Formia, Ospedale Dono Svizzero: caos prelievi e pazienti oncologici in fila: scontro politico sulle nuove regole

Formia, Ospedale Dono Svizzero: caos prelievi e pazienti oncologici in fila: scontro politico sulle nuove regole

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Disagi al laboratorio analisi dell’ospedale di Formia: pazienti fragili costretti al passaggio obbligato al Cup. Il Pd attacca, Tiero parla di fake news.

Una nuova bufera scuote il Dono Svizzero di Formia: da oggi anche pazienti oncologici e fragili sono obbligati a passare per il Cup prima del prelievo, generando code e disagi. Un cambiamento che ha innescato tensioni politiche: da un lato il consigliere regionale Enrico Tiero, che parla di “fake news”, dall’altro il Partito Democratico di Formia, che denuncia una gestione caotica e una realtà diversa da quella raccontata nei comunicati.

Il consigliere Tiero smentisce: “Nessun disservizio, fake news per destabilizzare”

Nei giorni scorsi si erano diffuse voci allarmanti su presunti disservizi per gli utenti del centro e sud della provincia di Latina, in particolare nei laboratori analisi degli ospedali pontini. Secondo queste indiscrezioni, gli esami del sangue sarebbero stati limitati a pochi utenti con determinati codici di esenzione (048, M52, C02, C03), e persino i pazienti esenti avrebbero dovuto prenotarsi al Cup, invece di accedere direttamente al punto prelievi.

Una dinamica che avrebbe causato attese lunghe, file agli sportelli e l’impossibilità per molti di completare la procedura. Ma il consigliere Enrico Tiero, componente della commissione Sanità della Regione Lazio, ha bollato tutto come “notizie infondate”:

“Non c’è alcuna emergenza. Massima fiducia nell’operato della direzione Asl e della dottoressa Sabrina Cenciarelli. Occorre sempre verificare le fonti, queste fake news servono solo a destabilizzare l’utenza”.

Il Pd replica: “Altro che fake news, i cartelli parlano chiaro”

Durissima la replica del Partito Democratico di Formia, che respinge le accuse e rilancia con dati concreti.

“Le nuove istruzioni sono affisse nella struttura, nero su bianco: anche i pazienti fragili ora devono passare dal Cup. Una rivoluzione al contrario che penalizza chi ha più bisogno”.

Nel mirino anche il limite massimo di 100 prelievi giornalieri per gli utenti ordinari: chi arriva tardi, resta fuori.
Una vera e propria “lotteria sanitaria”, secondo il Pd, che accusa Tiero di non conoscere nemmeno i codici di esenzione corretti e lo invita a verificare di persona la situazione.

Il laboratorio analisi, però, è solo la punta dell’iceberg: il Pd denuncia anche una carenza di personale, liste d’attesa lunghissime, e reparti sotto stress.

“Chi ha bisogno di una visita va nel privato, se può permetterselo. Intanto in ginecologia i lavori sono fermi e gli operatori restano inascoltati. Basta comunicati: serve un piano serio per la sanità pubblica”.

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