltre, un quinto delle persone inserisce tra le ragioni ostacolanti eventi globali come guerre, pandemie, problemi politici e cambiamenti climatici, fattori che complicano ulteriormente la prospettiva di espandere la famiglia. Le difficoltà reali assorbite soprattutto dall’aspetto economico raccontano la sfida che molte persone affrontano nel rendere concreta la volontà di diventare genitori.

La situazione italiana: lavoro primo ostacolo al desiderio di genitorialità

In Italia il dato più rilevante del rapporto riguarda il lavoro come motivo principale di mancata o futura difficoltà nel realizzare progetti di genitorialità. Il 30% degli intervistati imputa proprio alla precarietà o assenza di impiego la causa del mancato soddisfacimento di questo desiderio. Solo Thailandia e Sudafrica hanno numeri più alti, con il 33%. Il lavoro instabile riduce la sicurezza necessaria per pensare a un figlio, creando un clima di incertezza che pesa sul futuro familiare.

Reddito e ambiente socio-politico come fattori chiave

Il secondo fattore più segnalato è il reddito limitato , confermando quanto l’aspetto economico sia centrale nelle scelte riproduttive. Le preoccupazioni legate a scenari politici, conflitti e cambiamenti climatici sono ricordate dal 21%, mentre il problema della casa pesa in misura minore rispetto ad altri paesi, con solo il 14% che lo indica come limite.

L’indagine conferma una situazione in cui le difficoltà legate al lavoro e al reddito sono elementi chiave per molti italiani che vorrebbero avere figli ma si trovano bloccati da condizioni che non permettono una serenità sufficiente. Questo dato va messo in relazione con uno scenario demografico che continua a vedere tassi di fertilità bassi e un numero crescente di cittadini che rinunciano a costruire famiglie numerose.

Le implicazioni per le politiche sociali e il futuro demografico in italia

Questi numeri indicano una situazione a cui si deve rispondere con interventi concreti. La difficoltà a realizzare il desiderio di avere figli incide su più fronti, dalla sostenibilità demografica alla qualità della vita delle famiglie. In Italia, dove si registra un tasso di fertilità tra i più bassi a livello globale, il rapporto indica come il lavoro e la stabilità economica siano leve fondamentali su cui intervenire.

Anche il ruolo dei servizi per l’infanzia, segnalati come insufficienti dal 12%, evidenzia una carenza importante. Supporti migliori alle famiglie, accesso a servizi adeguati e politiche volte a offrire stabilità lavorativa possono aiutare a ridurre le barriere che oggi bloccano molte persone nel loro desiderio di figli.

In conclusione, il rapporto Unfpa del 2025 fotografa un’Italia alle prese con problemi concreti che limitano la genitorialità. Il lavoro, le finanze e le condizioni abitative restano ostacoli forti e diffusi. Al tempo stesso emerge la necessità di un impegno collettivo per sostenere chi desidera costruire una famiglia, ma trova difficoltà nel trasformare i progetti in realtà.

Change privacy settings
×