Il ruolo della dimensione sociale nei criteri esg al centro del dibattito a rebuild 2025

Il ruolo della dimensione sociale nei criteri esg al centro del dibattito a rebuild 2025

Il workshop di Rebuild 2025 a Riva del Garda ha evidenziato l’importanza di misurare la dimensione sociale nei criteri Esg con modelli articolati, coinvolgendo investitori, istituzioni e comunità per uno sviluppo urbano inclusivo.
Il Ruolo Della Dimensione Soci Il Ruolo Della Dimensione Soci
Il workshop di Rebuild 2025 a Riva del Garda ha evidenziato l'importanza di misurare la dimensione sociale nei criteri ESG con modelli articolati, coinvolgendo investitori, istituzioni e comunità per integrare la socialità nello sviluppo urbano e negli investimenti. - Gaeta.it

Il workshop tenutosi durante la due giorni di Rebuild 2025 a Riva del Garda ha sottolineato l’importanza di riconoscere e misurare la componente sociale nei criteri Esg. L’attenzione si è concentrata sull’urgenza di strumenti capaci di valutare la ‘s’ senza ridurre la complessità a un singolo dato o indice, ma abbracciando un approccio che ne valorizzi il carattere dinamico e multiforme. Rebuild 2025 ha rappresentato uno scenario dove esperti, investitori e istituzioni hanno confrontato idee su come integrare concretamente la dimensione sociale nei processi di sviluppo urbano e immobiliare.

La centralità della dimensione sociale nei criteri esg secondo ezio micelli

Ezio Micelli, presidente del comitato scientifico di Rebuild e docente all’università Iuav di Venezia, ha guidato il confronto nel workshop conclusivo che si è svolto il 7 maggio al Centro Congressi Riva del Garda. Ha sottolineato come la dimensione sociale non possa essere trascurata nei processi di valutazione legati agli investimenti e alla rigenerazione urbana. Micelli ha evidenziato che il valore della ‘s’ nei criteri Esg va pensato come un fenomeno processuale, ossia in continua evoluzione e dipendente da molteplici fattori che non possono essere imprigionati in una semplice misura numerica.

Necessità di un modello articolato per la socialità

Nel suo intervento è emersa la necessità di superare un’interpretazione statica e singola della socialità. Serve un modello che sappia cogliere varie sfumature di questa dimensione, come le relazioni sociali, le opportunità di inclusione e la qualità degli spazi comunitari. Micelli ha posto l’accento sul fatto che, mentre gli aspetti ambientali e di governance hanno già strumenti più consolidati, la misurazione della dimensione sociale richiede un approccio più articolato che sappia riflettere le molteplici componenti di questa realtà.

Ridefinire la socialità nelle città: investitori e amministrazioni sul tema

Un aspetto che ha trovato ampio spazio nel dibattito riguarda la ridefinizione della socialità nelle aree urbane, particolarmente con riferimento al concetto di “città in 15 minuti”. Questa idea prevede quartieri dove tutti i servizi essenziali siano raggiungibili in un quarto d’ora a piedi o in bicicletta, creando un tessuto sociale più coeso e sostenibile. Il workshop ha evidenziato che questa visione non interessa solo le amministrazioni pubbliche o le organizzazioni no profit, ma coinvolge sempre più gli investitori privati.

Attenzione sociale negli investimenti

Questi ultimi iniziano a vedere il tema sociale come un elemento che incide sulla qualità e sugli aspetti economici degli investimenti. L’attenzione non è più rivolta esclusivamente alla dimensione ambientale o alla governance, ma all’impatto sociale che un progetto urbano può generare. Le aree urbane devono trasformarsi in spazi dove la socialità è pensata in modo strutturale, non lasciata al caso. La partecipazione della comunità, la creazione di contesti inclusivi e l’accessibilità a opportunità diventano quindi elementi strategici anche sul piano finanziario.

Misurare la socialità per generare valore economico reale

L’esperienza del laboratorio ha confermato che esistono già indicatori in grado di quantificare vantaggi collegati a miglioramenti ambientali, come l’efficienza energetica degli edifici, che si traduce in un aumento del valore degli immobili o dei quartieri. Si punta ora a costruire un quadro simile per la dimensione sociale, dove la socialità non sia solo percepita, ma tradotta in dati e valori concreti. Questo passaggio è importante per integrare la tutela sociale nelle strategie di sviluppo e investimento.

Pluralità di indicatori e trasparenza

Sono molti gli aspetti che si possono includere: accesso ai servizi, sicurezza percepita, reti di supporto comunitario e opportunità di aggregazione sociale. Per esplorarli adeguatamente serve una pluralità di indicatori, vista la complessità del fenomeno. Nel percorso di misurazione possono entrare in gioco soggetti terzi, capaci di garantire indipendenza e trasparenza nel processo. Questo approccio aperto aiuta a creare un ecosistema di valutazioni più dettagliato e attendibile.

Impegno della comunità e prospettive per una valutazione sociale più concreta

Il confronto a Rebuild 2025 ha evidenziato anche la responsabilità collettiva nel promuovere questo cambiamento. È necessario che tutte le parti coinvolte – dalle istituzioni agli investitori, dalle associazioni ai cittadini – avviino un dialogo concreto su come misurare e valorizzare la socialità nelle città. Ezio Micelli ha invitato a una riflessione condivisa con l’obiettivo di stimolare azioni mirate per tradurre la teoria in prassi.

L’introduzione di nuovi modelli di valutazione sociale potrebbe influenzare non solo la qualità della vita nelle aree urbane, ma anche le scelte di investimento e la pianificazione degli interventi edilizi. Nei prossimi mesi sarà decisivo vedere come questa spinta verrà tradotta in linee guida operative e strumenti applicabili alle realtà territoriali. A Riva del Garda è emersa la consapevolezza che lo sviluppo urbano deve rispondere a esigenze sociali precise, non solo a criteri estetici o funzionali, segnando un passaggio fondamentale per il futuro delle costruzioni.

Change privacy settings
×