La visita ufficiale di Bajram Begaj, presidente della Repubblica di Albania, in Calabria ha segnato un momento importante per le relazioni tra la regione italiana e il paese balcanico. L’incontro con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ribadito l’intenzione di valorizzare i legami storici e culturali, mentre si discutono prospettive di sviluppo comune in diversi ambiti strategici. Questa collaborazione mira a contrastare fenomeni come lo spopolamento giovanile e a creare nuove occasioni di crescita condivisa.
Accoglienza e contesto istituzionale a catanzaro
Il 2025 ha visto un evento istituzionale di rilievo nella Cittadella regionale di Catanzaro, cuore amministrativo calabrese, dove il presidente albanese Bajram Begaj è stato ricevuto da Roberto Occhiuto, presidente della Regione. All’incontro ha partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura e ai Trasporti, Gianluca Gallo, che ha avuto un ruolo attivo nel coordinare gli aspetti logistici e di sviluppo legati alla mobilità e alle infrastrutture. La cerimonia ha avuto toni ufficiali ma anche simbolici, sottolineando radici culturali profonde.
Il valore dell’incontro si è evidenziato soprattutto nel riconoscimento della comunità arbëreshë, presente in Calabria da secoli. Questi cittadini rappresentano un ponte vivente tra le due realtà, custodi di identità storiche che continuano a influenzare il territorio calabrese. La Cittadella, simbolo della governance regionale, ha fatto da cornice a questo dialogo che vuole coniugare passato e futuro in un progetto condiviso.
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Radici comuni e sfide demografiche
Durante il colloquio, il presidente Occhiuto ha ribadito l’esistenza di un legame solido tra Calabria e Albania, fondato su tradizioni e connessioni profonde. Ha indicato una delle principali criticità che accomunano entrambe le aree: il fenomeno dello spopolamento giovanile. Questo processo vede molti giovani lasciare le proprie terre alla ricerca di lavoro e prospettive altrove, lasciando vuoti sociali e impedendo la crescita locale.
L’incontro ha voluto porre l’accento su questa emergenza sociale, mettendo in luce la necessità di trovare soluzioni che possano trattenere o riportare i giovani. Il dialogo ha accennato a politiche condivise per creare opportunità lavorative, migliorare la formazione e valorizzare il territorio, con l’intento di fermare l’esodo e dare vita a nuove prospettive di sviluppo.
Nuove prospettive di collaborazione tra calabria e albania
Dal confronto tra i rappresentanti è emersa una serie di possibili ambiti di cooperazione destinati a rafforzare i rapporti economici e sociali. Tra i temi principali sono stati menzionati il turismo sostenibile, la formazione universitaria, l’innovazione tecnologica e la mobilità. L’idea è quella di costruire un legame più stretto che valorizzi le risorse naturali e culturali, creando sinergie per lo sviluppo di entrambe le sponde dell’Adriatico.
Si è discusso di scambi accademici e programmi congiunti, per sfruttare competenze e know-how, ma anche di iniziative imprenditoriali comuni che possano dare impulso all’occupazione. Il turismo sostenibile appare come un punto strategico per promuovere le bellezze di Calabria e Albania, in modo rispettoso dell’ambiente e capace di generare flussi turistici più duraturi.
Il collegamento aereo e la volontà di fare rete
Un elemento concreto di questa vicinanza geografica e culturale è rappresentato dal volo diretto tra l’aeroporto di Lamezia Terme e Tirana, attivato recentemente. Roberto Occhiuto ha sottolineato come questa infrastruttura favorisca non solo il turismo ma anche gli scambi commerciali e i rapporti umani tra le due realtà.
“Questo collegamento aereo è uno strumento concreto che supera barriere e rende più facile l’incontro tra persone e imprese.” Secondo Occhiuto, la Calabria vuole assumere un ruolo da protagonista in questa rete, proporsi come interlocutore affidabile e partner strategico per l’Albania. La presenza di connessioni dirette e servizi adeguati è vista come leva fondamentale per consolidare i rapporti.
La comunità arbëreshë come ponte culturale
Non è stata dimenticata la comunità arbëreshë che vive in Calabria, figlia di emigrazioni secolari da territori albanesi. Questa presenza mantiene vivi usi, lingua e tradizioni che collegano da secoli i calabresi con l’Albania. Il riconoscimento di questo legame ha accompagnato tutta la visita, con appelli per valorizzare questo patrimonio culturale unico.
Preservare e promuovere le radici arbëreshë viene considerato un modo per rafforzare l’identità delle due comunità e favorire iniziative di scambio culturale, educativo e turistico. Il sostegno a queste comunità potrebbe rappresentare un fattore chiave per rinsaldare la collaborazione e favorire nuovi approcci di sviluppo e inclusione sociale.