Due escursionisti statunitensi ritrovati dopo il disperdersi sulle Dolomiti Friulane, salvati nella casera bregolina

Due Escursionisti Statunitensi

Escursionisti statunitensi salvati sulle Dolomiti Friulane dopo essersi persi. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

6 Settembre 2025

Due giovani escursionisti statunitensi, una donna di 23 anni e un uomo di 24, scomparsi durante un percorso sulle Dolomiti friulane, sono stati ritrovati dopo ore di ricerche serrate. Erano attesi per il pernottamento al Rifugio Pordenone, ma non sono mai arrivati, scatenando un intervento massiccio di soccorso.

Ricerca e ritrovamento dopo il mancato arrivo al rifugio pordenone

Le operazioni per ritrovare i due escursionisti sono scattate subito ieri sera, quando non si sono presentati al Rifugio Pordenone. I soccorritori hanno concentrato le ricerche partendo dai sentieri principali che avrebbero dovuto percorrere, ossia quello tra il Rifugio Flaiban Pacherini e il Rifugio Pordenone. L’area di ricerca comprendeva anche itinerari secondari e deviazioni plausibili che i due potevano aver seguito per sbaglio.

Nonostante il profondo impegno, nei primi sopralluoghi non erano stati trovati segni dei dispersi. È stato quindi impiegato anche un elicottero della Guardia di Finanza, decollato dalla base di Bolzano, che ha utilizzato apparecchiature in grado di localizzare i cellulari dei due ragazzi. Questa procedura però non ha fornito esito positivo, complicando il lavoro degli operatori a terra.

La notte è trascorsa senza notizie fino a quando, durante un nuovo sorvolo in elicottero nelle zone meno frequentate e più lontane dal percorso classico, i due sono stati individuati all’interno della Casera Bregolina, un punto fuori dalla traccia prevista. Qui si sono rifugiati dopo aver trascorso la notte precedente in un’altra casera ancora più distante.

Condizioni dei due giovani e trasferimento al rifugio giaf

Al momento del ritrovamento, i due escursionisti apparivano molto stanchi e provati dalle difficoltà della camminata e della permanenza fuori dai sentieri ufficiali. Avevano proseguito parzialmente il loro itinerario verso il Rifugio Pordenone, che distava ancora circa un’ora e mezza di cammino. Probabilmente la stanchezza li ha costretti a deviare verso punti più isolati, cercando un rifugio temporaneo fuori rotta.

Per recuperare la loro energia e mettere fine alla situazione critica, sono stati imbarcati sull’elicottero ed evacuati immediatamente al Rifugio Giaf, dove avevano dormito due notti prima della partenza verso Pordenone. Il trasferimento ha consentito ai soccorritori di garantire assistenza rapida e sicura in ambiente protetto.

Dettagli Sull’intervento dei soccorritori e mezzi impiegati

Il soccorso è stato affidato a un gruppo di circa trenta operatori provenienti dalle stazioni di Forni di Sopra e Valcellina del Soccorso Alpino, affiancati dai vigili del fuoco locali. Il coordinamento delle ricerche si è sviluppato durante l’intera giornata, con numerose perlustrazioni a piedi lungo i sentieri principali e secondari. È stata considerata ogni possibile deviazione, dato che la Casera Bregolina si trova a notevole distanza dal tracciato originale.

L’approccio ha previsto valutazioni non solo fisiche ma anche tecnologiche: la Guardia di Finanza ha schierato un elicottero da Bolzano dotato di strumenti per la localizzazione delle comunicazioni mobili, una tecnologia utile in molti casi per restringere l’area. La mancata rilevazione telefonica, in questo caso, ha fatto sì che gli sforzi si focalizzassero ancora di più sulle perlustrazioni visive e sui sentieri alternativi.

Le condizioni del terreno, la complessità del percorso e le variazioni meteo hanno reso l’operazione impegnativa, richiedendo un controllo serrato sulle possibili rotte e una profonda conoscenza dell’ambiente dolomitico. L’intervento si è dimostrato efficace nel ritrovare i due giovani fuori dalle zone previste, garantendo loro un rapido recupero.

La vicenda evidenzia l’importanza della preparazione e del rispetto dei tracciati durante escursioni in montagna, dove anche un piccolo errore può portare a situazioni di pericolo notevole. I soccorritori rimangono pronti a intervenire in ogni circostanza, mettendo a frutto esperienza e strumenti a disposizione per garantire la sicurezza degli amanti della montagna.