Espulsione di massa coronale in arrivo: aurora boreale visibile in Italia tra 1 e 2 settembre 2025?

Espulsione Di Massa Coronale I

Aurora boreale in arrivo in Italia grazie a un’espulsione di massa coronale. - Gaeta.it

Sofia Greco

1 Settembre 2025

La Terra si prepara a ricevere un’imponente espulsione di massa coronale partita dalla regione attiva 4204 del Sole. Tutto è iniziato il 30 agosto 2025 con un brillamento solare di classe M2.7. Nelle prossime ore potremmo assistere a una tempesta geomagnetica intensa. La particolarità? L’aurora boreale potrebbe farsi vedere a latitudini insolite, Italia compresa. A fornire i dettagli sono gli esperti, supportati dai dati satellitari che tengono d’occhio l’impatto sul nostro pianeta.

Tempesta solare in arrivo: la nube di plasma dal Sole alla Terra

Il 30 agosto, alle 19:11 UT, dalla regione attiva AR 14199, nota anche come 4204, è partito un brillamento solare di classe M2.7. Da lì si è staccata una grande nube di plasma e campo magnetico, l’espulsione di massa coronale , che si sta dirigendo verso di noi. Questa nube viaggia a velocità elevate nel vento solare, portando con sé una quantità enorme di particelle cariche.

I satelliti come ACE hanno già rilevato un aumento netto del flusso di protoni vicino alla Terra. È il segnale che la CME sta per colpire la magnetosfera terrestre. Secondo i modelli, l’arrivo è previsto per il tardo pomeriggio del 1° settembre, tra le 18:30 e le 19:00 UT, confermato anche dall’allerta lanciata dal NOAA, l’agenzia americana per le condizioni atmosferiche e spaziali.

Quando questa massa di plasma incontra il campo magnetico terrestre, scattano fenomeni geomagnetici intensi. Possono creare problemi a satelliti, sistemi GPS e comunicazioni radio, soprattutto in alta frequenza. La tempesta attesa è di livello G2/G3, da forte a grave, con un indice Kp tra 7 e 8, che misura l’intensità delle perturbazioni magnetiche causate dalla CME.

Come nasce l’aurora e il ruolo del Sole

Le aurore polari, quelle luci spettacolari che chiamiamo aurora boreale a nord e aurora australe a sud, si formano nell’atmosfera durante la notte. Dietro c’è il Sole, che oltre a luce e calore, emette un vento solare carico di particelle. Quando queste raggiungono la Terra, si incanalano nel campo magnetico del pianeta.

L’energia delle particelle eccita gli atomi dell’atmosfera, soprattutto ossigeno e azoto, facendoli brillare. Più intenso è il vento solare, più ampio e colorato diventa lo spettacolo. Di solito, l’aurora si vede solo vicino ai poli magnetici, dove le particelle entrano nell’atmosfera tra 100 e 300 km di quota. Qui l’interazione con l’ossigeno genera la tipica luce verde, il colore più comune in posti come Lapponia o Islanda.

Perché in Italia l’aurora sarà rossa e non verde

Quando le tempeste solari sono particolarmente forti, come quella in arrivo, le particelle possono penetrare più in alto, tra 400 e 800 km di quota. A queste altezze cambia il modo in cui interagiscono con l’ossigeno molecolare, e invece del verde classico si genera un bagliore rosso.

Questo spiega perché, nelle regioni settentrionali italiane, l’aurora potrebbe apparire rossa. È un fenomeno raro a queste latitudini, intorno ai 45-50°, e per questo rappresenta un’occasione unica per ammirare uno spettacolo naturale poco comune.

Le migliori possibilità di vederla in Italia e nell’Europa centrale saranno nella notte tra 1 e 2 settembre, quando il campo magnetico sarà più disturbato. Se il cielo sarà sereno, lo spettacolo potrebbe essere davvero suggestivo.

I rischi della tempesta geomagnetica e l’importanza del monitoraggio

Oltre alla bellezza dell’aurora visibile più a sud del solito, questa tempesta geomagnetica G2/G3 porta con sé qualche rischio. Le correnti generate dal campo magnetico agitato possono interferire con i satelliti, fondamentali per comunicazioni, navigazione e meteo.

Il segnale GPS potrebbe diventare instabile, causando problemi a chi si affida a questi sistemi, mentre le radio in onde corte, usate ad esempio in emergenza o in aviazione, potrebbero subire disturbi. Anche le reti elettriche estese potrebbero dover correre ai ripari per evitare sovraccarichi o guasti.

Grazie ai satelliti come ACE e Wind, si monitora la situazione in tempo reale. Questi dati sono essenziali per aggiornare le previsioni e mettere in campo eventuali misure di sicurezza.

Il NOAA ha emesso allerta e aggiornamenti, sottolineando che il flusso di particelle solari potrebbe durare ore, prolungando gli effetti sull’ambiente elettromagnetico terrestre.

Nonostante i possibili disagi, l’evento è anche un’occasione per osservare da vicino fenomeni solari e geomagnetici, visibili fino a latitudini più basse del solito.

Nelle prossime ore capiremo meglio l’impatto reale della CME e se potremo godere dell’aurora rossa in Italia, uno spettacolo atteso con interesse da appassionati e specialisti di meteorologia spaziale.