Giovanissimi albanesi indagati per omicidio volontario dopo accoltellamento mortale a prato

Giovanissimi albanesi indagati per omicidio volontario dopo accoltellamento mortale a prato

Due giovani albanesi di 17 e 19 anni indagati per omicidio volontario e rissa aggravata a Prato dopo la morte di Vladimir Lleshi, accoltellato nei giardini tra via Corridoni e via Baracca.
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A Prato, un uomo di 37 anni è stato ucciso durante una rissa nei giardini tra via Corridoni e via Baracca; due giovani albanesi di 17 e 19 anni sono indagati per omicidio volontario e rissa aggravata. - Gaeta.it

La morte di un uomo di 37 anni, avvenuta nella serata di ieri a prato, ha sollevato una complessa indagine su una rissa finita in tragedia. Due giovani albanesi, di 17 e 19 anni, sono al centro delle indagini per omicidio volontario e rissa aggravata. Il fatto è accaduto nei giardini al confine tra via Corridoni e via Baracca, dove la vittima è stata accoltellata multiple volte. Entrambi i sospettati erano ospitati in case-famiglia della zona, un dettaglio che aggiunge ulteriori elementi sul contesto.

Ricostruzione dei fatti: l’aggressione nei giardini di prato

L’aggressione si è consumata nella serata di ieri all’interno di un’area verde tra via Corridoni e via Baracca a prato. Vladimir Lleshi, di 37 anni e di nazionalità albanese, è stato ferito con armi da taglio fino a perdere la vita sul posto. Secondo le prime rilevazioni, al momento della colluttazione erano coinvolti più soggetti di origine albanese. I due giovani ora indagati si trovavano nei pressi dei giardini e sono stati individuati subito dopo l’evento.

Strumenti dell’aggressione recuperati sul luogo

Le forze dell’ordine hanno raccolto due oggetti ritenuti strumenti dell’aggressione: un trincetto e un cacciavite, recuperati proprio sul luogo del delitto. Questi elementi saranno sottoposti ad accertamenti tecnici per capire se sono stati effettivamente usati per colpire la vittima. I primi accertamenti sembrano escludere armi da fuoco o altri mezzi, concentrando le indagini sulle armi da taglio trovate.

Arresto e interrogatorio dei sospettati in ospedale e questura

Il giorno seguente alla tragedia, i due giovani di 17 e 19 anni si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale della città con alcune contusioni riportate durante la rissa. Proprio in quel contesto sono stati identificati dalle autorità. Sul posto, sono stati portati rapidamente in questura per essere interrogati. Il sostituto procuratore Valentina Cosci ha condotto gli accertamenti con la presenza degli avvocati difensori.

Versione degli indagati durante l’interrogatorio

Durante l’interrogatorio i due hanno ammesso di essere stati presenti nei giardini al momento dell’aggressione, ma hanno negato di aver inflitto le ferite letali. Hanno spiegato di essersi incontrati con alcuni connazionali per chiarire questioni personali non ancora meglio precisate, ma che sarebbero stati oggetto di un’aggressione improvvisa da parte di un gruppo rivale, anch’esso di origine albanese. La loro versione resta sotto verifica.

Altre persone coinvolte nella rissa e sviluppo dell’indagine

Le indagini hanno portato all’ascolto di altri due giovani albanesi ritenuti parte del gruppo opposto nella colluttazione. Entrambi sono stati interrogati in questura per chiarire il ruolo nella vicenda e ricostruire la dinamica. Gli inquirenti della squadra mobile di prato si occupano di mettere a confronto le varie testimonianze per individuare con esattezza responsabilità e movente.

L’attenzione degli investigatori è posta anche sulle relazioni tra i vari ragazzi coinvolti e i contesti sociali delle strutture che li ospitano. Questa indagine segna uno sviluppo importante nella lotta alla violenza giovanile in città.

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