Un episodio di furti su auto in sosta ha allarmato la città di cuneo, dove due uomini sono stati fermati in flagranza mentre fuggivano dopo un colpo. La presenza di una testimone ha fatto scattare un intervento immediato delle forze dell’ordine, che hanno trovato elementi concreti per accusarli di furti aggravati e uso illecito di carte di pagamento rubate.
Il furto scoperto da una passante tra i parcheggi dei supermercati di cuneo
È stata una donna che si trovava nei pressi di un supermercato a notare un comportamento sospetto. Due uomini, appena usciti da un’auto parcheggiata, sembravano agitati e si sono allontanati velocemente a bordo di un’altra vettura. La donna ha immediatamente avvisato le forze dell’ordine, che sono intervenute con tempestività. La segnalazione ha permesso di rintracciare i sospetti poco lontano dal luogo del furto, mentre cercavano di dileguarsi. L’azione rapida di chi ha assistito alla scena è stata decisiva per impedire che i criminali si allontanassero definitivamente.
Fenomeno diffuso dei furti nei parcheggi
La dinamica del furto rispecchia un fenomeno diffuso, legato ai colpi messi a segno nelle aree di parcheggio dei centri commerciali, dove gli automobilisti possono diventare bersaglio di malintenzionati che approfittano della distrazione o della breve sosta. In questo caso, il tempestivo intervento ha fermato sul nascere ulteriori tentativi.
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Il ritrovamento di carte rubate e il sospetto uso illecito
Dopo il fermo, la polizia ha scoperto che gli uomini avevano con sé tessere bancomat e carte Postepay intestate a due donne di cuneo, alle quali erano già state sottratte le borse alcune ore prima nelle vicinanze. Questa prova ha collegato chiaramente i fermati ai furti delle borse e ne ha confermato l’azione criminosa. Le indagini successive hanno verificato che le carte erano state utilizzate in modo illecito, aumentando la gravità delle accuse.
Organizzazione coordinata
La presenza di tali oggetti connessi a reati recenti ha rafforzato l’ipotesi di un’organizzazione coordinata nella zona. I dettagli sull’uso delle carte indicano un’azione non occasionale, ma una precisa strategia di furto e immediato sfruttamento delle risorse rubate.
La posizione dei fermati e la loro storia criminale
I due arrestati, entrambi di origine magrebina e residenti fuori provincia, avevano già alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio. Queste informazioni sono emerse dalle verifiche effettuate dopo la cattura. Il fatto che fossero attivi in una zona diversa da quella di residenza testimonia una mobilità che punta a nascondersi, ma anche a selezionare obiettivi facili e approfittare dell’anonimato.
Oltre alle carte rubate, la polizia ha sequestrato 1.250 euro in contanti, soldi di cui i fermati non hanno saputo giustificare la provenienza. Questo elemento ha alimentato ulteriori sospetti e probabilmente altri reati connessi, come la ricettazione o il riciclaggio.
Provvedimenti giudiziari e restrizioni per i due uomini
Dopo l’arresto, i due sono stati condotti al carcere di cuneo a disposizione della magistratura. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato la misura cautelare decisa dalla polizia e ha disposto per entrambi il divieto di ritorno nel comune di cuneo. Questa restrizione serve a impedirgli di avvicinarsi nuovamente al territorio dove si sono verificati i furti e dove probabilmente avrebbero potuto ripetere gli stessi reati.
Il divieto di ritorno, più che una semplice sanzione, rappresenta un tentativo di contenere il fenomeno criminale in un’area specifica, proteggendo cittadini e commercianti dagli effetti di azioni illecite ripetute. I provvedimenti in corso serviranno a verificare eventuali collegamenti con altri furti nel territorio e a garantire la sicurezza in parcheggi e zone commerciali.