L’Associazione dilettantistica sportiva Angel, con sede a Roma, ha avviato un’iniziativa per affrontare l’abbandono precoce dello sport tra i giovani. Specializzata in ginnastica artistica, ha scelto un percorso che supera la competizione tradizionale, promuovendo lo sport come strumento di benessere e inclusione. Il progetto si realizza in collaborazione con un partner norvegese, per approfondire modelli educativi alternativi in grado di coinvolgere i bambini senza generare stress da prestazione.
La scelta di un partner nord europeo per studiare uno sport giovanile meno competitivo
Angel ha stretto un accordo con la Nordstrand Turnforeningen di Oslo, un’associazione norvegese che lavora con bambini e ragazzi nel campo della ginnastica, adottando un approccio non agonistico. La collaborazione nasce nell’ambito di un progetto Erasmus+ finanziato dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di confrontarsi sul tasso di abbandono sportivo, particolarmente basso in Norvegia rispetto all’Italia. Nordstrand registra un tasso di abbandono del 22%, contro il 42% italiano, un dato che spinge a osservare da vicino le sue strategie educative.
Il progetto prevede visite di studio a Oslo, dove i responsabili dell’associazione romana, guidati dal presidente Paolo Ricci e dalla project manager Maria Grazia Imbimbo, analizzano metodologie e pratiche di inclusione sportiva. Il modello norvegese si concentra sull’accoglienza di bambini con bisogni speciali e sull’eliminazione delle pressioni legate a gare e trofei, in particolare nella fascia d’età tra 4 e 11 anni.
Contrastare il fenomeno del drop out attraverso uno sport privo di stress da competizione
In Italia, molti giovani abbandonano lo sport nelle fasi iniziali della crescita a causa di stress, ansia da prestazione e modelli educativi troppo incentrati sul successo agonistico. Questo problema si è aggravato anche a causa della pandemia, che ha influito sul coinvolgimento e sulla motivazione di bambini e ragazzi. Angel, consapevole di questi segnali, propone un modello educativo sportivo che valorizza la gioia del movimento, la socializzazione e l’elaborazione di emozioni, evitando formule competitive.
Lo sport viene utilizzato come ambiente per favorire l’inclusione sociale, offrendo esperienze motorie che aiutano i bambini a costruire relazioni e a gestire i propri vissuti emotivi. L’assenza di gare crea un’atmosfera in cui il confronto non si traduce in pressione, ma in stimolo al benessere personale. L’approccio mira anche a coinvolgere famiglie e comunità sul valore dello sport come stile di vita quotidiano, non solo come risultato da raggiungere.
L’internazionalizzazione dell’associazione e la diffusione di metodi replicabili
Partecipare a un progetto europeo consente ad Angel di aprirsi a diverse culture sportive, acquisendo conoscenze da applicare localmente. I responsabili intendono integrare nelle proprie attività metodi educativi e sportivi provenienti dal contesto norvegese, consolidando un modello sostenibile e facilmente replicabile in altri contesti. Il lavoro con partner esteri favorisce lo scambio di buone pratiche e contribuisce a diffondere un’idea di sport inclusivo, pensato per tutti, compresi bambini con disabilità o esigenze speciali.
L’investimento in formazione e scambio internazionale serve a creare un’offerta sportiva più ampia e a contrastare la disaffezione dei giovani verso lo sport. Grazie all’esperienza del progetto Erasmus+, l’associazione romana acquisisce strumenti per coinvolgere stakeholder, educatori e famiglie, mostrando esempi concreti di come lo sport possa andare oltre il risultato competitivo diventando un’occasione educativa e sociale.
L’iniziativa si inserisce in un contesto europeo che dedica attenzione al fenomeno dell’abbandono sportivo. Per ridurre questo fenomeno, le proposte educative puntano a realizzare ambienti sportivi positivi e orientati allo sviluppo della persona, senza escludere chi ha bisogni speciali. Dal confronto tra Norvegia e Italia emerge l’obiettivo di trasformare lo sport giovanile in un’esperienza più equilibrata e accessibile.