Dipendente trovato morto in un supermercato di Termoli: sindacati criticano la riapertura immediata del negozio

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Dipendente trovato morto a Termoli, sindacati contro la riapertura del supermercato. - Gaeta.it

Sofia Greco

16 Settembre 2025

La notte scorsa un dipendente è stato trovato senza vita all’interno di un supermercato a Termoli, in Molise. Nonostante l’accaduto, il punto vendita ha aperto regolarmente al pubblico la mattina seguente. La decisione ha suscitato forti critiche da parte delle organizzazioni sindacali, che chiedono chiarimenti e misure di tutela per i lavoratori dopo l’evento.

La scoperta del corpo e la riapertura del negozio senza preavviso

Il corpo del dipendente è stato rinvenuto nella notte all’interno del supermercato. L’episodio ha creato forte tensione tra i colleghi e nella comunità locale. La mattina seguente, alle 10, il supermercato ha riaperto al pubblico senza alcuna comunicazione preventiva rivolta ai lavoratori. Questa scelta ha provocato una dura reazione da parte dei sindacati Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che hanno definito «gravissimo e incomprensibile» il comportamento dell’azienda. Secondo le organizzazioni, il punto vendita non avrebbe dovuto riaprire «come se nulla fosse accaduto», senza sospendere temporaneamente le attività per consentire le verifiche necessarie.

I sindacati sottolineano che in situazioni di tale gravità non si può ignorare l’impatto emotivo sulle persone impegnate nel lavoro quotidiano. Non è stata attivata una comunicazione formale interna verso il personale, né è stata prevista una valutazione delle modalità di supporto psicologico per i colleghi. Un evento così drammatico richiede interventi concreti per evitare che i lavoratori si trovino a dover affrontare situazioni traumatiche senza un adeguato sostegno.

Le critiche sindacali al comportamento dell’azienda dopo la tragedia

In una nota ufficiale, i sindacati condannano la decisione dell’azienda. Nel comunicato si evidenzia come un evento del genere non possa essere trattato come un fatto ordinario o una prassi aziendale. I lavoratori hanno il diritto di essere informati tempestivamente e di ricevere un sostegno psicologico se necessario. La mancata sospensione del lavoro nei tempi opportuni ha sollevato dubbi sulla responsabilità aziendale e sulle procedure adottate per la gestione dell’emergenza.

Le organizzazioni sindacali richiamano l’urgenza di un intervento che tuteli non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli psicologici e morali di chi lavora sul posto. L’assenza di comunicazioni trasparenti e la scelta di non interrompere l’attività hanno generato malumore e senso di abbandono tra i dipendenti. Il rispetto per la memoria del lavoratore scomparso, secondo i rappresentanti sindacali, richiederebbe un atteggiamento differente da parte del datore di lavoro.

La richiesta di chiarimenti e la proposta di sospensione temporanea delle attività

Le sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno rivolto all’azienda una serie di domande per comprendere le ragioni che hanno portato a mantenere aperto il punto vendita. Viene sottolineato come sarebbe stato opportuno sospendere o almeno ridurre temporaneamente le attività, per rispetto verso il dipendente deceduto, la sua famiglia e la comunità.

Secondo i rappresentanti dei lavoratori, in un’organizzazione di grandi dimensioni e con una rete diffusa di negozi non può mancare un protocollo chiaro che preveda la sospensione delle attività, la gestione della comunicazione interna e il supporto psicologico al personale in caso di eventi drammatici. L’assenza di tali procedure aumenta il rischio di ulteriori ripercussioni negative sul clima aziendale e sulle condizioni di lavoro.

I sindacati hanno inoltre annunciato che valuteranno ogni possibile iniziativa legale o sindacale per fare chiarezza sull’accaduto e per chiedere condizioni di lavoro più sicure e rispettose. Ritengono necessario avviare un confronto a livello nazionale con l’azienda per definire protocolli che evitino la sottovalutazione di situazioni simili in futuro. La morte di un lavoratore non può essere trascurata né affrontata con superficialità.