Luisa guglietta ha festeggiato il suo centesimo compleanno il 12 maggio 2025, un traguardo che segna un legame profondo con due comunità : Lenola, suo paese d’origine, e Fondi, dove ha vissuto gran parte della vita. La sua storia attraversa eventi storici, guerre, ricostruzione e impegno familiare, offrendo un ritratto di resilienza e dedizione che coinvolge più generazioni.
L’impegno civile e la fede come parte della sua identitÃ
Luisa guglietta ha vissuto in prima persona un momento cruciale della storia italiana: il passaggio dalla monarchia alla repubblica. A diciotto anni ha partecipato attivamente al voto, insieme a tante donne che per la prima volta esercitavano questo diritto nel 1946. Questo episodio segna un punto di svolta nella sua vita civile e testimonia il legame con la comunità nazionale.
Negli ultimi quarant’anni si è avvicinata con crescente intensità al cammino neocatecumenale. La sua fede è diventata una componente fondamentale della sua vita quotidiana. Ha preso parte alle prime comunità parrocchiali nella chiesa di san francesco a Fondi, consolidando una spiritualità che si riflette nel suo modo di essere.
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Ha ricevuto il battesimo nelle acque del fiume Giordano durante un viaggio in terra santa, un gesto simbolico che ha rafforzato il suo legame con la religione e con la storia sacra. La fede non è solo una dimensione privata ma anche un elemento che alimenta la sua capacità di affrontare le difficoltà con coraggio e serenità .
Memoria storica e racconti di un passato difficile ma importante
Anche in età avanzata, la mente di luisa guglietta resta nitida e pronta a condividere ricordi di un passato segnato da eventi duri. La sua testimonianza spazia dalla guerra alla resistenza, ai drammatici bombardamenti che hanno distrutto la sua casa e il mulino. Parla degli anni della ricostruzione dove il lavoro era duro e le esigenze materiali quotidiane erano essenziali.
Racconta del continuo impastare e infornare pane per soddisfare i bisogni di operai che, oltre al compenso, chiedevano anche alimenti per affrontare la fame del tempo. Queste narrazioni tengono vive tradizioni e memoria storica, trasmettendo un’idea concreta di come si affrontavano le difficoltà negli anni del dopo guerra.
Una vita attraversata da sfide e dedizione alla famiglia
Nata nel 1925 a Lenola, luisa guglietta si è trasferita a Fondi in giovane età . Qui ha costruito la sua famiglia, avendo tre figli e diventando nonna di quattro nipoti e prononna di nove pronipoti. La sua esistenza ha conosciuto momenti difficili, tra cui la vedovanza a soli cinquantadue anni. Nonostante la perdita, ha preso su di sé il ruolo di guida e sostegno della famiglia.
Ha continuato l’attività avviata dal marito, Aldo Paparello, dirigendo per oltre un decennio una piccola fabbrica di imballaggi. Il suo impegno non si è limitato al lavoro imprenditoriale. Luisa ha portato avanti con passione e costanza l’attività di mugnaia, nella bottega tradizionale con mulino a pietra, un lavoro svolto per oltre ottant’anni. Questo mulino, simbolo di tradizione e fatica, è rimasto in funzione fino a pochi anni fa, e ha contribuito a fare di lei un punto di riferimento per la comunità di Fondi.
La sua figura è associata a valori concreti come l’accoglienza e il sacrificio. Nel suo quotidiano, si è distinta per la capacità di dare senza mai fermarsi a pensare ai propri bisogni, un esempio tangibile di dedizione e laboriosità . La sua presenza continua a rappresentare una memoria viva di un tempo che si fa storia.
Racconti e testimonianze di un’eredità vissuta
I suoi racconti e l’esempio del suo impegno quotidiano hanno influenzato figli, nipoti e pronipoti, insegnando ad apprezzare l’eredità ricevuta. Nei suoi discorsi emerge il legame profondo coi valori del passato, insieme alla volontà di guardare avanti con determinazione. Luisa rappresenta così un ponte tra epoche diverse e un simbolo vivente di resistenza e speranza.