L’incidente accaduto il 31 luglio alla Gotty di Pray, azienda metalmeccanica del Biellese, ha evidenziato ancora una volta i rischi legati alla lavorazione dei metalli. Un operaio di 51 anni ha riportato un grave infortunio mentre utilizzava una macchina per la lucidatura, sollevando interrogativi sulla sicurezza sul luogo di lavoro. Questo episodio si inserisce nel contesto più ampio degli infortuni nei comparti industriali italiani.
La questione della sicurezza sul lavoro e gli interventi in corso
Infortuni come quello alla Gotty di Pray mettono in luce una problematica ricorrente, spesso poco visibile sui media ma che impatta pesantemente sulle vite dei lavoratori. Gli ispettori del lavoro e le istituzioni sanitarie continuano a effettuare controlli, mentre si spingono campagne di informazione e formazione. La produzione industriale richiede attenzione agli standard, soprattutto nei processi più pericolosi come la lucidatura e la finitura meccanica.
Le indagini avviate dopo l’incidente punteranno a fare chiarezza sulle condizioni di sicurezza interne e sulle responsabilità. Queste verifiche assumono un ruolo centrale per evitare il ripetersi di episodi simili. La protezione delle maestranze, tra operatori e tecnici, richiede costanza e impegno da parte delle aziende e delle autorità competenti per mitigare i rischi evidenziati da questa nuova tragedia sfiorata.
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L’incidente alla gotty di pray: cosa è successo
Intorno alle 13:30 di giovedì 31 luglio, negli stabilimenti della Gotty a Pray, si è verificato un incidente durante le normali operazioni di finitura. L’operaio coinvolto, un uomo di 51 anni, originario dell’India e residente in provincia di Novara, stava usando un macchinario per lucidare i metalli quando la sua mano destra è rimasta incastrata tra i rulli del dispositivo. Nonostante la sua esperienza nel maneggiare quell’attrezzatura, qualcosa è andato storto in quei momenti concitati, provocando un infortunio grave.
Subito dopo l’accaduto i colleghi hanno fermato il macchinario e chiamato aiuto. Gli operatori del 118 sono arrivati rapidamente, accompagnati dal personale dei vigili del fuoco del distaccamento di Valdilana. Quest’ultimi hanno contribuito a liberare la mano rimasta bloccata, intervenendo con attrezzature specifiche. La polizia locale, con i carabinieri di Valle Mosso, ha effettuato tutti i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Parallelamente, il servizio di prevenzione degli infortuni sul lavoro di Vercelli ha preso in carico le verifiche sulle norme di sicurezza adottate in azienda.
Condizioni dell’operaio e intervento medico
Le ferite riportate dall’operaio sono state definite di media gravità. Dopo il pronto intervento direttamente in stabilimento, il ferito è stato trasferito in codice giallo all’ospedale di Borgosesia. Qui sono stati svolti approfondimenti diagnostici per comprendere l’entità del danno subito dalla mano destra. Al momento non si esclude un possibile deficit nella funzionalità dell’arto, ma una valutazione precisa arriverà solo nei prossimi giorni, dopo ulteriori esami specialistici. Il personale medico continua a monitorare la situazione e a gestire il percorso di cura.
Nel frattempo, non è stata diffusa alcuna informazione circa un eventuale intervento chirurgico o prognosi specifiche. Le autorità sanitarie e gli ispettori del lavoro attendono i risultati delle verifiche per stabilire se vi siano state irregolarità o carenze nell’ambito delle protezioni e procedure adottate per prevenire questo tipo di incidenti.
Dinamica dell’incidente e dubbi sui dispositivi di sicurezza
Secondo la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, l’operaio stava completando la fase di finitura su un pezzo metallico quando la mano si è avvicinata troppo ai rulli del macchinario di lucidatura. Non è chiaro se i dispositivi di sicurezza presenti abbiano funzionato correttamente o se il movimento improvviso dell’uomo abbia reso inefficaci le protezioni. Saranno gli approfondimenti tecnici a chiarire se eventuali malfunzionamenti o negligenze abbiano contribuito all’incidente.
L’ipotesi di un guasto o di un cattivo mantenimento degli strumenti appare all’attenzione degli investigatori del lavoro. Se confermata questa condizione, la responsabilità potrebbe coinvolgere l’azienda anche sotto il profilo penale, soprattutto se venissero riscontrate violazioni delle norme antinfortunistiche. In ogni caso, l’episodio sottolinea l’importanza di un controllo rigoroso sulle attrezzature nei reparti produttivi con presenza di macchinari potenzialmente pericolosi.
Il quadro nazionale degli infortuni sul lavoro in italia
La realtà del Biellese riflette una tendenza più ampia che permangono sul territorio nazionale. Nel 2025, i dati INAIL indicano oltre 310mila denunce di infortunio nei primi sette mesi dell’anno. Tra queste, circa 600 sono risultate mortali, mentre migliaia hanno provocato invalidità temporanee o permanenti. I settori che registrano il maggior numero di incidenti restano quelli delle costruzioni, della logistica e dell’industria manifatturiera.
Un’incidenza elevata si rileva tra i lavoratori stranieri e i precari, i quali spesso si trovano in ruoli esposti a rischi più elevati. Nonostante la normativa prescriva corsi di formazione specifici e obblighi di aggiornamento, molte imprese trascurano l’adeguamento degli ambienti e delle macchine. I programmi di prevenzione non sempre producono effetti visibili sui tassi di infortunio, lasciando molti lavoratori vulnerabili in situazioni spesso non adeguatamente controllate.
Lo stabilimento gotty e le problematiche di sicurezza nei metalmeccanici
La Gotty di Pray è una realtà affermata nel campo della lavorazione e rifinitura dei metalli. Con numerosi dipendenti impiegati nelle sue linee di produzione, questa azienda ha una lunga storia sul territorio piemontese. Nonostante l’esperienza e la dimensione, non è la prima volta che fabbriche simili richiamano l’attenzione per incidenti sul lavoro. La lavorazione dei metalli comporta rischi elevati, soprattutto in fasi come la lucidatura, dove le parti in movimento possono generare pericoli notevoli se non si rispettano standard precisi.
Le procedure di sicurezza previste per l’uso dei macchinari devono includere protezioni meccaniche, sensori di fermo immediato e formazione specifica per gli addetti. Nei metalmeccanici, il margine di errore è basso e la protezione degli operatori diventa cruciale per evitare infortuni. Il caso di Pray riporta all’attenzione la necessità di mantenere aggiornamenti continui sui sistemi di sicurezza, vista la frequenza con cui emergono incidenti in questo ambito.