Gli scontri armati in diverse regioni del mondo stanno causando pesanti danni ai diritti fondamentali delle persone. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riprende questa realtà in un messaggio rivolto alla Società italiana di diritto internazionale e di diritto dell’Unione europea. Nel testo evidenzia come la forza militare torni a prevalere nei rapporti tra stati, mettendo in secondo piano le norme giuridiche e il rispetto del diritto umanitario internazionale.
Conflitti e forza militare nei rapporti internazionali
Secondo Mattarella, la forza sta riprendendo un ruolo centrale nelle relazioni internazionali. Le controversie tra nazioni, spesso risolte in passato attraverso accordi diplomatici o istituzioni multilaterali, sono ora frequentemente cavalcate da azioni militari e violenze di vario tipo. La prevalenza degli interessi strategici o politici spinge diversi attori ad ignorare le regole che dovrebbero governare i conflitti armati.
Questo fenomeno ha conseguenze pesanti sulle comunità civili, spesso travolte da bombardamenti, spostamenti forzati e limitazioni dei diritti più elementari. La violenza indiscriminata che attraversa molte zone di guerra dimostra, secondo il presidente, un chiaro disprezzo per il diritto internazionale umanitario, quello che tutela in modo specifico chi non partecipa direttamente alle ostilità.
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La pace come principio cardine nel diritto internazionale
Mattarella ricorda che la pace rappresenta un principio fondamentale nel diritto internazionale. La Carta delle Nazioni Unite, adottata nel 1945 dopo anni di guerra globale, stabilisce proprio nella pace e nella sicurezza internazionale il primo obiettivo dell’organizzazione. L’articolo 1 definisce chiaramente questo mandato, che continua a proteggere l’ordine mondiale.
Per lo Stato italiano, questo principio non è solo un’idea astratta, ma costituisce una guida concreta nelle scelte politiche e diplomatiche. L’Italia conferma l’impegno a favore della pace e della stabilità globale, valutate come condizioni essenziali per tutelare la stabilità interna e i diritti dei suoi cittadini.
L’impegno italiano e quello dell’ue per la pace
Il messaggio di Mattarella evidenzia anche l’importanza del Trattato dell’Unione europea, che contiene al suo articolo 3 la promozione dei valori di pace e benessere per le popolazioni europee. L’Italia, aderendo all’Unione, si riconosce in questi obiettivi e lavora per farli rispettare tanto all’interno, quanto nelle relazioni internazionali.
La promozione della pace viene interpretata quindi come un processo che coinvolge molteplici aspetti: dal dialogo tra stati alla tutela dei diritti umani. Questo approccio si scontra oggi con realtà difficili, dove violazioni e attacchi continuano a minare le basi del vivere civile ovunque. Eppure lo Stato italiano sostiene la necessità di conservare le regole che limitano la guerra e proteggono i civili nei conflitti.
Un appello al rispetto del diritto internazionale
Il richiamo di Mattarella arriva in un periodo segnato da tensioni internazionali crescenti, in cui il diritto deve mantenere la sua funzione contro forze che vorrebbero affermarsi al di fuori delle normative esistenti. Le parole del presidente sottolineano una chiamata al rispetto dei trattati e delle Convenzioni che disciplinano i conflitti, per evitare nuove tragedie umanitarie.