Il cardinale matteo zuppi ha scelto di partecipare a un evento particolare sul territorio bolognese, dedicando tempo e attenzione alle persone con disabilità ospitate nel villaggio senza barriere pastor angelicus, a pochi chilometri da Bologna. Nonostante i suoi impegni a Roma, ha preferito un gesto diretto e di vicinanza, segnando un momento significativo nel contesto del giubileo delle famiglie.
Il gesto del cardinale matteo zuppi fuori dall’arcivescovado di via altabella
Alle porte dell’arcivescovado di via Altabella, il cardinale matteo zuppi ha salutato i giornalisti con una battuta leggera, chiedendo se avessero mangiato, prima di salire su un’auto guidata dal suo segretario. Contrariamente a quanto si potesse pensare, non è rientrato subito a Roma, ma si è spostato verso l’Appennino bolognese, dimostrando attenzione verso realtà che spesso rimangono ai margini delle cronache cittadine o dell’agenda quotidiana della Curia. Questo gesto arriva a pochi giorni dall’avvio del conclave, momento cruciale per la Chiesa, e testimonia il suo desiderio di essere vicino alle persone più fragili anche in un periodo particolarmente intenso.
Il villaggio senza barriere pastor angelicus e la sua funzione sociale
Il villaggio senza barriere pastor angelicus, fondato da don mario campidori, si trova nel territorio tra Vergato e la Valsamoggia, ed è pensato per offrire soggiorni brevi a rotazione a persone con disabilità, ai loro familiari, agli amici e agli accompagnatori. È una struttura dove l’accessibilità e l’accoglienza costituiscono la priorità, riproponendo un’idea di comunità aperta e inclusiva. Il villaggio ospita regolarmente anziani e persone con diverse fragilità, fornendo un supporto concreto e uno spazio di socialità in un contesto naturale e pacifico. La presenza del cardinale durante la celebrazione ha sottolineato l’importanza di queste realtà periferiche per la vita diocesana.
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La celebrazione della messa e il coinvolgimento della comunità locale
Nell’ampia sala adibita alla funzione religiosa, il cardinale zuppi ha celebrato la messa in modo semplice ma intenso, coinvolgendo anziani ospiti e residenti della zona. La partecipazione ha riguardato anche famiglie e persone che vivono nei dintorni, in particolare tra Vergato e la Valsamoggia. Questo momento ha rappresentato una pausa di riflessione e vicinanza durante il giubileo delle famiglie, che richiamava all’attenzione sulla vita domestica e sulle relazioni umane, mettendo in risalto la cura per chi spesso si trova in condizioni di isolamento o fragilità. La presenza del porporato ha dato un senso ulteriore all’incontro, facendolo percepire come un segno di solidarietà concreta.
Gli impegni del cardinale zuppi prima e dopo la messa
La visita al villaggio senza barriere non è stata un episodio improvvisato. In mattinata, in curia, matteo zuppi ha tenuto alcuni incontri privati e scambiato opinioni con i suoi collaboratori più stretti. Questi colloqui hanno preparato l’appuntamento di Bortolani e gli impegni successivi, visto che il giorno dopo è atteso a Roma per partecipare alle Congregazioni, passaggi fondamentali nella vita della Chiesa in questa fase di transizione post-papale. Il cardinale ha alternato dunque momenti di lavoro e dialogo con una presenza concreta sul territorio, confermando il suo ruolo di figura di riferimento vicina sia alla curia che alle comunità locali.