Festival del giornalismo leali delle notizie, focus su eredità digitale, afghanistan, verità e linguaggio politico

Festival del giornalismo leali delle notizie, focus su eredità digitale, afghanistan, verità e linguaggio politico

Il festival del giornalismo Leali delle Notizie affronta temi come il giornalismo investigativo, la verità nei conflitti in Afghanistan, il ruolo di Matilde Serao e le trasformazioni del linguaggio politico in Italia.
Festival Del Giornalismo Leali Festival Del Giornalismo Leali
Il festival Leali delle Notizie affronta temi attuali come il giornalismo investigativo, la verità nei conflitti, il ruolo delle donne nei media e l’evoluzione del linguaggio politico in Italia. - Gaeta.it

Il festival del giornalismo Leali delle Notizie entra nella sua penultima giornata con un programma ricco di eventi dedicati a temi attuali e di impatto. Tra dibattiti su eredità digitale, conflitti internazionali come quello in Afghanistan, e riflessioni sul ruolo della verità e della propaganda, la manifestazione si conferma spazio di confronto. La giornata presenta anche momenti dedicati al giornalismo investigativo e ai mutamenti nel linguaggio politico italiano.

Premio roberto morrione e il giornalismo investigativo

Nel primo pomeriggio della giornata, alle 15, si apre l’appuntamento con il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. Mara Filippi Morrione, portavoce del premio, insieme a Beatrice Petrella e Iacopo Valori, propone un incontro focalizzato sul valore e le sfide dell’inchiesta giornalistica. L’evento vuole ricordare la figura di Roberto Morrione, pioniere del giornalismo d’inchiesta in Italia, e sottolineare l’importanza di fonti indipendenti e rigorose.

Difficoltà e sfide del giornalismo investigativo

Si discuterà delle difficoltà di approfondire temi delicati in un’epoca segnata da informazioni rapide e talvolta superficiali. Chi si dedica al giornalismo investigativo affronta spesso ostacoli esterni, da pressioni politiche a minacce alla sicurezza personale, mentre cerca fatti verificati e documentazioni precise. I protagonisti del panel racconteranno esperienze dirette e metodi per mantenere l’autonomia professionale, soprattutto nell’attuale contesto mediatico che tende a privilegiare la velocità sulle notizie.

Presentazione del libro su matilde serao, voce della napoli dell’epoca

Alle 17, la manifestazione propone la presentazione del volume “Matilde Serao. La voce di Napoli”, scritto da Francesca Bellino e pubblicato da Becco Giallo. L’incontro si svolge con la partecipazione della giornalista e saggista Luciana Borsatti, che entra in dialogo con l’autrice.

Una donna nel giornalismo del XIX secolo

Il libro racconta la vita e la carriera di Matilde Serao, figura centrale del giornalismo e della letteratura napoletana a cavallo tra 800 e 900. Serao è stata tra le prime donne a firmare articoli d’inchiesta, con uno stile diretto e al contempo narrativo, capace di offrire uno sguardo critico su Napoli e sulle tensioni sociali del suo tempo. Il volume ripercorre anche il ruolo di Serao nelle trasformazioni politiche e culturali della città, mettendo in luce il contributo specifico di una donna nel mondo del giornalismo maschile dell’epoca. La presentazione intende offrire un’occasione per rileggere la storia del giornalismo italiano, mostrando quanto il talento di Matilde Serao abbia influenzato la percezione pubblica dei fatti.

Guerra e pace: come la verità convive con la propaganda nell’informazione

Alle 18, al Palatenda, va in scena un confronto intitolato “Guerra e Pace: tra verità e propaganda”, con la partecipazione di giornalisti, esperti di comunicazione e inviati di guerra. Elena Pasquini, Francesco Martini, Barbara Schiavulli ed Enzo Passaro mettono a tema il rapporto tra informazione e guerra.

Il racconto della guerra nei media

Si parlerà di come i media modifichino la narrazione dei conflitti, spesso rendendo la verità difficile da riconoscere. Nel dibattito si affrontano strumenti utilizzati nelle strategie di comunicazione politica e militare, con esempi concreti che riguardano il recente scenario afghano. La guerra mediatica, fatta di narrazioni distorte e messaggi propagandistici, condiziona l’opinione pubblica, rendendo complesso capire cosa sia realmente accaduto sul campo.

Il ruolo degli inviati in zone di conflitto

Il ruolo degli inviati in zone di conflitto diventa così cruciale, perché si trovano a dover documentare eventi mentre sono spesso sotto pressione. L’incontro approfondisce inoltre come le informazioni possano essere manipolate per sostenere tesi politiche, orientando il punto di vista collettivo.

Il patriarcato e la sua presenza nel racconto mediatico

Sempre al Palatenda, nello stesso confronto, si solleva anche la questione del patriarcato e della presenza di questo sistema nel mondo dell’informazione. Luciana Castellina, Barbara Schiavulli, Emanuela Bonchino e Silvia Garambois dialogano sulle rappresentazioni mediali legate al genere e sulle difficoltà delle donne giornaliste nel far sentire la propria voce in contesti spesso dominati da logiche maschili.

Stereotipi e narrativi di genere

L’analisi passa dalla copertura di fatti di cronaca a quella di politica e società, mostrando schemi e linguaggi che rafforzano stereotipi. Le giornaliste evidenziano quanto certe narrazioni contribuiscano a mantenere strutture patriarcali e sottolineano il bisogno di un cambiamento culturale, che porti anche a un modo diverso di raccontare la realtà attraverso i media. Condividono esperienze personali e professionalità in un settore dove le donne continuano a combattere pregiudizi e disparità di opportunità.

Come è cambiato il linguaggio della politica nella comunicazione odierna

La giornata si chiude, alle 21, con un panel che indaga le mutazioni del linguaggio politico in Italia. Mario Anzil, Brunella Bolloli, Francesco Giubilei, Greta Sclaunich e Simona Maggiorelli discutono delle parole e degli strumenti retorici usati oggi dai politici.

Comunicazione politica e nuovi media

Il confronto mette a fuoco i cambiamenti di tono, contenuto e strategia nella comunicazione pubblica. Si analizzano le scelte linguistiche che puntano a catturare l’attenzione degli elettori, spesso attraverso semplificazioni, slogan e polarizzazioni. Il dibattito esamina anche l’impatto dei social network e dei nuovi media sul modo in cui i leader si esprimono e cercano consenso.

Conseguenze sulle dinamiche democratiche

Si considerano le conseguenze di questo linguaggio più diretto e immediato sulle dinamiche democratiche e sull’interazione con il pubblico. Le voci coinvolte riflettono su come la politica abbia modificato il proprio lessico per adattarsi a un contesto mediatico differente rispetto al passato.

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