L’ex assessore del Comune di Milano Giancarlo Tancredi, coinvolto nell’indagine sulla gestione dell’urbanistica, si trova da ieri agli arresti domiciliari. Secondo quanto trapelato, Tancredi dovrebbe presentare richiesta di riesame al Tribunale per tentare di revocare la misura cautelare disposta dal gip Mattia Fiorentini. Con lui, altri indagati seguono la stessa strada legale.
La situazione attuale di giancarlo tancredi e le azioni legali in corso
Giancarlo Tancredi, ex assessore comunale con deleghe all’urbanistica, è stato sottoposto ieri agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine sullo sviluppo urbanistico milanese, che ha portato a misure restrittive contro sei persone. Tancredi dovrebbe incontrare a breve il suo legale, Giovanni Brambilla Pisoni, per definire i passi successivi sul fronte giudiziario.
La decisione di chiedere il riesame della misura cautelare nasce dalla valutazione di possibili vizi procedurali o dalla speranza che il Tribunale possa modificare l’ordinanza del gip. Questa tendenza non è isolata: diversi altri indagati coinvolti nel procedimento hanno infatti espresso l’intenzione di ricorrere per ottenere una revisione delle decisioni prese. Restano però scarsi elementi pubblici sulle loro difese specifiche e sull’eventuale calendario processuale.
Leggi anche:
I principali coinvolti nell’inchiesta e le strategie processuali adottate
Accanto a Tancredi, una figura di rilievo è Manfredi Catella, ex amministratore delegato di Coima, uno dei principali gruppi immobiliari attivi a Milano. Nonostante abbia perso le deleghe, Catella ha deciso di impugnare anch’egli la misura restrittiva. Lo stesso atteggiamento sarà adottato da Andrea Bezziccheri, imprenditore nel settore immobiliare e sotto custodia cautelare in carcere.
Tra i sei arrestati, Bezziccheri è l’unico a trovarsi in carcere. Gli altri si trovano agli arresti domiciliari e stanno valutando di seguire il ricorso per il riesame, strumento giuridico che permette di contestare la legittimità o la gravità di tali provvedimenti. Il ricorso al Tribunale è una prassi frequente in casi di questo tipo, soprattutto quando le accuse riguardano reati complessi come la corruzione o irregolarità nel settore edilizio.
Altri indagati e possibili sviluppi nelle richieste di riesame
Oltre ai nomi già menzionati, ci sono Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente presidente e componente della Commissione per il Paesaggio che è stata poi sciolta. Entrambi risultano indagati e soggetti ad obblighi giudiziari o misure restrittive. Tra gli altri coinvolti figura anche Federico Pella, ex manager di J+S. Al momento, non sono stati resi noti dettagli precisi sulle iniziative legali intraprese da queste persone, ma non si esclude che possano imboccare la strada del riesame per ottenere una modifica delle misure cautelari.
Il procedimento, seguito con attenzione dai tribunali milanesi, si svilupperà probabilmente nei prossimi mesi, con le udienze che potranno definire lo stato delle misure restrittive e fornire nuovi dettagli sulle accuse e sulle difese presentate. Le indagini sul fronte urbanistico si concentrano su presunte irregolarità nella gestione dei progetti, un ambito da sempre al centro di attenzione per possibili conflitti d’interesse e comportamenti illeciti.