Il progetto teatrale “Storie dal mondo” sta per concludersi a Roma, dopo mesi di lavoro che hanno coinvolto artisti, studiosi e residenti di Torpignattara. Questa iniziativa punta a raccontare le esperienze di chi vive nel quartiere, attraverso racconti da vari continenti e lingue diverse. Il teatro diventa così uno spazio dove la diversità si intreccia con la vita quotidiana, stimolando riflessioni sul senso di comunità e appartenenza.
Nascita e sviluppo del progetto teatrale dal cuore di torpignattara
L’idea di “Storie dal mondo” nasce dalla mente di Furio Capozzi, direttore artistico del teatro che porta il suo nome. Il progetto ha preso forma grazie a un’indagine antropologica condotta da Francesca Mariani, esperta residente proprio a Torpignattara, che ha raccolto storie autentiche nelle vie del quartiere. Questi racconti sono stati messi in relazione con gli studi filosofici di Alessandro Denti, specialista di estetica, offrendo un fondo teorico che ha guidato lo sviluppo della scrittura artistica.
Il percorso si è ampliato coinvolgendo artisti locali e cittadini di diversa provenienza: dal Bangladesh alla Cina, dall’Africa centrale all’America del Sud, tutte queste realtà hanno fornito materiale vivo per lo spettacolo. La drammaturgia è stata curata da Capozzi insieme a Danilo Meriano, che si è occupato anche della regia. Il risultato si è rivelato un’opera corale che riflette la complessità e varietà del quartiere, senza mai perdere autenticità.
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Un progetto sostenuto da roma capitale e il ruolo del teatro torpignattara
“Storie dal mondo” ha ricevuto il sostegno dell’assessorato alla cultura di Roma Capitale. Questo percorso ha ottenuto un riconoscimento dall’Avviso Pubblico 2024/2025, promosso dal Dipartimento Attività Culturali, dedicato alle sale teatrali private con meno di cento posti, impegnate nella ricerca e sperimentazione dal vivo.
Capozzi sottolinea che senza questo supporto il progetto avrebbe perso parte della sua forza e completezza. La pubblicazione del libro omonimo rappresenta l’appendice naturale del laboratorio: uno strumento pratico per chi desidera continuare a esplorare le tematiche affrontate o replicare il metodo di lavoro. Il teatro Torpignattara si conferma così spazio aperto alla ricerca, alla cultura e al coinvolgimento sociale.
Il laboratorio permanente e il coinvolgimento della comunità locale
La forza di “Storie dal mondo” risiede anche nel laboratorio permanente che ha accompagnato la creazione dello spettacolo. Decine di persone, molte delle quali giovani senza esperienze precedenti, si sono avvicinate al teatro proprio in questa occasione. Hanno imparato a recitare, a confrontarsi con storie differenti e a tessere insieme un’opera che parla direttamente del loro quartiere.
Questo laboratorio ha prodotto uno spettacolo vero, che non si limita a essere rappresentazione teatrale, ma si fa specchio della realtà sociale di Torpignattara. La partecipazione attiva rende la performance viva e radicata, portando sul palco volti e voci costruite con fatica e passione. Il pubblico si trova così di fronte a un racconto collettivo che rompe gli schemi tradizionali.
Dettagli dello spettacolo finale e appuntamenti
Negli ultimi appuntamenti, previsti per il 23 e il 30 giugno 2025 alle 20:00, lo spettacolo andrà in scena al teatro Torpignattara, in via Amedeo Cencelli 68 a Roma. L’ingresso è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione tramite il sito ufficiale del teatro. In scena, un cast eterogeneo composto da Alessandra De Luca, Alessandro De Filippis, Madya Djebate, Martin Esposito, Annachiara Lanzara, David Lecca, Federica Sarti e Souhila Taibi.
La regia è affidata a Danilo Meriano, che ha guidato il processo creativo insieme a Furio Capozzi, autore anche delle musiche prodotte insieme a Giulio Capozzi. Le scene portano la firma di Monica Giovinazzi, mentre i costumi sono stati realizzati da Simone Cappucci. Il lavoro antropologico e filosofico, portato avanti dalla collaborazione tra Francesca Mariani e Alessandro Denti, ha conferito alla produzione spessore e coerenza tematica.
Lo spettacolo si propone come uno specchio fedele della grande varietà culturale nella parte est di Roma. Questi ultimi giorni rappresentano un’occasione per assistere a una rappresentazione che unisce narrazione e realtà con rigore e sensibilità.