Il discorso di mattarella al ventaglio affronta israele, putin e il ruolo dell’ue nella difesa comune

Il discorso di mattarella al ventaglio affronta israele, putin e il ruolo dell’ue nella difesa comune

Il presidente Sergio Mattarella condanna le violenze di Israele a Gaza, denuncia l’aggressione russa in Ucraina, critica gli Stati Uniti per tensioni economiche e sottolinea l’importanza della libertà di informazione e dell’unità europea.
Il Discorso Di Mattarella Al V Il Discorso Di Mattarella Al V
Il presidente Mattarella ha condannato la violenza in Medio Oriente, criticato l’aggressione russa in Ucraina, richiamato all’unità europea e difeso la libertà d’informazione, sottolineando le tensioni internazionali e le sfide interne all’Italia. - Gaeta.it

Il presidente della repubblica, Sergio mattarella, ha pronunciato ieri un discorso denso di riferimenti a scenari internazionali e questioni interne, durante la cerimonia del ventaglio davanti alla stampa parlamentare. Tra i temi chiave, la condanna alle azioni di israele e la guerra in ucraina, con un forte richiamo all’unità europea e alla difesa comune. Non sono mancati accenni critici verso l’atteggiamento degli stati uniti, la politica interna e la necessità di preservare la libertà d’informazione.

La crisi israele-palestina e le dure parole di mattarella

Durante il suo intervento, mattarella ha rivolto una dura critica alla situazione a gaza e in cisgiordania. Pur ricordando l’attacco iniziale di hamas, il presidente ha evidenziato le responsabilità di israele nel continuare una politica di violenza indiscriminata. Ha citato casi gravi come il bombardamento della parrocchia della sacra famiglia a gaza, definito un «errore», ma ha ricordato anche i morti tra medici, infermieri e bambini innocenti. Per mattarella, queste azioni non possono essere ricondotte a semplici sbagli, ma rappresentano una vera e propria «ostinazione a uccidere indiscriminatamente».

Non si è limitato a condannare gli scontri sul terreno, ma ha parlato di un’«occupazione abusiva e violenta» da parte di israele nei territori assegnati all’autorità palestinese in cisgiordania. Ha sottolineato, inoltre, il ritorno preoccupante dell’antisemitismo, alimentato da ignoranza e stupidità, che inficia il dialogo e la convivenza. Mattarella ha tratteggiato questo quadro come una ferita profonda che rallenta qualsiasi possibilità di pace duratura, richiamando la necessità di fermare le violenze e di rispettare il diritto umanitario.

La posizione di mattarella sulla guerra in ucraina e la minaccia russa

Il presidente ha dedicato ampio spazio nella sua analisi alla guerra in ucraina e alla postura aggressiva della russia. Ha definito l’intervento di mosca «un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani», attribuendo a putin la responsabilità storica di aver cancellato quel fragile equilibrio che garantiva la pace, basato sul bilanciamento nucleare durante la guerra fredda. Mattarella ha ricordato che la finlandia ha abbandonato la sua neutralità preoccupata da nuove minacce russe ed ha evidenziato il timore dei paesi baltici, sia membri ue che nato, per ulteriori possibili aggressioni.

Secondo mattarella, l’equilibrio tra blocchi contrapposti è venuto meno già in passato, ma dal 2022 la situazione è precipitata, rendendo improcrastinabile un ripristino delle capacità difensive europee. Ha sottolineato che queste devono servire a tutelare la sovranità degli stati membri, punto centrale in un contesto di sicurezza incerto e complesso. La sua analisi ha ribadito la necessità che ue e nato lavorino insieme per preservare la pace e sventare il rischio di nuove guerre sul territorio europeo.

La critica agli stati uniti e le tensioni economiche globali

Mattarella non ha trascurato di menzionare il peso degli stati uniti nelle dinamiche internazionali, soprattutto in ambito economico. Ha riferito la decisione di washington di applicare dazi, definendola una scelta di contrapposizione economica che rischia di creare tensioni maggiori e più pericolose. La sua osservazione si inserisce nel contesto di una crescente polarizzazione delle ricchezze a livello globale, dove sacche di povertà di fatto aumentano.

Questa situazione si somma alle difficoltà di un multilateralismo messo in discussione, soprattutto da chi vorrebbe ridimensionare o archiviare il ruolo di organizzazioni come l’onu e l’oms. Mattarella ha espresso amarezza per questo atteggiamento, evidenziando i rischi che comporta non avere una visione chiara e condivisa per affrontare le sfide future su scala globale. La politica economica e internazionale, quindi, appare sempre più divisa e lontana da un dialogo costruttivo.

Le questioni interne: politica, giustizia e il ruolo della rai

Nel passaggio dedicato alla situazione italiana, mattarella ha invitato a evitare che politica e giustizia si trasformino in fortilizi contrapposti, nati per conquistare spazi dentro territori altrui. Questo richiamo arriva in un momento delicato, quando il governo ha richiamato l’ambasciatore russo per alcune dichiarazioni contro il capo dello stato.

Inoltre, il presidente ha criticato duramente il quadro emerso dalla commissione parlamentare di vigilanza sulla nomina del presidente della rai. Ha definito la situazione sconfortante, rimarcando che la libertà di informazione dipende dal corretto funzionamento delle istituzioni e non dalla loro paralisi. Il tema dell’informazione è tornato più volte nel suo discorso, con un accento sulla necessità di tutelare la libertà di opinione senza cedere alle fake news o alle manipolazioni delle nuove piattaforme digitali.

La difesa delle nazioni unite e la libertà di informazione nell’era digitale

Il presidente mattarella ha ribadito il valore dell’onu e dei suoi organi, criticando la tendenza a screditarne il ruolo per motivi di egoismo e particolarismi nazionali, a partire dal controverso diritto di veto. Ha fatto riferimento anche a tensioni recenti, come la decisione degli stati uniti di sanzionare la relatrice speciale per i territori palestinesi occupati, francesca albanese.

Un tema centrale del suo intervento è stato il contrasto tra libertà di informare e fake news dilaganti, con le nuove piattaforme e algoritmi che diventano armi ibride capaci di oscurare la realtà. Mattarella ha spiegato che la «libertà di menzogna» non può essere considerata un diritto e che l’informazione deve essere uno strumento per far emergere la verità, specialmente in conflitti come quello a gaza, dove si tenta di nascondere i fatti reali dietro una cortina di disinformazione.

Change privacy settings
×