Nel corso dell’udienza svoltasi a Torino, una delle imputate ha spiegato davanti al giudice la natura della sostanza utilizzata su un’opera d’arte al centro di un’inchiesta. La sua testimonianza porta chiarezza sugli elementi materiali impiegati e sulle precauzioni prese per evitare danni al lavoro artistico. Sono inoltre emersi dettagli sulle valutazioni tecniche di un esperto chiamato dalla difesa.
La testimonianza dell’imputata riguarda la composizione della sostanza
Durante l’udienza, una delle persone accusate ha riferito che il materiale applicato all’opera non era altro che carbone vegetale diluito in acqua. Ha sottolineato che l’intenzione era chiara: non ledere l’opera in alcun modo. La stessa imputata ha affermato che si era presa la responsabilità di valutare le conseguenze, assicurandosi che non fossero provocati danni permanenti alla superficie o alla struttura dell’opera coinvolta.
Questo dettaglio si inserisce nel contesto del processo, dove è cruciale individuare la natura effettiva del materiale applicato e le sue potenziali ripercussioni. La dichiarazione infatti serve a fornire una versione dei fatti che giustifica l’azione degli imputati, mostrando consapevolezza e attenzione. Le parole sono state registrate all’interno dell’Aula, davanti al giudice e alle altre parti coinvolte nel procedimento penale.
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Il parere del consulente della difesa sulla concentrazione e rischi della sostanza
Un consulente tecnico nominato dalla difesa ha preso la parola nell’ambito della stessa udienza per offrire un’analisi più scientifica della sostanza impiegata. Secondo il suo intervento, la soluzione di carbone vegetale diluito era presente in una concentrazione molto bassa. Ha suggerito che, anche in uno scenario improbabile in cui la rimozione fosse stata ritardata, sarebbe stato semplice rimuovere la sostanza senza compromettere l’integrità dell’opera.
L’esperto ha potuto portare argomenti tecnici per sostenere la linea difensiva, evidenziando l’assenza di rischi di danni permanenti all’opera. Ha spiegato che, per via della diluizione e delle caratteristiche chimiche, la soluzione si presta a un trattamento di lavaggio efficace e non invasivo. Questo parere rappresenta un elemento fondamentale nel dibattimento, poiché offre un contrappeso alle accuse che possono presupporre un’azione lesiva.
Il contesto legale e l’importanza della valutazione tecnica nel processo
Il caso si concentra sull’uso di sostanze che potrebbero alterare un’opera d’arte, un ambito che richiede rigore e precisione sia nella raccolta delle prove sia nella loro interpretazione. La testimonianza dell’imputata e il parere tecnico tracciano una linea che mette in dubbio eventuali accuse di danneggiamento. Nel sistema giudiziario, la valutazione di chi conosce la materia e dei protagonisti diretti assume un peso rilevante.
Al giudice spetta il compito di mettere a confronto le versioni offerte e definire se rispondano alla realtà dei fatti. Il processo è ancora in corso a Torino, e la raccolta di informazioni tecniche è indispensabile per una sentenza giusta. L’opera su cui è stata applicata la sostanza continua a essere al centro dell’attenzione, con tutti i soggetti che cercano di dimostrare la propria posizione davanti alla legge.