Due esplosioni a Latina in meno di 24 ore, la Procura avvia indagini su possibile guerra per droga

Due Esplosioni A Latina In Men

Due esplosioni a Latina, indagini su possibile faida della droga. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

9 Settembre 2025

Due ordigni esplosi a Latina nell’arco di meno di un giorno hanno mobilitato la Procura cittadina che ha istituito un pool per coordinare le indagini su questi fatti. Il primo episodio è accaduto all’alba di domenica in via Guido Rossa, mentre il secondo è stato registrato la notte seguente in via Darsena, una traversa di via Torre La Felce, con la deflagrazione del muro di cinta di un’abitazione legata a un pregiudicato del posto. I magistrati stanno seguendo una pista che collega questi attacchi a una guerra in corso per il controllo degli affari legati alla droga in città.

Il coordinamento investigativo punta a comprendere se questi blitz siano un segnale estremo di minacce e ritorsioni fra gruppi criminali. Il primo ordigno sarebbe un avvertimento e il secondo una reazione, ma gli approfondimenti procedono anche riguardo a collegamenti con altri due episodi analoghi avvenuti di recente. Il 6 maggio scorso una bomba artigianale proveniente dall’ex Jugoslavia era stata piazzata davanti a un’attività commerciale in Corso Matteotti, seguita da un’esplosione di bomba carta davanti a una villetta fuori dal centro urbano. Questi attacchi somigliano molto a quelli del 2010, quando Latina fu teatro di una sanguinosa faida criminale.

La strategia della procura e i dettagli delle indagini sulle esplosioni

La Procura di Latina ha reagito ai due episodi con la formazione di un pool di magistrati dedicato, sotto la supervisione della Procuratrice Aggiunta Luigia Spinelli. L’intento è definire un quadro chiaro degli eventi e rintracciare i responsabili con un approccio coordinato. Gli investigatori del Nucleo Investigativo, coordinati dal tenente colonnello Antonio De Lise, stanno esaminando tutti i risvolti legati agli attacchi e mantenendo aperte diverse piste, senza escludere un possibile collegamento fra le diverse bombe esplose nelle ultime settimane.

Le indagini tengono conto del passato criminale della zona, dove il controllo del traffico di sostanze stupefacenti rappresenta da tempo un elemento di tensione. In particolare l’abitazione colpita nella seconda esplosione appartiene a un 60enne con precedenti penali specifici, gambizzato alcuni anni fa in un episodio riconducibile alla stessa faida. Le informazioni raccolte puntano a ricostruire una dinamica che vedrebbe nelle esplosioni una forma di intimidazione rivolta a chi cerca di imporre o mantenere il proprio ruolo nel mercato illegale locale.

Preoccupazioni e misure di sicurezza delle autorità locali

La recrudescenza di tali atti violenti non sorprende del tutto le autorità, come ha dichiarato la Procuratrice Spinelli al Messaggero. Secondo la magistrata, “il preoccupante aumento della diffusione di armi all’interno del territorio segna un dato sul quale è urgente intervenire.” Lettura delle mappe criminali locali indica che gli episodi di esplosioni costituiscono una risposta violenta a dispute interne al mondo dello spaccio e rappresentano una sfida diretta allo Stato e alle forze dell’ordine presenti sul territorio.

In considerazione di questi fatti, nelle prossime ore si terrà in Prefettura un vertice con i rappresentanti delle forze dell’ordine chiamato Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. La riunione, convocata dalla Prefetta Vittoria Ciaramella, mira a elaborare strategie per fronteggiare la situazione, rafforzare i controlli e prevenire ulteriori attacchi. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati armi e munizioni riconducibili a gruppi criminali locali: in particolare, tre pistole calibro 9 e 7,65, insieme a 72 cartucce, sono state consegnate ai laboratori balistici per analisi approfondite.

Collegamenti con gli episodi esplosivi recenti e il contesto storico criminale

Gli investigatori non limitano la propria attenzione ai soli fatti avvenuti in via Guido Rossa e via Darsena, ma indagano anche su analoghi episodi che hanno scosso Latina nelle ultime settimane. La bomba di fabbricazione ex jugoslava lasciata davanti a un’attività commerciale in Corso Matteotti il 6 maggio e l’esplosione di bomba carta presso una villetta periferica sono fatti che gli inquirenti sospettano possano inserirsi in un unico disegno criminale.

Richiami a fatti passati emergono anche nella memoria recente della città, con particolare riguardo alla guerra criminale che nel 2010 mise a ferro e fuoco le vie di Latina attraverso azioni violente simili. Quelle vicende, con aggressioni, tentati omicidi e atti intimidatori, rappresentano un precedente che ora si teme possa ripetersi con nuova violenza. Le attuali crisi sembrano ricostruire una situazione in cui gli equilibri criminali sono spezzati e si tenta di ristabilirli con metodi violenti e spettacolari.

Gli sviluppi delle indagini nelle prossime settimane daranno indicazioni più precise sull’involuzione degli assetti legati allo spaccio e su quanto le esplosioni facciano parte di un’escalation che mette a rischio la sicurezza pubblica a Latina. Le autorità mantengono alta l’attenzione in città, consapevoli che episodi di questo tipo rappresentano segnali d’allarme concreti per la stabilità sociale.