L’agricoltura italiana torna al centro dell’attenzione nazionale con il governo Meloni. Le iniziative recenti, guidate dal presidente del consiglio e dal ministro Francesco Lollobrigida, mirano a valorizzare il ruolo agricolo non solo come settore produttivo, ma anche come guardiano del territorio e della qualità del cibo. L’intervento del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco, in occasione dell’assemblea di Confagricoltura Umbria, sviluppa i contenuti e le strategie delineate per le sfide che attendono gli agricoltori nei prossimi anni.
Rilancio dell’agricoltura italiana tra qualità e tutela del territorio
Il governo ha fatto dell’agricoltura una priorità, mettendo in luce il suo ruolo fondamentale nella produzione di alimenti di alta qualità e nella salvaguardia ambientale. Questo cambiamento di rotta si deve soprattutto all’impegno del presidente Meloni e di Francesco Lollobrigida, che hanno conferito nuovo impulso al settore. L’agricoltura non si configura più solo come attività economica, ma anche come custode del paesaggio e delle risorse naturali, elementi cruciali per tutto il paese.
Il confronto con altri paesi europei è stato decisivo per modificare un approccio che, fino a pochi anni fa, penalizzava l’agricoltura italiana per motivazioni ideologiche. Il risultato è stato un riconoscimento più ampio del valore degli agricoltori, sia come operatori economici sia come protagonisti nella protezione dell’ambiente. In questo senso, la scelta di puntare sulla produzione di qualità riflette una strategia più ampia di valorizzazione delle eccellenze nazionali.
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Investimenti su ricerca, innovazione e nuove tecniche agricole
Al centro delle azioni del governo ci sono investimenti mirati alla ricerca e all’innovazione, per rendere l’agricoltura più resiliente e competitiva. Emanuele Prisco ha sottolineato il sostegno alla sperimentazione delle TEA , nuove tecniche fondamentali per migliorare la produttività agricola senza compromettere la sostenibilità ambientale.
Il lavoro di campo passa attraverso soluzioni tecnologiche che consentono una gestione più attenta delle risorse, tra cui acqua, suolo e immissioni di concimi o pesticidi. Queste tecnologie servono a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare la qualità delle produzioni, rafforzando il legame fra innovazione scientifica e pratica quotidiana degli agricoltori.
Il sostegno pubblico a questi progetti ha anche una dimensione economica: puntare sull’innovazione offre agli agricoltori strumenti per affrontare meglio le crisi climatiche ed economiche, mantenendo un equilibrio tra tutela ambientale e reddito.
Sicurezza, lotta alle frodi e legalità nella filiera agroalimentare
Le misure del governo non si fermano allo sviluppo produttivo ma abbracciano la sicurezza e la legalità lungo tutta la filiera agroalimentare. La prevenzione degli incendi boschivi fa parte del piano di salvaguardia territoriale, fatto in collaborazione con il comparto agricolo. Agricoltori e autorità operano insieme per ridurre i rischi legati a eventi naturali che mettono in pericolo colture e aree boschive.
Sul fronte della tutela del consumatore e delle produzioni, il governo è impegnato nella lotta alle frodi agroalimentari, fenomeno che danneggia l’economia e l’immagine delle produzioni italiane nel mondo. Controlli più rigorosi e maggior trasparenza nelle procedure intendono proteggere il lavoro di chi rispetta le regole e contribuisce alla qualità riconosciuta a livello globale.
La difesa della legalità punta a contrastare fenomeni illegali lungo tutta la catena di produzione, dalla coltivazione fino alla distribuzione, assicurando condizioni eque per gli operatori e sicurezza per i consumatori.
Riforma della pac post-2027: obiettivi e impegni del governo
Un capitolo significativo riguarda la riforma della politica agricola comune dopo il 2027, tema al centro delle discussioni europee e nazionali. Il governo Meloni intende spingere verso una revisione che migliori la produttività e aumenti il reddito degli agricoltori, riducendo la burocrazia che negli ultimi anni ha complicato i processi.
Questa riforma mira a restituire piena dignità e competitività al settore, equilibrando esigenze economiche e ambientali. Si vuole rafforzare la posizione degli agricoltori italiani nei mercati internazionali e promuovere produzioni di valore che rispondano alle aspettative di sostenibilità.
Il cammino per la nuova PAC è cruciale per dare stabilità e certezze al settore agricolo, offrendo strumenti chiari per affrontare le trasformazioni climatiche e le dinamiche di mercato. L’impegno del governo garantirà il proseguimento di un confronto aperto con tutti gli attori coinvolti.