La nave scuola Amerigo Vespucci, attraccata fino a ieri nel porto di Cagliari, ha ospitato una cena di gala dedicata alla tradizione culinaria della Barbagia. Il menù proposto ha fatto rivivere i sapori descritti nei romanzi di Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, mescolando storia e cultura gastronomica in un contesto unico e suggestivo.
Una cena ispirata ai sapori della barbagia
Ieri sera, la brigata dell’associazione menu deleddiano si è ritrovata a bordo della celebre nave scuola della Marina Militare per proporre una cena ispirata alle ricette della Barbagia raccontate da Grazia Deledda nei suoi libri. Il menù è stato pensato in chiave finger food, curato per offrire un viaggio sensoriale tra i sapori autentici di questa regione. La maestra pastaia Annalisa Atzeni ha realizzato su filindeu, una pasta sottilissima e delicata, considerata un vero tesoro della tradizione sarda.
Il cuore della tradizione gastronomica
Accanto a su filindeu sono stati serviti carciofi, carne di vitella, salumi, formaggi e ricotta, accompagnati da sas cattas, frittelle di pasta lievitata preparate con uova, latte e acquavite, tipiche delle zone raccontate in “Elias Portolu”. Ogni piatto ha ripreso fedelmente i sapori e le tecniche descritte dall’autrice nuorese, offrendo agli ospiti un’immersione nella cultura gastronomica isolana. La cena ha raccolto apprezzamenti per la cura e la qualità delle proposte, che hanno valorizzato le materie prime locali.
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Grazia deledda e l’eredità culinaria
L’evento ha accompagnato i piatti con gli interventi di Neria de Giovanni, scrittrice esperta di Grazia Deledda e autrice di “Un Nobel in cucina”, un libro che esplora il rapporto tra la letteratura e la gastronomia nei racconti della Deledda. I suoi racconti hanno arricchito la serata spiegando come l’autrice descrivesse sapientemente il legame tra l’ambiente naturale della Barbagia e i suoi prodotti tipici.
La valorizzazione delle ricette antiche
Questo legame si è tradotto nel menu, creato per far conoscere e far vivere le tradizioni culinarie proprie di quella zona della Sardegna. L’impegno dell’associazione menu deleddiano si concentra proprio nel preservare e trasmettere questo patrimonio attraverso la valorizzazione delle ricette antiche, portate oggi sulle tavole con rispetto e attenzione per la tecnica originale. L’iniziativa ha così rappresentato un omaggio concreto alla scrittrice nuorese e alla sua capacità di raccontare attraverso il cibo.
Protagonisti e organizzazione dell’evento
L’invito a organizzare questa cena è arrivato dal ministro per l’agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha voluto sottolineare l’importanza di valorizzare le tradizioni enogastronomiche italiane. A coordinare la serata sono stati Vitalia Scano, chef del Ristorante Sandalia di Roma, e la stessa Annalisa Atzeni, insieme a Marcello Sanna, presidente dell’associazione Cuochi della Sardegna.
Tra i protagonisti anche Vincenzo Palimodde e Tonina Biscu, ristoratori di Oliena al ristorante Sa Horte de su poeta. Proprio loro hanno raccolto e catalogato le ricette della tradizione, dando forma concreta al menu deleddiano. La presenza della ministra del Lavoro Marina Calderone ha aggiunto una rappresentanza istituzionale che ha ribadito l’attenzione verso iniziative culturali e di valorizzazione del territorio.
Riconoscimenti e ringraziamenti durante la serata
Durante la serata il ministro Lollobrigida ha consegnato all’associazione menu deleddiano una targa che ne riconosce l’impegno nel divulgare le ricette tradizionali, soprattutto nelle scuole e in iniziative pubbliche. Il riconoscimento vuole premiare il lavoro svolto per mantenere viva una parte importante della cultura sarda, legata alla scrittura di Grazia Deledda e alla sua narrazione della vita isolana.
Parole di chi ha ricevuto il premio
Vincenzo Palimodde ha definito questo premio un grande onore per tutta la squadra, sottolineando il senso di responsabilità che accompagna questo progetto. L’attenzione scelta per raccontare un aspetto meno noto di un premio Nobel e portarlo nelle cucine moderni dimostra il valore culturale della cucina legata alla letteratura locale. L’evento in porto a Cagliari ha rappresentato un passaggio importante per la diffusione e la conoscenza della tradizione culinaria della Barbagia.