Il dibattito al congresso degli Stati Uniti ruota attorno a una proposta di legge che potrebbe imporre sanzioni severe non solo direttamente alla russia, ma anche a paesi alleati o che continuano a comprare risorse energetiche da Mosca. Questa misura, spinta dal senatore Lindsey Graham, potrà cambiare il modo in cui Washington gestisce la pressione economica sul Cremlino nei prossimi mesi.
La bozza del disegno di legge sulle sanzioni e il ruolo di lindsay graham
Il senatore Lindsey Graham, tra i più intransigenti sulla questione russa, ha presentato un disegno di legge che vuole alzare drasticamente i dazi sulle importazioni da paesi che acquistano gas, petrolio o uranio dalla russia. Le tariffe previste toccano punte del 500%, un aumento pesante pensato per colpire le economie che ancora si approvvigionano da Mosca. Cina, in particolare, è indicata come primo obiettivo visto il forte legame commerciale con la Russia in questi settori.
La proposta mira a dare una svolta, ma non è ancora definitiva. Nei media americani si susseguono indiscrezioni che il presidente Donald Trump potrebbe appoggiare il disegno, anche se chiede modifiche per avere “più flessibilità”. Questo significa poter avere strumenti per regolare le sanzioni secondo il suo giudizio e mantenere margini di manovra nelle relazioni con Putin, inclusa la possibilità di sospendere le misure punitive.
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Il ruolo della casa bianca nel processo legislativo
Nel primo mandato di Trump, le sanzioni approvate includevano una clausola che coinvolgeva maggiormente il congresso nel processo di revisione, ma ora la Casa Bianca sembra preferire un ruolo più esecutivo e meno vincolato dal parlamento. Graham ha detto che il disegno è pensato per dare al presidente uno strumento di pressione che finora mancava, senza il rischio che un negoziato venga bloccato da vincoli eccessivi legali.
Le richieste di zelensky e il sostegno europeo sulle sanzioni energetiche
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la necessità di colpire nuovamente il settore energetico russo, un nodo centrale per la guerra in corso. Già a giugno, Kiev aveva chiesto all’Unione europea di intensificare le sanzioni contro il petrolio russo, sottolineando che questo flusso di denaro finanzia direttamente l’apparato militare di Mosca.
Zelensky ha invitato gli alleati occidentali a non limitarsi a sanzionare la Russia, ma anche ad agire contro i paesi che continuano a comprare energia russa. Questo tipo di “sanzioni secondarie” mirano a colpire direttamente quelle nazioni che, sponsorizzando in modo indiretto Mosca, contribuiscono al conflitto militare.
Il contesto bellico e politico di kiev
La richiesta arriva in un momento in cui la guerra in Ucraina si mantiene intensa e in cui il governo di Kiev cerca nuove armi e risorse per fronteggiare gli attacchi russi. Le sanzioni sono viste come una leva politica fondamentale per indebolire l’economia russa e spingere verso una trattativa.
Il supporto militare degli Stati Uniti e le sfide che si profilano per kiev
Il sostegno militare degli Stati Uniti a Kiev sta entrando in una fase delicata. Dopo alcune incertezze e ripensamenti sulle consegne di armamenti, l’amministrazione Biden ha approvato nuovi invii di equipaggiamenti, che però rischiano di esaurirsi entro i prossimi mesi. Secondo quanto scrive il Washington Post, gli aiuti del Dipartimento della Difesa statunitense si esauriranno in estate, con gli acquisti da parte dei produttori di armi che potrebbero diminuire nel 2025.
Le difficoltà politiche interne degli Stati Uniti
A quel punto si dovrà approvare un nuovo pacchetto di sostegno al congresso, una sfida non semplice considerando la situazione politica interna negli Stati Uniti, dove il sostegno a lungo termine all’Ucraina deve confrontarsi con opinioni diverse e pressioni politiche. Il rischio è che la frammentazione politica possa rallentare l’afflusso di equipaggiamenti e risorse numeriche o strategiche fondamentali per capire la capacità di difesa ucraina nei prossimi mesi.
Il futuro della guerra dipenderà dall’equilibrio tra sanzioni economiche, aiuti finanziari e militari alleati. Le decisioni che il congresso prenderà sulla legge di sanzioni e sui successivi pacchetti di aiuti possono determinare la capacità di resistenza di Kiev e la tenuta del fronte ucraino.