Fiumicino, "La cura sei tu": Medici Senza Frontiere emoziona i passeggeri a Fiumicino con un flash mob

Fiumicino, “La cura sei tu”: Medici Senza Frontiere emoziona i passeggeri a Fiumicino con un flash mob

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Un’azione emozionante all’aeroporto di Fiumicino ha dato il via alla campagna “La cura sei tu” di Medici Senza Frontiere, con flash mob e testimonianze di interventi umanitari in aree di crisi.

Sulle note di “La cura” di Franco Battiato, suonata dal vivo al pianoforte, alcune operatrici umanitarie di Medici Senza Frontiere hanno dato vita a un momento di rara intensità emotiva nella Piazza e al Molo A partenze del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino. In mezzo a viaggiatori in partenza, tra sorrisi, stupore e ascolto, le volontarie hanno condiviso storie di cura e resilienza maturate in contesti segnati da guerra, povertà e crisi sanitarie. A catturare l’attenzione dei presenti non è stata solo la musica, ma anche una “valigia simbolica” da cui sono emersi oggetti semplici ma profondamente evocativi: una benda usata per suturare ferite da guerra, una bustina di cibo terapeutico per contrastare la malnutrizione, un peluche donato per rassicurare un bambino nel mezzo del caos.

La nuova campagna: un 5×1000 che cura davvero

L’evento ha rappresentato il lancio ufficiale di “La cura sei tu”, la nuova campagna di comunicazione di Medici Senza Frontiere incentrata sull’importanza del 5×1000. Questo strumento di donazione, che può sembrare un gesto burocratico e impersonale, è in realtà una delle principali risorse che permette a MSF di mantenere l’indipendenza delle proprie azioni medico-umanitarie. Con questo contributo, l’organizzazione è in grado di operare in zone di conflitto come il Sudan, in aree colpite da emergenze croniche come Gaza o da crisi umanitarie silenziose come quelle dell’Etiopia. Il 5×1000 si trasforma così in gesti concreti di salvezza, attraverso personale medico, medicine, strumenti chirurgici e aiuti psicologici che raggiungono chi ne ha più bisogno.

Emozione e gratitudine al Terminal 1

Il coinvolgimento dei passeggeri è stato spontaneo e profondo. In molti si sono fermati, incuriositi dai suoni, dalle parole e dai gesti delle volontarie. Alcuni si sono commossi ascoltando le testimonianze di chi, ogni giorno, mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Al termine dei quattro flash mob, Medici Senza Frontiere ha voluto ringraziare Aeroporti di Roma per aver concesso l’utilizzo dell’area e reso possibile questa forma di sensibilizzazione pubblica in un contesto insolito, ma altamente simbolico: un luogo di transito, che ben rappresenta il viaggio e il destino incrociato di milioni di persone. Sul sito ufficiale, è possibile avere tutte le informazioni per destinare il proprio contributo e diventare parte attiva di questa catena di cura.

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