Europa valuta dazi su boeing in risposta alla mancata intesa commerciale con gli Stati Uniti

Europa valuta dazi su boeing in risposta alla mancata intesa commerciale con gli Stati Uniti

L’Unione europea valuta l’imposizione di dazi sugli aeromobili Boeing per bilanciare i dazi Usa su acciaio e automobili, mentre i negoziati con Washington restano bloccati e il settore aeronautico si prepara a nuove tensioni.
Europa Valuta Dazi Su Boeing I Europa Valuta Dazi Su Boeing I
L'Unione europea valuta l'imposizione di dazi sugli aeromobili Boeing in risposta ai dazi Usa su prodotti europei, segnando un possibile escalation nelle tensioni commerciali transatlantiche. - Gaeta.it

L’Unione europea sta preparando una nuova mossa nel confronto commerciale con gli Stati Uniti, prendendo in considerazione l’imposizione di dazi sugli aeromobili prodotti da Boeing. La decisione segue il blocco nei negoziati con Washington, dove restano attivi dazi del 25% su esportazioni europee come acciaio, alluminio e automobili. L’inclusione degli aerei Boeing in questa lista rappresenterebbe un contrappeso significativo, con un valore stimato di circa 100 miliardi di dollari all’anno sulle importazioni europee dal mercato Usa.

Il contesto dei dazi e la proposta europea su boeing

La Commissione europea ha indicato l’intenzione di inserire gli aeromobili Boeing tra i prodotti Usa passibili di ulteriori dazi. L’azione nasce per ripristinare uno status commerciale “giusto” dopo anni di tensioni dovute all’assoggettamento dei prodotti europei a tariffe pesanti da parte americana. Bruxelles sottolinea però che per varare ufficialmente queste misure serve il consenso di una maggioranza qualificata degli Stati membri, il che rende possibile un percorso non ancora scontato. Il commissario europeo per il commercio, Maros Sefcovic, ha ribadito che l’Europa resisterà a condizioni tariffarie che ritenga ingiuste per i suoi operatori economici.

Questa valutazione arriva dopo che i negoziati con Washington non hanno prodotto passi avanti sostanziali, mantenendo una situazione di stallo nelle relazioni commerciali. La stampa finanziaria internazionale, fra cui il Financial Times, conferma che l’ampliamento dei dazi su Boeing rappresenta una strategia europea per mettere pressione agli Usa e bilanciare le perdite subite nei settori metallici e automobilistici.

Boicottaggi e riflessioni nel settore aeronautico

La possibile introduzione di nuovi dazi verso Boeing si inserisce in un quadro di crescente cautela da parte delle compagnie aeree a livello globale. Alcune, in particolare in Cina, stanno limitando nuovi ordini verso il costruttore americano. Questa tendenza è una risposta alle politiche commerciali adottate negli Usa durante l’amministrazione Trump, che avevano complicato la rete di forniture internazionale.

Parallelamente, Boeing ha avviato un piano per recuperare fino a 50 velivoli non più utilizzati, cercando di rivenderli o adattarli con gli emblemi di nuove compagnie. Kelly Ortberg, il CEO dell’azienda, ha confermato l’esistenza di trattative con acquirenti stranieri interessati a questi aerei, con l’idea di rimetterli in servizio in diverse flotte con modifiche estetiche.

Questa azione punta a mitigare l’impatto delle tasse e a ottimizzare la gestione del parco aeromobili in un mercato segnato da incertezze. Al contempo, il boicottaggio e le difficoltà negli ordini palesano quanto il settore aeronautico sia diventato un terreno importante nelle dispute commerciali internazionali.

Prospettive e decisioni future

L’imposizione di dazi su Boeing da parte dell’Europa può rappresentare un nuovo capitolo della rivalità commerciale tra il Vecchio continente e gli Stati Uniti. La decisione finale dipenderà anche dalla mediazione politica fra i governi europei, dove serve una larga adesione per approvare la misura. Intanto, questo passaggio è vissuto come un segnale che l’Europa non intende allentare la sua posizione sui temi delle tariffe commerciali con gli Usa.

Nel settore aeronautico, le evoluzioni degli accordi tra produttori, compagnie e governi avranno un impatto diretto sui flussi commerciali e sull’efficienza delle flotte globali. L’attenzione rimane alta a Bruxelles e nelle capitali europee, osservando da vicino le mosse di Washington e il clima politico internazionale, verso possibili nuove tensioni o aperture negoziali.

Change privacy settings
×