Il nuovo film Pixar “Elio”, in uscita il 18 giugno, porta avanti un messaggio che svela un volto diverso della parola “alien”, termine spesso utilizzato con tono negativo nella politica americana. Attraverso la storia di un bambino curioso e un po’ isolato che vive in una base militare della California, il lungometraggio invita a scoprire valori come l’amicizia e la tolleranza, respingendo stereotipi e pregiudizi legati all’altro da sé. Il progetto è nato ben prima delle ultime elezioni negli Stati Uniti e vuole veicolare una riflessione che riguarda la necessità di accettare le differenze e riconoscere il bisogno umano di connessione.
Un messaggio nuovo su alien attraverso gli occhi di elio
Nel vocabolario politico americano, “alien” è spesso sinonimo di straniero, usato a volte con un’accezione dispregiativa. Nel film Pixar, però, questo termine viene interpretato da Elio, il protagonista di cui porta il nome la pellicola, in modo totalmente diverso. La parola richiama subito meraviglia, avventura e amicizia, concetti che il film mette al centro della narrazione. Madeline Sharafian, co-regista della pellicola, ha spiegato all’agenzia ANSA che “lo scopo è proprio quello di riconsegnare a ‘alien’ un significato positivo, rompendo con le associazioni negative presenti nel dibattito pubblico.”
Il progetto come riflessione sui legami umani
Mary Alice Drumm, producer già nota per “Coco”, ha raccontato che il progetto è nato molto prima di eventi recenti e ha sempre cercato di entrare in discorso con temi senza tempo. “Elio è il veicolo attraverso cui si esplora la necessità di costruire legami, superare giudizi superficiali e andare al di là delle apparenze”, racconta Drumm. L’idea è quella di offrire, senza fretta, una riflessione attuale sul bisogno di riconoscersi e accettarsi, proprio mentre la società americana si trova a confrontarsi con tensioni e divisioni crescenti.
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Ambientazione e background del protagonista
La storia si svolge in California, all’interno di una base militare dove vive Elio con la zia Olga dopo la perdita dei suoi genitori. Il bambino si distingue subito per il suo interesse quasi ossessivo verso lo spazio e le astronavi, più che per il calcio e i giochi popolari tra i coetanei. La regista Domee Shi ha definito Elio un ragazzino fuori dagli schemi, che si sente solo e incompreso. Questo isolamento lo spinge a sognare un mondo diverso, dove possa finalmente essere accettato per come è.
Il viaggio nel communiverse
Nel suo ambiente quotidiano, Elio fatica a trovare un posto, ma quando riesce a farsi rapire da esseri provenienti da galassie lontane, abbraccia l’avventura con entusiasmo. Il suo viaggio lo porta nel Communiverse, una comunità interstellare, dove incontra creature di mondi diversi e si trova coinvolto in una crisi che tocca il destino di quelle galassie. In questo viaggio, Elio scopre una parte di sé che non conosceva e abbraccia la propria unicità, aprendosi alle relazioni che lo cambiano profondamente.
Una storia personale dietro la regia e il messaggio del film
Domee Shi, già regista di “Turning Red” e del corto “Bao”, ha condiviso un’esperienza personale che ha influenzato il modo in cui ha raccontato la storia di Elio. Ha spiegato di essersi riconosciuta nel protagonista, in quei momenti di disagio e di difficoltà nel trovare amici o persone che la capissero. “Da ragazzina balbettavo e usavo il disegno come mezzo per comunicare con gli altri.” Il film vuole incoraggiare chi guarda a cercare il coraggio di avvicinarsi agli altri, soprattutto a chi appare differente.
Contributi scientifici e immaginazione spaziale
La regista ha sottolineato che “non si può escludere l’opportunità di avere molto in comune proprio con chi sembra distante o strano.” L’elaborazione della storia ha incluso anche il confronto con esperti come la dottoressa Jill Tarter, astronomo che ha dedicato la sua carriera alla ricerca di intelligenze extraterrestri. Il loro contributo ha aiutato il team a immaginare lo spazio in modo più ampio, stimolando un senso di appartenenza a qualcosa di più grande e universale.
Accoglienza e anticipazioni dal debutto di elio
Il film “Elio” ha avuto la sua anteprima mondiale a Los Angeles ed è entrato tra i titoli più attesi della stagione estiva. Tra gli elementi apprezzati c’è l’amicizia tra Elio e Gordon, un alieno dalla forma rotonda e con un sorriso costante che diventa il suo migliore amico. I due personaggi rappresentano mondi e linguaggi differenti, ma trovano un terreno comune in un rapporto di rispetto e calore umano.
Il ribaltamento degli stereotipi sugli alieni
Nel racconto Pixar, gli alieni non generano paura né sono minacciosi. Al contrario, si mostrano come creature gentili e curiose, che accolgono Elio senza riserve. Il film invita lo spettatore proprio ad adottare quella stessa curiosità e volontà di incontro per scoprire le affinità con ciò che appare differente. Questo aspetto ribalta stereotipi comuni e costruisce un messaggio di apertura e speranza, in un momento storico in cui la diffidenza verso il diverso è ancora molto diffusa.