Dopo le polemiche nate da un servizio de La7, il Comitato della processione di San Giovanni Battista a Formia chiarisce il ruolo della ditta Diana, smentendo l’“inchino” davanti all’azienda e ribadendo il valore spirituale e comunitario dell’evento.
In seguito al clamore mediatico generato da un servizio trasmesso su La7, il Comitato organizzatore della processione di San Giovanni Battista a Formia ha diffuso una nota ufficiale per ribadire la correttezza dell’organizzazione e chiarire i termini della sponsorizzazione della ditta Diana. Il Comitato ha confermato che l’azienda ha sostenuto l’evento, ma ha precisato che non si tratta né dell’unico né del principale contributo economico che ha permesso lo svolgimento della manifestazione.
La dichiarazione, pubblicata sulla pagina Facebook “GolfoEventiPuntoIt“, ha voluto smentire con fermezza l’ipotesi di un “inchino” della statua del santo davanti alla sede dell’azienda sponsor, definendo tali affermazioni come del tutto prive di fondamento.
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Secondo quanto riportato nel post ufficiale, la ditta Diana non è stata l’unica sponsor, ma una delle realtà coinvolte nel sostegno alla festa. Una precisazione importante che mira a ridimensionare le critiche e a difendere la trasparenza dell’organizzazione.
Il Comitato ha inoltre espresso rammarico per la strumentalizzazione mediatica dell’evento, sottolineando che la processione di San Giovanni Battista rappresenta da sempre un momento profondamente sentito dalla comunità locale, che va ben oltre le questioni economiche o promozionali. “Ci auguriamo che l’attenzione possa tornare a concentrarsi sul significato autentico della festa”, si legge nel comunicato.
Una tradizione radicata al centro del dibattito sulle sponsorizzazioni religiose
La processione di San Giovanni Battista a Formia è tra le più partecipate del territorio, un evento che unisce fede, tradizione e senso di appartenenza. Tuttavia, la vicenda ha acceso un dibattito più ampio sull’opportunità di sponsorizzazioni aziendali in contesti religiosi, sollevando interrogativi sulla commistione tra devozione e marketing.
Al momento, non sono arrivate dichiarazioni ufficiali da parte della ditta Diana, mentre il Comitato invita la cittadinanza a non dimenticare il vero cuore dell’iniziativa: la spiritualità e la coesione sociale che da sempre caratterizzano la festa patronale.