Nel 2024 il dibattito sullo spreco alimentare si è fortemente diffuso sui social network, coinvolgendo principalmente i giovani. I numeri indicano 13 milioni di interazioni e più di 68.000 menzioni legate a questo argomento. TikTok e Instagram spiccano come piattaforme principali con oltre 10 milioni di interazioni complessive, rivelando un interesse molto attivo, specialmente fra i 25 e i 34 anni. Le discussioni sul tema vedono una prevalenza maschile e coinvolgono professionisti quali giornalisti, dirigenti, insegnanti e politici.
I dati social rivelano l’interesse e il profilo degli utenti coinvolti
Lo studio presentato da SocialCom durante l’evento “Il viaggio del cibo: ridurre lo spreco, valorizzare la filiera” ha fornito una mappa dettagliata delle conversazioni sul spreco alimentare. Il report mostra come i contenuti più seguiti siano quelli che uniscono storie avvincenti e messaggi di sostenibilità ambientale. Tra i temi più popolari spiccano le ricette contro lo spreco, i progetti educativi e le iniziative di redistribuzione. I social non nascondono tuttavia neanche un sentore di frustrazione: una parte significativa del pubblico esprime disagio e denuncia la contraddizione tra abbondanza e povertà.
Profilo demografico e figure professionali coinvolte
Il pubblico attivo è composto in maggioranza da uomini e giovani adulti tra i 25 e i 34 anni, segno che la questione dello spreco interessa un segmento demografico particolarmente produttivo e informato. Le figure che emergono nella discussione sono spesso professionisti della comunicazione, rappresentanti politici e formatori, indicati come portatori di messaggi e soluzioni concrete.
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Sentiment e percezioni: speranza e allarme tra gli utenti
Luca Ferlaino, presidente di SocialCom, ha spiegato che la conversazione online attorno al tema è molto divisa. “La maggioranza, il 63% degli utenti, adotta una visione costruttiva, proponendo metodi per limare lo spreco e condividendo soluzioni pratiche.” Questo si traduce in un clima positivo che premia l’innovazione concreta piuttosto che le critiche generiche. Non mancano però segnali di allarme: il restante 37% esprime preoccupazione, tristezza e delusione. Questo dato mostra come il tema susciti emozioni contrastanti e un senso di urgenza.
Il ruolo della fondazione banco alimentare
Il punto di incontro tra sensibilità e azione rimane però una sfida: osservare il problema non coincide sempre con il prendere iniziative. Come sottolinea Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare, “la crescita dell’attenzione va accompagnata da interventi concreti.” Il Banco Alimentare gioca un ruolo di rilievo trasformando quotidianamente le eccedenze in risorsa per chi ne ha più bisogno. Essere menzionati in un quarto delle conversazioni online significa per l’associazione una responsabilità pubblica che comporta azione concreta e visibilità.
Impegno e progetti concreti: dal recupero alle fiere dedicate
Il recente evento Tuttofood a Fiera Milano Rho ha rappresentato un momento importante per il recupero degli alimenti in eccesso. Gli organizzatori, in collaborazione con Banco Alimentare della Lombardia e Number 1 Logistics Group, hanno deciso di destinare tutti i prodotti avanzati durante l’ultimo giorno della manifestazione a scopi sociali. Questa azione, battezzata Food Saving, conferma un approccio pratico per limitare gli sprechi e favorire la redistribuzione.
Una collaborazione storica
La collaborazione tra Fiere di Parma e la Fondazione Banco Alimentare è storica: dura dal 1994. Franco Mosconi, presidente di Fiere di Parma, ha ricordato come in quegli anni i temi della responsabilità sociale e dell’economia circolare fossero ben lontani dall’essere argomenti comuni. Oggi la lotta contro lo spreco alimentare si inserisce in un quadro ben più ampio, fatto di concretezza e impegno duraturo, testimoniato da numerose iniziative pubbliche e private.
L’armonia tra grandi eventi del settore agroalimentare e realtà impegnate in attività di recupero contribuisce a far crescere una cultura orientata al consumo responsabile e all’attenzione verso i bisogni sociali. Anche i dati raccolti sui social confermano che la discussione sullo spreco rimane un tema caldo, in cui si misurano sensibilità di vari tipi, ma anche iniziative tangibili.