Il dramedy ‘Sotto le foglie’ di François Ozon: una storia di famiglia e ambiguità nelle relazioni

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Il dramedy 'Sotto le foglie' di François Ozon: una storia di famiglia e ambiguità nelle relazioni - Gaeta.it

Armando Proietti

4 Aprile 2025

In un contesto cinematografico dove le relazioni familiari vengono esplorate da angolazioni sempre nuove, ‘Sotto le foglie‘ di François Ozon si distingue per la sua narrazione unica, che affianca elementi di dramma e thriller. Presentato in anteprima al festival ‘Rendez Vous – Festival del nuovo cinema francese‘, il film ha debuttato nelle sale italiane dal 10 aprile, distribuito da Bim Distribuzione. Attraverso la storia di Michelle e della sua famiglia, Ozon invita il pubblico a riflettere sulla complessità delle dinamiche parentali e sugli errori che possono cambiare il corso delle vite.

Il fulcro della storia: Michelle e le relazioni familiari

Ambientato in un pittoresco villaggio della Borgogna, ‘Sotto le foglie‘ racconta la vita di Michelle, interpretata da Hélène Vincent. A 81 anni, Michelle rappresenta una nonna affettuosa che vive in una casa con un piccolo orto e condivide un legame speciale con la sua migliore amica, Marie-Claude . Trascorre le sue giornate con la semplicità di chi trova gioia nei piccoli gesti, ma Ozon mette subito in chiaro che non è un giorno qualunque. Si tratta di Ognissanti, una data che segna la visita di sua figlia Valérie e del nipote Lucas . Questa settimana di vacanza, tuttavia, si trasformerà in un evento drammatico.

Il senso di affetto materno di Valérie si presenta complicato e ambiguo. Nonostante l’attesa di una madre e figlia unite, Valérie sembra distante e imbarazzata, creando un contrasto con l’immagine rassicurante di Michelle. La storia prende una piega inaspettata quando, a causa di un errore culinare, Michelle avvelena Valérie con dei funghi tossici. Questo episodio scatenante crea una frattura nel già fragile rapporto tra madre e figlia e porta a eventi che si dipanano come un thriller. L’uscita di scena di Vincent, figlio di Marie-Claude, torna a mettere in discussione il concetto di innocenza e colpa, accentuando la tensione narrativa.

I temi della colpa e della redenzione

François Ozon, noto per il suo stile originale, desidera mescolare la riflessione sull’età e la vulnerabilità con un intrigo avvincente. In un’intervista ha dichiarato: “Ho voluto mescolare le difficoltà dell’invecchiare a un aspetto thriller”. Il regista invita lo spettatore a interrogarsi sui comportamenti dei protagonisti e sulle azioni che, complice la casualità degli eventi, possono scatenare conseguenze enormi. La figura di Michelle è emblematicamente complessa: le sue azioni non sono mai totalmente chiare, e il pubblico è spinto a mettere in discussione le proprie certezze.

Il dubbio, infatti, si insinua profondamente. Come reagiamo quando una persona a noi cara è coinvolta in un’azione che disapproviamo? Fino a che punto siamo disposti a proteggere chiamiamo “innocente” e “puro”? Queste domande toccano le corde delle dinamiche familiari contemporanee e offrono spunti di riflessione sui limiti della comprensione reciproca e della lealtà.

Rappresentazione e femminismo nei ruoli

Uno degli aspetti più discussi di ‘Sotto le foglie‘ è la scelta di pubblicizzare protagoniste anziane. Ludivine Saigner, che interpreta Valérie, sottolinea l’importanza di avere attrici sopra i settant’anni apprezzate e centralizzate nella narrazione. “È bello che in questo film ci siano attrici non più giovani”, ha dichiarato. Esprimendo così l’intenzione di Ozon di dare spazio a storie di donne mature, l’attrice che ha collaborato anche con Paolo Sorrentino, evidenzia quanto sia significativo vedere tali rappresentazioni sul grande schermo. Questa decisione non è casuale, ma rappresenta un atto di valore e di riconoscimento delle esperienze femminili, nonostante il passare del tempo.

Accoglienza e riconoscimenti

Sotto le foglie‘ ha ottenuto un’accoglienza entusiasta in Francia, superando i 700.000 spettatori e portando a casa diversi premi e riconoscimenti. Tra questi, il premio della giuria per la migliore sceneggiatura e la migliore interpretazione non protagonista per Pierre Lottin al Festival di San Sebastián. Anche Hélène Vincent ha ricevuto una candidatura ai prestigiosi César come Migliore attrice. Questo successo è testimonianza della freschezza e della profondità della narrazione che Ozon è riuscito a infondere nel suo lavoro, rivitalizzando le tematiche universali dell’amore, della perdita e della redenzione.