Lunedì 27 gennaio 2025, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che introduce nuove misure per la bonifica della Terra dei fuochi e una stretta contro l’abbandono e la gestione illecita dei rifiuti. Lo stesso decreto modifica il codice della strada per sanzionare chi sporca le strade con oggetti diversi dai rifiuti. Contemporaneamente, è arrivata la decisione di commissariare l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, dopo le dimissioni del direttore generale. Questi interventi si inseriscono nella gestione di criticità ambientali e sanitarie rilevanti a livello nazionale.
Nuove sanzioni e livelli di reato contro l’abbandono dei rifiuti
Il decreto fissa tre livelli distinti di reato legati all’abbandono dei rifiuti, con pene progressive a seconda della gravità dell’illecito. Al primo livello si colloca il semplice abbandono, che viene punito con multe più pesanti rispetto a prima: si parte da 1.500 euro fino a 18mila euro, contro la precedente sforbiciata tra 1.000 e 10mila euro. Se il reato è commesso da titolari di imprese o da chi esercita responsabilità in enti, scattano misure restrittive più dure, con arresti da sei mesi a due anni e ammende da 3mila fino a 27mila euro.
Pericoli diretti per la vita e l’incolumità
Il secondo livello riguarda situazioni in cui l’abbandono comporta un pericolo diretto per la vita o l’incolumità delle persone. In questi casi, la pena prevista sale da sei mesi a cinque anni di reclusione, una misura più severa che riflette il rischio legato a questi comportamenti. Il terzo livello di reato si concentra sull’abbandono di rifiuti pericolosi, come materiali inquinanti o contaminanti, specialmente se depositati in siti compromessi o a rischio di contaminazione ambientale. Qui la pena è ulteriormente aggravata rispetto agli altri casi.
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Pene più dure per gestione e combustione illecite dei rifiuti
Il decreto impone sanzioni più severe anche per chi gestisce rifiuti senza autorizzazione o li brucia illegalmente. Questi comportamenti, che causano rischi significativi per la salute e l’ambiente, verranno perseguiti con multe e misure detentive più pesanti, in linea con quanto previsto dal diritto internazionale. La spedizione illegale di rifiuti è stata trasformata in un vero e proprio delitto. Le nuove norme puntano a colpire chi evade le regole sullo smaltimento e il commercio illecito di rifiuti, fenomeni che alimentano degrado e inquinamento nelle aree a rischio.
Modifiche al codice della strada per chi sporca le vie pubbliche
Tra le novità, il provvedimento introduce nel codice della strada la possibilità di sanzionare chi sporca o imbratta le strade con oggetti diversi dai rifiuti classici, come materiali abbandonati e altri detriti. Questo intervento mira a reprimere comportamenti che peggiorano l’immagine urbana e la qualità dell’ambiente nelle città e nelle zone rurali. Viene anche autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per il 2025, destinata a finanziare gli interventi di bonifica coordinati dal commissario unico per la Terra dei fuochi, il generale Giuseppe Vadalà.
Commissariamento dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
Il Consiglio dei ministri di oggi ha portato avanti anche la procedura per il commissariamento dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali . La decisione segue le dimissioni inattese del direttore generale Domenico Mantoan, avvenute lo scorso 30 dicembre, che hanno lasciato l’ente senza una guida stabile. Il commissario nominato dovrebbe essere Amerigo Cicchetti, esperto già noto per aver diretto la programmazione sanitaria al Ministero della Salute e tuttora impegnato in incarichi tecnici ufficiali.
Avvicendamenti e gestione dell’agenzia in attesa di nomine definitive
Dopo l’uscita di Mantoan, la guida operativa dell’Agenzia è stata affidata a direttori generali facenti funzione, come Giulio Siccardi. Anche la presidenza è passata di mano più volte, con Manuela Lanzarin prima e Milena Vainieri poi, entrambi in ruoli temporanei. L’incarico di Vainieri è scaduto pochi giorni fa, lasciando aperte le esigenze di un assetto stabile. L’odierna riunione del Consiglio dei ministri ha svolto il ruolo di decidere il commissariamento formale, mentre permane la trattativa con la Conferenza Stato-Regioni per la scelta del presidente definitivo.
Le funzioni principali di Agenas riguardano l’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la gestione della piattaforma digitale per affrontare le liste d’attesa nelle strutture sanitarie. Il commissariamento si colloca quindi in un momento delicato per assicurare continuità e controllo nell’attuazione di queste attività fondamentali per la sanità pubblica. La nomina del commissario consentirà di superare l’impasse gestionale e riportare ordine in una fase complessa per l’Agenzia e per il sistema sanitario regionale.