Friuli Venezia Giulia Via Dei Sapori: 25 anni di storia tra cucina, vini e promozione del territorio

Friuli Venezia Giulia Via Dei

25 anni di gusto e tradizione con Via Dei Sapori in Friuli Venezia Giulia. - Gaeta.it

Armando Proietti

16 Settembre 2025

Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori celebra un quarto di secolo di attività come consorzio che unisce ristoratori, vignaioli e artigiani del gusto della regione. Nato nel 2000, questo gruppo ha messo insieme tradizione e innovazione, trasformando la gastronomia locale in un elemento chiave per il turismo culturale. Il percorso è stato segnato da eventi, pubblicazioni e collaborazioni che hanno raccontato la storia del Friuli Venezia Giulia attraverso il cibo, i vini e i prodotti tipici.

La nascita del consorzio e la prima spinta a valorizzare la ristorazione locale

Il Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è nato il 12 settembre 2000 a Gradiscutta, grazie all’idea di Aldo Morassutti della trattoria Da Toni e ad altri dieci ristoratori con la stessa visione di promuovere la cucina regionale. L’incontro si tenne al ristorante Là di Moret, dove fu invitato Walter Filiputti, esperto di enogastronomia e marketing, per presentare un progetto di promozione collettiva delle eccellenze del territorio.

Gli obiettivi erano chiari e concreti: dare voce unitaria alla ristorazione friulana, creare una rete capace di valorizzare i prodotti e i vini locali e collaborare per il bene comune del territorio. Venti ristoranti firmarono allora la Carta di fondazione, riconoscendo come prioritario superare le singole individualità per favorire il lavoro di squadra.

Questa intesa ha permesso al consorzio di inserirsi nel circuito turistico regionale e di instaurare rapporti con enti come la Camera di Commercio di Udine e Pordenone, Promoturismo e i Comuni, sostenendo la crescita della gastronomia come pilastro della promozione culturale.

Numeri e risultati: 25 anni di eventi, ricette e valorizzazione territoriale

In 25 anni Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori ha costruito un’esperienza vasta che coinvolge 25 ristoratori, 24 vignaioli e distillatori, 16 artigiani del gusto e 8 partner tecnici. Durante questo arco temporale sono stati organizzati 185 eventi in 83 località diverse, spaziando dal Friuli a diverse parti del mondo.

Il consorzio ha servito quasi un milione di assaggi, offrendo un’impressionante quantità di 2.000 ricette uniche che raccontano storie della tradizione culinaria regionale. Non sono poi mancati momenti importanti come le cene spettacolo in luoghi suggestivi, che hanno contribuito a far emergere l’unicità del territorio attraverso la gastronomia.

Le bottiglie di vino stappate agli eventi superano le 35.000 unità, mentre le apparizioni nei menù degli associati, con ristoratori, produttori e partner, hanno raggiunto quota 1.383. Questi dati dimostrano un impegno costante verso l’eccellenza e la promozione del Friuli Venezia Giulia nelle sue tante sfaccettature.

Uno sguardo al territorio e alla mentalità di gruppo secondo lo studio bocconi

L’esperienza del consorzio è stata osservata anche da un caso di studio della SDA Bocconi, che ha messo in evidenza il ruolo centrale dato al territorio sin dalle origini. Il progetto, infatti, ha puntato a valorizzare la cultura enogastronomica locale come strumento di attrazione turistica.

Un elemento chiave individuato nello studio è stato il cambiamento culturale, soprattutto nel modo di pensare e agire degli associati. Il superamento delle singole rivalità ha permesso di coltivare un senso di comunità e collaborazione, trasformando la mentalità e dando nuova forza all’organizzazione.

Questo approccio ha reso possibile una crescita comune, fondata sul rispetto per le tradizioni ma anche sull’idea di fare squadra per amplificare il valore del Friuli Venezia Giulia.

I progetti culturali e le pubblicazioni nate dal consorzio

Il consorzio ha accompagnato il suo lavoro con iniziative editoriali che raccontano la storia e i sapori della regione. Nel 2003 ha pubblicato il primo libro “Friuli Via dei Sapori”, tradotto in 6 lingue, con l’obiettivo di diffondere il patrimonio gastronomico fuori dai confini locali.

Nel 2011 è stata la volta di “I Solisti del Gusto”, volume in tre lingue che unisce sapori e cultura regionale in una narrazione più ampia. A queste si sono aggiunte 9 “Monografie golose”, stampate in 20.000 copie e distribuite ai clienti dei ristoranti associati.

Queste pubblicazioni hanno contribuito a diffondere la conoscenza della tradizione enogastronomica friulana e hanno rappresentato un valore aggiunto per il turismo, permettendo a turisti e appassionati di approfondire i legami tra cibo, cultura e territorio.

Formazione e futuro: il consorzio punta sulle nuove generazioni

Il futuro del consorzio passa anche dalla formazione dei giovani interessati alla ristorazione e all’enogastronomia. Dal 2025 sono attive collaborazioni con l’ITS Academy di Udine per avviare un corso di formazione superiore destinato all’anno accademico 2026/2027.

L’obiettivo è preparare professionisti capaci di mantenere viva la tradizione, ma anche di affrontare le sfide moderne del mestiere, evitando così un calo di interesse verso questa attività. Gli appuntamenti formativi sono già una priorità e si svolgono anche in ambito internazionale, per garantire un aggiornamento costante e uno scambio di esperienze.

Walter Filiputti, presidente del consorzio, sottolinea che continuare a sognare è fondamentale, per far crescere la ristorazione locale mantenendo saldo il legame con le radici della tradizione.

La celebrazione dei 25 anni e il riconoscimento istituzionale

Il 15 settembre 2025 la Fondazione Friuli di Udine ha ospitato l’evento per festeggiare il 25esimo anniversario del consorzio. Sono stati presentati un video e un magazine che sintetizzano l’evoluzione dell’associazione, rendendo visibile e accessibile la sua storia collettiva.

Diversi rappresentanti istituzionali hanno sottolineato il valore del consorzio per la regione e per il turismo lento e consapevole. Bruno Malattia, presidente della Fondazione Friuli, ha evidenziato come la cooperazione tra ristoratori abbia portato a un’evoluzione della cultura gastronomica, non solo in campo imprenditoriale ma anche formativo.

Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, ha ricordato come il consorzio rappresenti un esempio di squadra capace di promuovere il Friuli Venezia Giulia attraverso una combinazione di cucina, vini e prodotti del territorio. La formazione resta un tema centrale per assicurare qualità e sviluppo ai giovani del settore.

L’evento ha segnato un passaggio importante, in cui passato e futuro si sono intrecciati nella prospettiva di mantenere viva una tradizione capace di confrontarsi con i nuovi scenari della gastronomia e del turismo.