Il primo ministro estone kristen michal: «la difesa è prioritaria, l’ucraina è il nostro test, russi dietro incendi e attacchi»

Il primo ministro estone kristen michal: «la difesa è prioritaria, l’ucraina è il nostro test, russi dietro incendi e attacchi»

Kristen Michal, primo ministro dell’Estonia, sottolinea a Roma l’importanza della stabilità in Ucraina per la sicurezza europea, evidenziando le sfide interne legate all’aumento delle spese militari e alla difesa informatica.
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Kristen Michal, primo ministro estone, ha partecipato a Roma sottolineando il ruolo cruciale dell’Ucraina per la sicurezza europea, denunciando le aggressioni russe e spiegando l’aumento delle spese militari in Estonia come risposta necessaria a minacce interne ed esterne. - Gaeta.it

Kristen Michal, primo ministro dell’Estonia, ha partecipato a Roma alla conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. Nel suo intervento ha sottolineato come la sicurezza europea passi dalla stabilità in Ucraina e ha denunciato i tentativi russi di destabilizzare la regione attraverso atti di sabotaggio e attacchi informatici nella UE. Ha espresso con chiarezza la posizione del suo paese sull’aumento delle spese militari, che supera il 5% del PIL, spiegando le ragioni dietro questa scelta e le difficoltà interne a cui l’Estonia deve far fronte.

L’ucraina come banco di prova per la sicurezza europea secondo kristen michal

Per Michal l’Ucraina rappresenta molto più di un conflitto regionale, è il luogo dove si decide il futuro della sicurezza europea. «Se Kiev fallisce, anche noi falliamo», ha affermato con fermezza. Ha evidenziato la necessità che la Russia sia chiamata a risarcire i danni causati dalla sua aggressione e ha indicato nei beni congelati una via concreta per sostenere la ricostruzione. La conferenza di Roma, secondo lui, deve essere un momento per riaffermare l’impegno comune nel sostenere l’Ucraina sul lungo periodo.

La guerra in ucraina e la minaccia russa

Il premier ha ricordato come la guerra in Ucraina abbia cambiato la percezione della minaccia russa in Europa. Mentre alcuni leader occidentali avevano sperato in una soluzione diplomatica, l’esperienza ha dimostrato che la politica di dialogo con Mosca non ha funzionato. Michal ha messo in guardia, inoltre, sulle conseguenze di un eventuale ritiro russo dal fronte senza una vittoria chiara: i soldati potrebbero essere riassegnati a operazioni segrete o attacchi in altre città europee. Ha parlato di «impronte digitali russe» dietro incendi dolosi e attacchi informatici in vari stati dell’unione europea.

La spesa per la difesa estone oltre il 5% del pil: scelte e conseguenze interne

L’Estonia ha aumentato la spesa militare superando la soglia del 5% del PIL, una delle più elevate nella NATO. Per finanziare questo impegno, il governo ha dovuto incrementare le tasse e ridurre il settore pubblico in alcune aree. Michal ha ammesso che queste decisioni hanno reso meno popolare l’esecutivo ma non hanno provocato proteste di rilievo. In seguito a un periodo di declino economico durato due anni, la crescita economica ha ripreso, sebbene in maniera contenuta, e la priorità resta la sicurezza nazionale.

Memoria storica e difesa

Il premier ha sottolineato che l’Estonia ha una memoria storica della perdita della libertà, vissuta durante l’occupazione sovietica. Questa vicenda influenza in modo concreto la volontà di investire nella difesa e nella protezione del paese, anche attraverso il potenziamento del controspionaggio e delle capacità nel settore informatico. Per il 2025 è previsto un aumento della spesa fino al 5,4% del PIL, con la consapevolezza che sia un prezzo necessario per garantire la stabilità interna.

Perché putin non può fermare la guerra e il ruolo della paura nella russia

Michal ha spiegato che il presidente russo non è interessato a fermare il conflitto per motivi interni ed esterni. Ci sono state proteste a Mosca e San Pietroburgo contro la guerra prima dell’invasione, ma ora il dissenso è stato soffocato dalla repressione e dalla paura. Il regime usa la minaccia della leva obbligatoria e la confisca dei beni per evitare rivolte o critiche interne. A suo avviso, la guerra serve anche a mantenere il potere di Putin in un sistema fondato sulla paura.

Clima politico e ostacoli alla pace

Questo clima rende impossibile per la Russia interrompere il conflitto senza affrontare conseguenze interne molto pesanti. Michal segnala che il regime mantiene il controllo grazie alla paura e alla censura, ostacolando qualunque movimento verso la pace. In questo contesto è difficile pensare a una trattativa che porti a una soluzione immediata senza cambiare profondamente la situazione politica russa.

Gli attacchi informatici russi e la difesa dell’estonia dopo l’invasione dell’ucraina

L’Estonia è stata la prima vittima di un importante attacco informatico russo nel 2007. Da allora la minaccia è cresciuta e con l’invasione dell’Ucraina gli attacchi si sono intensificati. Michal ha raccontato come Mosca abbia aumentato la frequenza e la sofisticazione di questi assalti, mirati non solo al settore pubblico ma anche a quello privato nei paesi della UE e della NATO. L’Estonia ha reagito rafforzando le proprie capacità di difesa digitale, diventando un modello seguito da altri stati europei.

I servizi pubblici online e la sicurezza informatica

Nel paese baltico il 100% dei servizi pubblici è disponibile online, dalle pratiche amministrative ai servizi civili come matrimoni e divorzi. Questo richiede un sistema di cyber sicurezza avanzato per evitare manipolazioni o interruzioni. Michal ha spiegato che molti delegati stranieri vengono in Estonia per studiare questi sistemi e comprenderne la resistenza. La preparazione informatica, secondo lui, è parte integrante della difesa nazionale e un elemento chiave per la sicurezza in tempi di guerra ibrida.

Come l’estonia sta affrontando le conseguenze economiche del conflitto e la sfida energetica

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha messo in difficoltà molti paesi europei, compresa l’Estonia. I costi dell’energia sono cresciuti e la necessità di sicurezza ha imposto investimenti importanti. Il governo ha deciso di interrompere i legami economici con la Russia e ha vietato il transito e la gestione di merci russe. Questa scelta è costata sia economicamente sia in termini di relazioni commerciali, ma è stata ritenuta indispensabile per la politica nazionale.

Energia rinnovabile e resilienza economica

Per ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche esterne l’Estonia ha puntato sulle energie rinnovabili, aumentando la produzione interna. Sul fronte economico ha incrementato gli investimenti in ricerca e sviluppo per migliorarne la competitività regionale nella produzione di servizi e beni. L’inflazione è stata un altro problema, ma le previsioni per il prossimo anno indicano un possibile calo. Michal ha evidenziato che queste mosse servono a garantire una maggiore autonomia e a consolidare la resilienza del paese in un contesto internazionale instabile.

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