La montagna lucana si prepara a ricevere una nuova attenzione legislativa con una proposta di legge dedicata alla crescita economica e alla salvaguardia del tessuto occupazionale. La misura interessa 77 comuni su 131 del territorio regionale, situati oltre i 600 metri di altitudine. Il progetto, illustrato a Potenza dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella, mette in campo risorse già disponibili, senza gravare sulle finanze pubbliche, per valorizzare risorse e strutture montane.
L’istituzione di un fondo dedicato alla montagna lucana
Secondo quanto spiegato da Alessandro Galella, il cuore della proposta è un fondo regionale esclusivamente riservato alla montagna lucana. Questo fondo impiegherà risorse pari al 60% di circa 100 milioni di euro non ancora utilizzati, derivanti dagli accordi con le compagnie petrolifere. I finanziamenti, disponibili fino al 2032, mirano a incentivare attività economiche che distolgono dalla dipendenza dal petrolio, sostenendo investimenti più sostenibili chiamati “no oil”.
Il fondo sarà gestito da un tavolo permanente con il compito di coordinare azioni per ogni settore della montagna. La gestione collettiva e specializzata di questi fondi vuole garantire interventi mirati, coerenti con le esigenze specifiche di un territorio caratterizzato da una forte vocazione ambientale e turistica. La proposta punta così a soluzioni pratiche e immediate, senza intaccare il bilancio regionale.
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Interventi concreti per i comuni montani tra turismo e economia
L’attenzione della legge riguarda direttamente le attività che animano i comuni montani lucani. Tra queste figurano le stazioni sciistiche, la rete dei sentieri, ristoranti, alberghi, e il patrimonio architettonico e naturale. Questi elementi rappresentano l’essenza della vita quotidiana e dell’offerta turistica nei centri sopra i 600 metri.
I promotori della legge sottolineano come gran parte di questo patrimonio non sia sufficientemente valorizzato né conosciuto, neppure dai residenti delle regioni vicine alla Basilicata. Obiettivo è intercettare flussi turistici nuovi e moltiplicare le opportunità economiche per gli operatori locali, offrendo risposte concrete alle realtà più piccole e spesso marginalizzate.
Non si tratta solo di investimenti ma di interventi capaci di consolidare un’identità montana viva, proponendo un’offerta integrata che coinvolga natura, sport e cultura, e favorisca il rilancio economico attraverso un modello più sostenibile e duraturo.
L’importanza delle unioni montane per la promozione del territorio
Parte centrale della proposta è il riconoscimento e il sostegno alle “unioni montane”, aggregazioni di piccoli comuni che scelgono di lavorare in squadra per gestire in modo più efficace le risorse e le iniziative. Queste forme associative, già presenti in altre regioni italiane, permettono di superare l’isolamento amministrativo che spesso penalizza i territori montani più piccoli.
Premiare le unioni montane significa favorire una governance capillare, capace di rendere operativi gli interventi sul campo e di mettere in rete servizi e interventi. La legge incentiva così questo modello come chiave per lo sviluppo, promuovendo una gestione condivisa del territorio e un’organizzazione più efficiente, in grado di valorizzare le particolarità di ogni comunità.
La proposta segue esempi legislativi già attivi in Piemonte e Umbria, puntando a costruire una rete locale che permetta di mettere a sistema risorse, progetti e opportunità. Galella ha evidenziato come questa soluzione sia fondamentale per trasformare la marginalità geografica in potenziale di crescita economica e sociale.
Le prospettive e le sfide della montagna lucana
Se approvata, questa legge sarebbe la prima in Basilicata dedicata esclusivamente allo sviluppo della montagna, un risultato che potrebbe segnare una svolta significativa per i comuni coinvolti. Significa un riconoscimento formale delle difficoltà ambientali, infrastrutturali e demografiche che condizionano la vita nelle zone di alta quota.
Il fondo e le modalità di gestione proposte offrono una strada per intervenire in maniera mirata, sostenendo iniziative concrete che tengano conto delle specifiche realtà locali e delle loro potenzialità. Il confronto già aperto con operatori e istituzioni suggerisce l’importanza di una visione d’insieme che unisca tutela ambientale e crescita economica.
Resta da vedere come e quando il progetto si tradurrà in una legge definitiva, ma l’idea ha già contribuito a portare in primo piano il tema della montagna lucana, offrendo un modello che potrebbe ispirare altre regioni con problemi analoghi. Il tavolo permanente garantirà un monitoraggio costante delle attività, pronto a rispondere alle esigenze di un territorio complesso e variegato come quello lucano.