Il 2025 si apre con un panorama mondiale segnato da crescenti tensioni geopolitiche. L’Institute for Economics & Peace ha pubblicato l’ultima edizione del Global Peace Index, che mette in luce quali Paesi restano i più sicuri per chi vuole viaggiare senza pensieri legati alla sicurezza. La classifica mostra un leggero peggioramento della pace a livello globale, ma conferma alcune nazioni dove si vive in modo stabile e ordinato. A dominare è ancora l’Europa, mentre l’Italia resta fuori dalla top ten. Scopriamo insieme quali sono le mete più tranquille e come si posiziona il nostro Paese nel contesto internazionale.
Islanda, la regina della sicurezza per il diciassettesimo anno di fila
L’Islanda si conferma il Paese più pacifico al mondo per il diciassettesimo anno consecutivo. Nel 2025 mantiene saldo il primato grazie a un equilibrio sociale solido, l’assenza di conflitti armati e un tasso di criminalità bassissimo. Qui la fiducia tra cittadini e istituzioni è forte, un fattore che aiuta a mantenere la sicurezza ai minimi termini. Per chi sceglie questa destinazione, le meraviglie naturali si uniscono a una tranquillità rara, regalando un viaggio sereno e senza rischi legati alla sicurezza pubblica.
Il tessuto sociale islandese è qualcosa di speciale, difficile da trovare altrove. Il sistema giudiziario lavora in modo trasparente e la criminalità è tenuta sotto controllo. Le politiche interne, basate su neutralità e cooperazione internazionale, evitano tensioni o conflitti che potrebbero mettere a rischio la stabilità. Questo si riflette anche sul turismo, che continua a crescere grazie alla reputazione di Paese sicuro. Attenzione però: chi parte per l’Islanda deve prepararsi a condizioni climatiche spesso estreme, tipiche della zona.
Europa domina la top 10, ma l’Italia resta fuori
L’Europa è protagonista nella top 10 del Global Peace Index 2025. Tra i Paesi più sicuri da visitare ci sono Irlanda, Austria, Svizzera, Portogallo, Danimarca, Slovenia e Finlandia. L’Irlanda si fa notare per la sua neutralità politica e una società vivace ma ordinata, con città che offrono un mix di cultura e atmosfera rilassata. Chi ama la natura e i pub accoglienti qui trova il suo paradiso.
L’Austria si conferma stabile, perfetta per chi ama l’arte e i paesaggi alpini, con una sicurezza urbana molto curata. La Svizzera resta un punto di riferimento noto per la sua neutralità e ordine, anche se ha perso qualche posizione. Singapore, unico Paese asiatico in top 10, si distingue per l’ordine pubblico rigoroso e servizi efficienti, garantendo un alto livello di sicurezza a residenti e visitatori.
Il Portogallo ha fatto passi avanti grazie a politiche di inclusione sociale e a una diminuzione della criminalità. Lisbona, Porto e l’Algarve sono mete amate da chi cerca tranquillità e bei paesaggi. La Danimarca, nonostante qualche piccolo segnale di rallentamento, resta una scelta solida grazie a un welfare efficiente e uno stile di vita che limita le tensioni sociali. Slovenia e Finlandia completano la top 10 con territori sicuri e ben amministrati, anche se la Finlandia è vicina a zone del Baltico meno stabili.
L’Italia, invece, non compare tra i Paesi più sicuri. Il nostro Paese si piazza 33° nel ranking, migliorando di poco rispetto al 2024, ma ancora lontano dalle prime posizioni. Le ragioni principali? Criminalità urbana, instabilità istituzionale e crescenti tensioni sociali che non aiutano a garantire la stessa sicurezza delle nazioni in cima alla lista. Anche la vicinanza a regioni con problemi politici pesa sul risultato.
Tensioni Globali e viaggi: cosa cambia per la sicurezza
Il 2025 si presenta come un anno complicato per la sicurezza internazionale. Il Global Peace Index segnala un calo della pace globale dello 0,36%, a conferma di una fragilità crescente tra gli Stati. Dietro a questo ci sono la corsa agli armamenti e la complessità degli equilibri geopolitici. Gli Stati Uniti restano la prima potenza militare, seguiti da Russia e Cina. Quest’ultima sta aumentando velocemente il suo arsenale e la sua capacità navale, influenzando l’equilibrio regionale e mondiale.
L’aumento delle spese militari e le tensioni politiche su più fronti creano un clima di insicurezza che si riflette anche nel turismo. I viaggiatori tendono a scegliere mete considerate più stabili sul piano politico e sociale, come dimostrano i dati del Global Peace Index. Restrizioni politiche, proteste ed episodi di instabilità pesano molto sulle scelte di viaggio.
Paesi come Islanda, Irlanda e Nuova Zelanda restano tra le preferenze di chi cerca luoghi con basso rischio. La Nuova Zelanda, prima fuori dall’Europa, conquista grazie alla sua natura incontaminata e a un forte senso civico, che creano un ambiente piacevole e sicuro. Questi sono fattori fondamentali per turisti che vogliono evitare situazioni pericolose.
Purtroppo, conflitti e instabilità persistono in molte zone del mondo, causando flussi di rifugiati e influenzando la sicurezza globale. Per questo molti viaggiatori valutano con attenzione le destinazioni. L’assenza di un piano condiviso per prevenire nuovi conflitti sottolinea quanto sia urgente promuovere iniziative per mantenere la pace a lungo termine. La sicurezza non è solo un tema per i turisti, ma anche una questione fondamentale per la stabilità economica e sociale dei vari continenti.
L’attenzione resta quindi puntata su quei Paesi dove la criminalità è contenuta e la coesione sociale permette di vivere esperienze di viaggio senza pensieri legati alla sicurezza pubblica. L’Europa, con la sua top 10, offre mete facilmente raggiungibili anche con voli low cost, perfette per brevi soggiorni. Nel frattempo, il quadro globale chiama a una responsabilità collettiva più forte per difendere pace e stabilità.