Droni sospetti sopra gli impianti ex Ilva di Taranto: scatta l’intervento delle forze dell’ordine

Droni Sospetti Sopra Gli Impia

Droni sospetti sorvolano l’ex Ilva di Taranto, pronti i controlli delle forze dell - Gaeta.it

Armando Proietti

20 Settembre 2025

La sera del 19 settembre, nella zona industriale dell’ex Ilva di Taranto, sono stati avvistati alcuni droni che hanno subito messo in allarme la sicurezza dello stabilimento. Il personale addetto ha attivato subito le procedure di controllo e ha dato l’allarme. L’episodio ha riportato sotto i riflettori la sicurezza di un sito che sta vivendo una fase molto delicata, tra processi complessi e un cambio di gestione in corso.

Quattro droni sorvolano l’ex Ilva: la vigilanza lancia l’allarme

Mercoledì 19, intorno alle 21, la vigilanza interna ha notato quattro droni che volavano sopra alcune zone sensibili dello stabilimento siderurgico. L’allarme è scattato grazie all’osservazione diretta e alle telecamere di sorveglianza. Non si trattava certo di giocattoli: i droni avevano luci lampeggianti ben visibili, che hanno subito attirato l’attenzione degli addetti.

I mezzi sono passati su aree specifiche, come quelle dove si gestiscono i rottami ferrosi, i luoghi di trattamento delle scorie e una delle due acciaierie. Il volo è stato giudicato rischioso, perché una manovra sbagliata avrebbe potuto farli finire contro cavi ad alta tensione o altre parti delicate, con possibili danni a persone o impianti.

Per fortuna, non si sono registrati incidenti. Ma l’azienda ha preso subito sul serio la situazione, segnalando tutto alle autorità competenti e chiedendo un intervento rapido per capire chi ci fosse dietro a quel sorvolo non autorizzato.

L’azienda chiama carabinieri e Digos: scattano le indagini

Acciaierie d’Italia, che gestisce l’ex Ilva, ha reso noto l’episodio e ha segnalato subito la cosa al Comando Provinciale dei Carabinieri e alla Digos di Taranto. Le forze dell’ordine sono arrivate in fabbrica per verificare e avviare le indagini.

L’azienda ha chiarito che non ci sono stati danni né alle persone né agli impianti, che comunque restano sorvegliati 24 ore su 24. Ha ringraziato le forze dell’ordine per la rapidità dell’intervento e ha annunciato che presenterà una denuncia formale alla Procura della Repubblica di Taranto.

Inoltre, Acciaierie d’Italia ha avviato un dialogo con l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile per valutare nuovi sistemi di sicurezza, più rigidi, per evitare che droni o altri velivoli non autorizzati possano più volare sopra lo stabilimento. L’ex Ilva è un sito di interesse strategico nazionale e ha bisogno di protezioni forti contro qualsiasi rischio esterno.

Indagini in corso: chi ha mandato quei droni?

Le prime verifiche escludono che i droni fossero parte di operazioni autorizzate da enti pubblici o da chi ha il permesso di sorvolare l’area. In passato, ad esempio, Arpa Puglia ha usato droni per controlli ambientali, ma sempre con comunicazioni ufficiali. Qui invece si parla di un’attività non autorizzata, che resta un mistero.

Nei video raccolti si vedevano anche delle luci lampeggianti e, cosa che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, la presenza di fumi nella zona sorvolata. Su questo si stanno facendo approfondimenti. Al momento non ci sono certezze né sulle motivazioni né su chi abbia organizzato il sorvolo.

L’azienda ha deciso di rendere pubblica la notizia solo dopo qualche giorno, per poter fare prima un minimo di ricostruzione e limitare così speculazioni inutili.

L’ex Ilva nel mezzo di una fase cruciale: la sicurezza sotto la lente

L’avvistamento dei droni arriva in un momento molto delicato per l’ex Ilva di Taranto. Dal 7 agosto è aperta una nuova procedura di vendita, gestita dai commissari dell’amministrazione straordinaria, con scadenza per le offerte vincolanti fissata al 26 settembre.

Dopo il passo indietro della società azera Baku Steel Company, restano in gara il gruppo indiano Jindal Steel e l’americana Bedrock. Questo passaggio è decisivo per il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento.

Il caso dei droni mette in luce quanto sia importante rafforzare la sicurezza proprio ora, mentre si lavora per il cambio di proprietà. Controlli e interventi delle autorità sono stati intensificati per evitare intrusioni e garantire la tranquillità del sito.