La rassegna “Vivila” ha portato nuova vita nel cuore del centro storico di Fondi con sei passeggiate notturne tra arte, musica e performance. Tra il 23 agosto e il 7 settembre, l’iniziativa promossa dall’Associazione Il Quadrato Fondi – APS ha raccolto oltre mille partecipanti, coinvolgendo cittadini, commercianti e associazioni locali nel riscoprire la città vecchia. L’evento si è chiuso domenica 7 settembre, con il concerto jazz del sassofonista Paolo Recchia in Largo Ippolito de Medici.
Il successo della Rassegna Vivila: numeri e reazioni dal centro storico di fondi
La rassegna “Vivila” ha saputo richiamare un pubblico consistente in tutte le sue sei serate, successi confermati dai dati ufficiali. Più di mille persone hanno animato le vie e le piazze del centro storico, dividendosi tra gli appuntamenti del 23, 24, 30 e 31 agosto e quelli del weekend finale del 6 e 7 settembre. L’iniziativa ha visto la collaborazione di varie realtà locali: associazioni culturali, commercianti e residenti si sono uniti per offrire una esperienza diffusa di cultura e convivialità. La curiosità e il gradimento della cittadinanza sono emersi dalle presenze, ma anche dai feedback positivi sulle modalità con cui “Vivila” ha scelto di collegare l’arte e l’identità storica di Fondi, facendo rivivere luoghi spesso poco valorizzati.
Il coinvolgimento delle comunità locali ha giocato un ruolo fondamentale. Lungo i percorsi notturni, i vicoli si sono trasformati in palcoscenici naturali per performance artistiche di grande effetto, capaci di colpire diverse fasce di pubblico. La scelta di puntare su un format che univa passeggiate serali a eventi culturali si è dimostrata efficace per avvicinare persone di tutte le età alla storia e alle emozioni del centro storico. Le presenze hanno dimostrato un interesse concreto, che va oltre l’intrattenimento, trasformando “Vivila” in vero momento di coesione sociale.
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Il weekend finale tra arte visiva, musica e poesia di “sognala” e “difendila”
Sabato 6 settembre, l’appuntamento “Sognala” ha richiamato oltre 350 persone in un percorso fatto di suoni, immagini e parole. In Piazza Emilio Rosati, l’esibizione di Antonietta Caporiccio alla voce e Sandro Sposito alla chitarra si è accompagnata alle opere della pittrice Emanuela Di Perna. I suoi tre dipinti raccontano il sogno come porta verso i ricordi d’infanzia e mondi immaginari, creando un filo narrativo che ha conquistato chi ha assistito.
Non lontano, alla Portella, l’esperienza sonora si è fatta più immersiva e sperimentale: il Duo Resonance ha utilizzato strumenti particolari come l’hand pan e campane di quarzo per costruire paesaggi sonori che si mescolavano a bolle di sapone liberate nell’aria. Questo ha dato origine a momenti di suggestione dove musica e ambiente si sono fusi per generare un’atmosfera unica.
In via San Gaetano poi, sotto lo studio del compianto Maestro Sestino Macaro, la musica è stata in forma di incontro intimo. La violinista Beatrice Macaro, molto giovane e allieva di Ilenia De Meo, ha suonato insieme alla sassofonista Laura Venditti, eseguendo brani classici quali il “Canone in Re maggiore” di Pachelbel accompagnato da “What a Wonderful World” di Louis Armstrong. La combinazione tra un duo non ancora perfetto ma ricco di sensibilità ha lasciato un’impressione particolare nel pubblico presente.
Lungo il percorso, le parole si sono fatte protagoniste con la poetessa Federica Sanguigni e la giovane Melania Guglietta che hanno recitato versi dedicati a Fondi; racconti e poesie hanno tracciato descrizioni intense e intime della città. La mostra-fusione tra scultura e fotografia ha avuto luogo nello studio del fotografo Vincenzo Bucci con interventi dello scultore Peppino Quinto e della pittrice Silvia Iacozza. Entrambi gli artisti hanno messo in dialogo materiali diversi come lastre di vetro o metallo e marmo, riflettendo sull’evoluzione delle tecniche artistiche nel tempo.
In un angolo raccolto di via D’Ettorre la voce di Roberta Cardinale e la chitarra di Sandro Sposito hanno accompagnato la lettura di un testo di Roberta Recchia. Quel monologo ha descritto il rapporto fra abitare uno spazio e il cuore, intrecciando valori e affetti personali con la dimensione collettiva della città.
La giornata è proseguita con l’intervento di Paolo Fiore in via Sebastiano del Piombo, incentrato sull’importanza del sogno. Il viaggio nelle lingue e culture passate di Fondi ha mostrato un patrimonio complesso, con tracce di greco, latino, ebraico e influssi spagnoli e francesi nel dialetto locale.
In largo Ippolito de Medici, spazio finale del percorso, l’attenzione si è spostata sulle donne e sui sogni da loro coltivati. I quadri di Roberta Pannozzo hanno rappresentato donne che hanno iniziato a difendersi, con diverse forme e colori, mentre un dialogo doppio ha raccontato la trasformazione simbolica di una casa di carta in una vera dimora di cultura. La serata ha chiuso con Andrea Pestillo, alias Pestifero, che ha eseguito pezzi come “Pesaro”, accolti con entusiasmo dal pubblico presente.
Chiusura emozionante con musica, teatro e storie nella serata “difendila” di domenica 7 settembre
L’ultima serata, dedicata al tema “Difendila” si è svolta domenica 7 settembre con un’offerta ampia e variegata di spettacoli e interventi nel centro di Fondi. A Piazza Emilio Rosati, KO.PARTY, duo formato da Domenico Pernarella e Valerio Sepe, ha proposto quattro brani inediti. Le canzoni raccontavano la relazione tra persone e luoghi, riflettendo sul senso di appartenenza e dalle emozioni legate al vivere quotidiano.
Nel cuore della città, sulle scalinate del Santuario della Madonna del Cielo, Rosanna Leone e le allieve della Dance Academy hanno portato in scena “ParkinSONG”. La coreografia collettiva ha rappresentato la malattia di Parkinson e la relazione tra i malati e chi li circonda. Con nove danzatori di età diverse, la danza si è trasformata in poesia visiva, comunicando con il pubblico un messaggio intenso e coinvolgente.
In via Giuseppe Mazzini, vicino al Novocine, gli storici Gianfranco Antonetti e Carlo Alberoni hanno ripercorso insieme al pubblico momenti importanti della storia cittadina. Si è parlato della riconquista del Castello di Fondi e del teatro popolare, ricordando figure scomparse come Nino Canale. Le memorie hanno scandito un racconto condiviso, radicato nel territorio.
Cambiando atmosfera, in via Tommaso d’Aquino, è toccato a Michele Palumbo accompagnare con il violino il contrasto tra ricordo e realtà. L’esecuzione di “Sogno” di Schumann e la colonna sonora di “C’era una volta il west” hanno sottolineato il divario tra la Fondi di un tempo e quella attuale, segnata da abbandono e degrado.
Nel racconto di vite spezzate, in Vico II Alessandro Manzoni si è svolta una serenata di Serina Stamegna con il supporto musicale di Mauro Bastoni e l’intervento poetico di Simone Di Biasio. Il tema trattato ha riguardato l’eccidio del pastore di Fondi, tragico episodio descritto anche da Gabriele D’Annunzio nel 1910. La narrazione ha evocato un pezzo profondo della memoria cittadina.
Il cortile di San Simeone ha ospitato la proiezione del cortometraggio “Lockdown”, con la partecipazione dell’attore protagonista Daniele Di Fazio e del regista Tony Annunziata. Il film ha indagato il senso di libertà nell’era digitale, mettendo in luce il peso della realtà virtuale rispetto alle esperienze vissute dal vivo.
In Piazza Felice Chiusano si è svolto l’intervento dello scrittore Francesco Grilli con il suo racconto satirico intitolato “Istantanea di una notte d’Estate”. La lettura ha aggiunto una sfumatura ironica e critica nel contesto della rassegna.
Via Pellegrino, nel quartiere Cardinale, ha accolto gli ultimi momenti musicali con Antonietta Caporiccio e Sandro Sposito, che hanno accompagnato l’esposizione di opere della pittrice Susanna Papa, recentemente scomparsa. L’omaggio è passato anche attraverso le parole di sua figlia Amina, coinvolgendo emotivamente il pubblico.
A chiudere il percorso, largo Ippolito de Medici ha ospitato la mostra di quadri di Emanuela Di Perna dedicati alle donne che si difendono e affermano la loro libertà. La lettura di una lettera aperta di Daniele Mosconi, interpretata da Livio Montesarchio, ha messo in evidenza le difficoltà di Fondi ma anche la forza della comunità nel preservare la speranza.
La rassegna si è conclusa con un fuori programma a sorpresa: Paolo Recchia ha improvvisato una performance al sassofono, eseguendo un omaggio a Bruno Martino e subito dopo la celebre “Tea for Two” di Victor Youmans. Questo finale ha suggellato un cammino fatto di musica, arte e partecipazione, promettendo il desiderio di nuove edizioni per valorizzare il centro storico di Fondi.